Lorenzo il Magnifico - Un gioco Magnifico di nome e di fatto

Nel gioco rivestiamo il ruolo di nobili capifamiglia durante il rinascimento fiorentino, impegnati nell’arduo compito di ottenere prestigio e fama superiori ai nostri avversari. Per farlo si sfruttano le meccaniche di piazzamento lavoratori a forza variabile e gestione risorse.

 

Giochi collegati: 
Lorenzo il Magnifico
Voto recensore:
8,7

Presentato all’ultima fiera di Essen dalla Cranio Creations, Lorenzo il Magnifico, gioco (quasi) tutto italiano oltre che per l’editore anche per gli autori: Virginio Gigli e Flaminia Brasini, con la collaborazione di Simone Luciani. Dalla Germania arrivano invece le illustrazioni a cura del noto Klemens Franz. Nel gioco rivestiamo il ruolo di nobili capifamiglia durante il rinascimento fiorentino, impegnati nell’arduo compito di ottenere prestigio e fama superiori ai nostri avversari. Per farlo si sfruttano le meccaniche di piazzamento lavoratori a forza variabile e gestione risorse.

IL GIOCO

IN BREVE

Lorenzo il Magnifico si svolge lungo 3 ere, ciascuna composta da due round. Durante ogni round si possono utilizzare i nostri lavoratori per ottenere nuove carte sviluppo in 4 tipi, attivarle per prendere risorse o visitare il villaggio per ottenere ulteriori monete e servitori. Alla fine di ogni era si stabilisce se siamo stati abbastanza fedeli alla chiesa e i giocatori che non raggiungono il minimo di punti fede richiesti subiranno pesanti penalità per il resto della partita.

 

PER ESTESO

Ciascuno dei sei round di gioco è diviso nelle seguenti fasi

  • Setup: si pescano quattro carte sviluppo del colore appropriato e si posizionano negli spazi preposti sul tabellone, dopodiché il primo giocatore lancia i tre dadi colorati.
  • Azioni: in ordine di turno ogni giocatore piazza uno dei propri quattro lavoratori in uno degli spazi azione del tabellone.
  • Controllo del Vaticano, solo alla fine del secondo, quarto e sesto turno, ogni giocatore confronta i propri punti fede con quelli minimi richiesti e può ricevere le penalità associate.
  • Fine Round: Vengono rimosse le carte sviluppo non acquistate e si cambia l’ordine di turno dopodiché vengono ripresi tutti i lavoratori.

Durante la seconda fase si può avere accesso a diverse azioni, per farlo si deve piazzare un nostro lavoratore. Ad ogni lavoratore è associato il valore di uno dei dadi precedentemente lanciati e, per poterlo piazzare in uno spazio azione, il valore del dado associato deve essere almeno pari al valore riportato sullo spazio azione. Se si vuole si può incrementare il valore del nostro lavoratore spendendo un servitore per ogni punto di dado che si vuole aggiungere. Uno dei nostri lavoratori ha un valore fisso di zero, per poterlo utilizzare sarà quindi sempre necessario spendere servitori.

Gli spazi azione permettono di:

  • Ottenere nuove carte sviluppo: si paga il costo indicato sulla carta e la si aggiunge alla nostra plancia (pagando ulteriori tre monete se nella torre corrispondente è già presente un lavoratore di un altro colore). In ogni torre è possibile piazzare solo un membro della propria famiglia (con l’eccezione del lavoratore neutrale di costo zero). Ogni carta ha degli effetti immediati e può fornire bonus permanenti, a fine partita, o attivabili con una specifica azione.

Le carte sono di quattro tipi:

  • Territori (verdi), sono gratuite a patto che si abbia abbastanza forza militare per poterle conquistare e forniscono risorse con l’azione di raccolto.
  • Edifici (gialli), costano risorse e permettono di commutare le risorse in altre o in punti vittoria con l’azione di produzione.
  • Personaggi (azzurri) costano denaro e offrono bonus immediati e permanenti.
  • Avventure (viola) costano risorse o punti militari e forniscono bonus immediati e punti vittoria a fine partita.
  • Attivare Raccolto e Produzione: le due aree funzionano allo stesso modo. Il lavoratore posizionato nello spazio principale (esclusivo) attiva la tessera bonus e le carte territorio (per il raccolto) o edificio (per la produzione) e la forza determina quali carte saranno attivate in base al valore riportato sulla carta. Lo spazio secondario permette la stessa azione per tutti i giocatori ma diminuendo il valore del dado di tre.
  • Visitare il mercato: il mercato si compone di quattro spazi esclusivi attivabili con un dado di valore 1 che forniscono monete, servitori, forza militare e privilegi del consiglio.
  • Il palazzo del consiglio: al palazzo non ci sono limitazioni al piazzamento, che deve essere fatto con un dado di almeno valore 1 e fornisce un privilegio del consiglio e determina il nuovo ordine di turno in base all’ordine di piazzamento dei lavoratori.

