Merchants of Amsterdam, The

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Merchants of Amsterdam
Voto recensore:
7,5
Risulta essere un bel gioco piacevole e divertente anche se certe volte un po frustrante. In pratica a turno i giocatori scelgono una carta per se ne scartano una e ne mettono all’asta una terza. Ma queste scelte vengono di volta in volta, tipo pesco una carta e decido cosa farne, poi ne pesco un’altra e decido e infine pesco la terza e obbligatoriamente la abbino all’azione non scelta prima. Le carte permettono di fare delle azioni.

Ogni azione si riferisce a una delle tre parti in cui diviso il gioco: magazzini ad Amsterdam, uffici nel mondo e possesso di beni. Ogni carta da la possibilità di costruire un magazzino o un ufficio o acquistare un bene. Ma le carte indicano anche dove poter costruire e quale bene si può acquistare. Una volta scolta la azione scelta per se il giocatore di turno mette all’asta la carta scelta per questa azione. E qui si usa il marchingegno che si vede spesso rappresentare il gioco, in pratica è un timer che segna il costo, l’offerta. Quando un giocatore vuole prendere la carta aspetta che la lancetta arrivi al prezzo che si vuole offrire e preme il pomello centrale fermando l’asta e acquistando la carta a quel costo. Spesso ci sono giochi di nervi perché da bravi mercanti l’imperativo è guadagnare e un soldo risparmiato è un soldo guadagnato…….

Giochi di nervi che sfociano in trabocchetti subdoli tipo fintare con la mano il gesto di chiusura dell’asta per indurre reazioni spontanee…. Cose molte cattive insomma. Chi ha acquistato la carta svolge l’azione descritta e il gioco si disimpegna facile senza soluzione di continuità. Tra le carte ci sono anche carte clessidra, ogni volta che esce una carta clessidra si sposta in avanti il segnalino del tempo molto spesso nelle caselle ci sono bonus particolari o malus che coinvolgono tutti i giocatori.

Altre volte però ci sono i totalizzatori dei punteggi. Allora si passa in rassegna le tre componenti del gioco (magazzini, beni, uffici) e si guadagnano soldi. Il computo è un poco complicato visto ogni settore (magazzini, beni, uffici) è diviso in 4 sottoparti: in ogni settore si vede qual è la sotto parte con più presenze di tutti e a sua volta in quella sotto parte si vede chi ha tra i giocatori più presenza (o maggiore presenza) degli altri giocatori e chi ha la seconda maggiore presenza (o più presenza).

Il primo e il secondo prendono soldi. Poi si passa alla seconda sotto parte più numerosa dove vengono conteggiati chi è primo e chi è secondo che prendono soldi (naturalmente meno dei precedenti) e così via finché non si sono conteggiate tutte le 4 sotto parti definendo di volta in volta chi è primo e chi è secondo.

E questo lo si fa per tutte e tre le componenti. Una fase di conteggio un po complessa ma assolutamente equilibrata che rende giustizia a tattiche anche diverse e quindi non obbligate. Solo che un po troppo lunga per i miei gusti. Il gioco finisce quando si arriva all’ultima casella del tempo.

Vince chi ha più soldi.
Pro:
Gustoso sistema della gestione delle carte da parte del giocatore attivo.
Intrecci di valori e situazioni da tenere sotto occhio per non farsi bruciare sul filo di lana.
Le aste aumentano la loro suspance grazie al timer.
Geniale l'impostazione del meccanismo genarale di gioco che equilibria sempre la situazione grazie a molteplici conseguenze per ogni scelta.
Contro:
Assoluta mancanza di una vera e propria strategia da seguire: troppi forse. Di qui una sostanziale incapacità a capire cosa fare anche dopo qualche partita.
Spesso è il gioco a giocare a condurre i giocatori a scelte non perscrutate e non sempre utili.
Il timer si rompe facilmente e fa troppo rumore (non adatto di notte).
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