The Game extreme. Anche i giochi di carte possono essere... estremi!

Nuova versione del riempitivo con il teschio, "The Game extreme" aggiunge al gioco base nuovi e terribili pericoli - ventotto, per la precisione.

Giochi collegati: 
The Game: ExtremeThe Game
Voto recensore:
7,5

Oggi parlerò di una nuova versione di un gioco di carte del quale avevo già parlato qualche tempo fa, ovvero The Game Spiele… so lange du kannst!, ora nella nuova versione The Game Extreme. Casomai The Game non vi fosse bastato.

Il retro della scatola
Titolo del 2016 sempre di Steffen Benndorf (al quale si è aggiunto Reinhard Staupe) e sempre per uno-cinque giocatori, The Game Extreme è edito dalla NSV. La versione italiana, quella che ho sul tavolo, è a cura di DV giochi.

Ambientazione

“Vabbe', ormai a The Game si vince sempre, quanto sarà mai più difficile questo?!”  - uno che sta per perdere.

Questa volta…. No niente: ancora nessuna ambientazione, saremo nuovamente giocatori che giocano a carte, ma questa volta le carte sono blu.

Il gioco

“Ah.” - sempre lo stesso, con ancora mezzo mazzo da completare

La struttura base del gioco non cambia: nella scatola troveremo centodue carte e un regolamento. Per una spiegazione più approfondita delle regole del gioco base rimando alla precedente recensione del gioco base. In sostanza il gioco è un cooperativo nel quale i giocatori dovranno giocare a turno carte dalla propria mano, almeno due, su quattro pile comuni, cercando di svuotare la propria mano e esaurire le carte del mazzo per sconfiggere il gioco.

Alcune carte
Le carte sono numerate e in singola copia dal numero 2 al 99, mentre le pile su cui giocare sono due crescenti e due decrescenti. Nel caso un giocatore non sia in grado di eseguire il proprio turno il gioco avrà vinto e tutti i giocatori saranno sconfitti. Fin qui tutto come nel gioco classico, e allora cosa cambia? Nel mazzo sono state inserite ventotto (si: ventotto!) carte comando, immediatamente ribattezzate dal mio gruppo carte sfighe. Ne esistono sette tipi diversi, ognuna presente in quattro copie. Anzitutto le sfighe le carte comando sono divise in due gruppi distinguibili dal colore - arancione o azzurro - e da un simbolo a rappresentare comandi con risoluzione istantanea (fulmine) e comandi che perdurano (infinito).

Le carte comando con il simbolo del fulmine sono di tre tipi:

  • stop: il tuo turno termina immediatamente:
  • teschio: devi coprire la carta teschio entro la fine del tuo turno;
  • 3!: devi giocare esattamente tre carte nel tuo turno.

Le carte comando con il simbolo infinito sono invece quattro, e i loro effetti si applicano fino a quando rimangono sulla cima della pila. L’unico modo per interromperle è giocarci una carta sopra; i quattro tipi sono i seguenti:

  • muti: i giocatori non possono comunicare in nessun modo;
  • 10 sbarrato: non si può andare in senso contrario alla pila (crescere sul decrescente e viceversa) usando la regola “trucchetto” che permetteva di farlo giocando una carta superiore o inferiore di esattamente dieci;
  • monopila: nel proprio turno un giocatore può giocare le carte solo su una delle quattro pile
  • pesca solo 1: alla fine del turno i giocatori, anziché reintegrare la propria mano fino a sei carte (sette in due giocatori e otto in solitario) pescano solo una carta.

Considerazioni

“Eh, ma allora #@!!!?%xxx#” - io alla terza carta sfiga di fila che gioca il giocatore alla mia destra.

The Game era stata una vera rivelazione per me e i miei amici: partite su partite, ogni volta che uscivo non potevo non portarlo, ero arrivato al punto di tenere la scatolina nella tasca del giubbotto anziché nell’armadio con le altre scatole. Ma dopo un po’ l’affiatamento tra giocatori forgiato nel fuoco di mille partite (semi cit.) ha la meglio sul Gioco e le vittorie iniziano a essere più delle sconfitte, fino a diventare l’unico, o quasi, finale delle partite.

Una fase di gioco
Chiaramente questo per un cooperativo che fa della frustrazione inferta il suo scopo principale è un duro colpo, ma ecco che se ne escono con questa versione extreme e tutto ricomincia dall’inizio. Il gioco torna a sconfiggerti con la puntualità di un treno giapponese e a frustrarti con l’aggiunta di ventotto simboli che imparerete presto a odiare, ma anche a sfruttare a vostro favore (soprattutto gli stop).

Di fatto non ho più consigliato a nessuno il gioco base: basta avere questo e ignorare i simboli comando per avere la versione precedente, per poi inserire i simboli una volta diventati abili - con pochi euro, grazie all’extreme è come portarsi a casa un gioco con l’espansione inclusa. Il rovescio della medaglia è che questi simboli essendo presenti sulle carte stesse aumentano l’incontrollabilità della partita, creando combinazioni letali davanti alle quali si può solo ammettere la sconfitta, frustrando in maniera meno “positiva”. Detto questo consiglio assolutamente questo gioco a tutti i possessori del vecchio The Game stufi del vincere troppo spesso, ma anche a chi cerca un gioco facile da spiegare e difficile da vincere, ideale per aprire o chiudere una serata ma anche da proporre a amici e parenti non giocatori.

 

Pro:
  • Poche regole e adatto a tutti.
  • Nuove sfide per gli appassionati di "The game".
  • Prezzo sempre contenuto.
Contro:
  • La grafica è sempre la stessa (stavolta sul blu), e come l'altra volta per me è migliorabile.
  • Aumento della casualità.
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Commenti

quello base a noi stufò presto: vincemmo alla terza partita e ci sembrava che bene o male dipendesse tutto solo da cosa pescavi. Questo forse dà qualche scelta in più. Se capita l'occasione lo proverò.

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