Mastermind

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Voto recensore:
6,5

Per i collezionisti e gli appassionati possiamo iniziare col ricordare la data di diffusione di questo classico gioco da tavolo, che negli anni ha avuto moltissime varianti, cioè il 1972.
Il gioco, prima di essere diffuso in Italia dall'Invicta, nota azienda internazionale dell'epoca, fu prontamente tradotto dalla nostra Editrice Giochi nel 1975 con il nome di Codice Segreto.
Forse molti di noi lo ricordano così, anche se dagli anni '80 il nome inglese originale Mastermind prevalse su quello italiano.

Si tratta di uno dei più conosciuti passatempi per allenare l'intelligenza e la capacità d'intuizione.

Il Mastermind, almeno nella versione standard, si gioca in due: un giocatore funge da "codificatore", l'altro da "decodificatore".

Il primo giocatore stabilisce un codice segreto costituito da 4 pioli di vario colore.
Il secondo giocatore cercherà di individuare questo codice procedendo per tentativi.
Alle sue ipotesi, il primo giocatore risponderà con massimo 4 pioli rossi (o neri, dipende dalle edizioni) o bianchi: per ogni colore indovinato risponderà inserendone uno bianco, ma se oltre al colore lo sfidante ne avrà indovinato l'esatta posizione, allora ne inserirà uno rosso (o nero); se non si dovesse presentare nessuna delle due ipotesi soprascritte, lascerà i quattro spazi destinati alla risposta vuoti.

Se il secondo giocatore non dovesse riuscire a indovinare il codice dopo un tot di tentativi (possono essere 8 o più in base alla grandezza della plancia di gioco che varia con le innumerevoli edizioni in commercio), perderà la partita e le parti si invertiranno.
Per un buon confronto sarà opportuno stabilire un numero di partire ampio e sempre pari.

Descritto così, il gioco potrebbe apparire semplicissimo, eppure ci si accorge sin da subito, giocandolo, che abbisogna di assoluta concentrazione e riflessione.

Pro:
Ogni partita è una sfida diversa: avendo a disposizione infatti 4 pioli di 6 colori diversi le combinazioni che possono essere create arrivano a 1.296 codici diversi fra loro.
Le regole sono semplicissime da esporre e da ricordare.
Contro:
Per quanto sia un gioco di intelligenza e soprattutto di concentrazione, non esclude la componente "fortuna". Può infatti capitare che il decodificatore riesca, grazie al favore della "dea bendata", ad indovinare al primo tentativo quasi tutto il codice.
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