Alla fine di ogni era si procede con il controllo da parte del Vaticano e, se il giocatore non ha raggiunto il minimo di punti fede richiesto, subisce una scomunica posizionando un proprio cubetto sulla penalità corrispondente, mantenendo però i punti fede ottenuti. Se ha raggiunto la soglia richiesta, può decidere se ottenere la scomunica ugualmente, per mantenere i punti fede, o evitare la penalità ritornando a zero sul tracciato della fede ma ottenendo punti in base allo spazio precedentemente raggiunto.

Dopo sei round si passa al conteggio finale dei punti vittoria dati dai territori conquistati, i personaggi assoldati, le avventure risolte, la forza militare e le risorse avanzate.

Il gioco prevede due varianti per giocatori esperti in cui si utilizzano delle tessere bouns per le azioni raccolto e produzione diverse e vengono introdotte le carte Leader.

Ogni giocatore riceve quattro leader tramite un draft, le carte possono essere scartate per ottenere un privilegio del consiglio o giocate al raggiungimento della condizione riportata sulla carta. Da questo momento si può utilizzare l’abilità del leader che può essere permanente o attivabile una volta per round.

CONCLUSIONI

Come avevamo già segnalato nel nostro report da Essen Lorenzo il Magnifico ci ha catturato sin dai primi turni. Il gioco è solido, ben strutturato e senza fronzoli inutili. Pur sfruttando una meccanica classica gli autori sono riusciti a confezionare un gioco dalle molte sfaccettature e profondità che resta totalmente lineare. L’interazione, indiretta, è altissima e il gioco si presenta con una coperta così corta da lasciare i piedi al freddo a tutti i giocatori. La scalabilità è ottima, se da un lato in due giocatori si è più liberi sulle torri, non lo si è negli spazi del mercato e della produzione e in più giocatori diventa quasi impossibile giocare per ultimi. Abbiamo letto di parecchi che dopo una prova hanno accusato il titolo di poca originalità, ma non potremmo essere più in disaccordo, se da un lato la linea della chiesa è ripresa da Grand Austria Hotel, qui ci viene data la possibilità di decidere di prendere deliberatamente un malus, anche tremendo ai fini della nostra strategia, e di impostare la nostra strategia anche in base a questo. Anche la meccanica dei lavoratori a forza variabile era già in Marco Polo, ma qui ha tutto un altro sapore e un’altra applicazione che regalano a Lorenzo il Magnifico un gusto unico. La forza dei lavoratori è uguale per tutti i giocatori e, cambiando all'inizio di ogni round offre una grande variabilità al titolo oltre che azzerare l'impatto della fortuna. È impossibile fare due partite uguali e se perderete, non potrete dare la colpa ad un lancio di dadi sfortunato. Abbiamo inoltre apprezzato la scelta coraggiosa di far entrare in gioco sempre tutte le carte. L'ordine di comparsa, e la forza del lavoratore per ottenerle, ovviamente cambia di partita in partita, rendendo impossibile l'applicare sempre la stessa strategia, ma permette al contempo a tutte le strategie una pari realizzabilità. Il tenere fuori anche solo poche carte avrebbe potuto pregiudicare il bilanciamento del gioco che è così invece salvaguardato. Anche a livello di materiali non c'è nulla che non va. Ad un primo sguardo le risorse ci sembravano poche, ma il gioco è così parco nel distribuirle che in realtà non mancano mai e abbiamo adorato i token da posizionare sul tabellone a coprire gli spazi azione inutilizzati che si sovrappongono alla perfezione al disegno della mappa. Per dirla tutta (e voler trovare un difetto a tutti i costi) non ci piace molto la cover della scatola, con tonalità un po' spente, ma questo ovviamente ricade nel gusto personale.

Tutti gli amanti dei classici german dovrebbero provarlo e siamo certi ritroveranno in questo titolo un retrogusto antico, senza la ricerca di novità a tutti i costi, ma un gioco stretto e cattivo, come pochi altri degli ultimi anni, che premia solo chi meglio saprà applicare una strategia precisa. Un gioco destinato a rimanere in alto nelle classifiche.

ELEMENTI DI SINTESI

Dipendenza Linguistica: Nessuna ad eccezione del regolamento.

Incidenza Aleatoria/Strategica: Il gioco è profondamente strategico ma con un'alta interazione indiretta. L'alea colpisce tutti allo steso modo.

Scalabilità: Ottima da 2 a 4 giocatori.

Componentistica: Buona, bellissime illustrazioni e simbologia molto chiara.

 

Pro:
  • Alta interazione
  • Coperta corta
  • Gioco pulito e senza fronzoli
Contro:
  • Deve piacere l'alta interazione indiretta e la coperta corta
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