Dixit 3

Introduzione
Nuova espansione (la terza) per Dixit. Dopo Odissey, che forniva, oltre alle carte, anche materiale extra e nuove modalità di gioco, si torna a un’espansione semplice, ovvero solo carte, per ampliare le proprie possibilità di gioco.
È possibile mescolare fin da subito questo mazzo con gli altri acquistati oppure giocarlo da solo.

Il Gioco
Per la descrizione estesa del gioco si rimanda alla recensione di Dixit. In breve si tratta di un gioco di carte in cui lo scopo è indovinare la carta giusta tra una rosa di possibilità attraverso la definizione data dal narratore di turno.

Considerazioni
84 nuove carte per il bestseller Dixit, illustrate stavolta da Xavier Collette.
Le precedenti scatole del gioco vedevano come illustratrice principale Marie Cardouat, in grado di trasferire in disegno un mondo onirico e sognante, a volte grottesco, di sicuro sempre stupefacente.

Il segreto di Dixit è trovare sempre una definizione “azzeccata a metà”, ovvero né troppo precisa né troppo vaga, questo per far indovinare solo pochi tra i partecipanti.
Le carte devono aiutare in questo, fornendo più di uno spunto e più di un tema. E possibilmente devono anche avere dei collegamenti tra loro, in modo tale da rendere la scelta di quella giusta più incerta, una volta svelate tutte assieme sul tavolo.

Già in Dixit Odissey la mano della Cardouat era stata affiancata da un altro illustratore e qualcuno aveva storto il naso avvertendo un certo cambio di stile.

Qui si è deciso di cambiare completamente rotta, affidandosi in toto ad un nuovo artista.
Lo stile è più rotondo, le immagini, specie i soggetti vivi, sono più definiti, più tridimensionali, sfumati, meno piatti e più profondi, meno immagine e più quadro.
I colori sono generalmente più cupi, più sfumati, più densi.
I rimandi tra le varie carte ci sono (gli specchi, i tesori, le scale...) ma forse sono meno evidenti rispetto al passato.
Le tematiche spaziano dal fiabesco, all'onirico, al grottesco, al reale, al surreale, senza tralasciare una buona quantità di immagini inquietanti se non paurose che da sempre accompagnano questo gioco.
Alcune carte sono davvero ispirate e piene di suggestione, altre appaiono un po' più “stanche” colpendo meno l'occhio e la fantasia.

Tutto sommato una buona aggiunta, indispensabile a che propone questo titolo con assiduità.
Forse, visto il cambio di mano, sarebbe meglio prima provare questo mazzo da solo e solo in seguito mescolarlo al resto del gioco.
Bisogna però anche dire che il giocatore medio (e Dixit è destinato principalmente ad occasionali, quindi un pubblico ancora meno smaliziato) probabilmente non noterà la differenza tra le varie carte (a meno che non sia un professore di storia dell'arte...) o comunque non ci farà caso, concentrato a giocare e a trovare geniali definizioni per la sua mano.

Confrontando il dorso delle carte con quelle vecchie si nota (osservandole attentamente eh, mica a un km) che il rosso è più acceso in quelle di Dixit 3. Già era stata notata una differenza con quelle di Dixit Odissey che risultavano leggermente più scure rispetto a quelle dell'originale...ebbene, queste sono più rossastre. Purché siate dei fini e smaliziati osservatori, ovviamente.

Ultima nota: le nuove carte sono in realtà 81, perché 3 sono repliche di vecchie carte (1 per ciascuna delle precedenti uscite) con sovrimpressa la scritta del box in cui trovarle.

Il voto
Abbasso di un punto rispetto alle precedenti uscite un po' perché la decisione di cambiare disegnatore, seppur abbia dato un buon risultato, è stata comunque temeraria; un po' perché, bene o male, non c'è nessun miglioramento rispetto al gioco che conosciamo, solo un po' di carte di ricambio.

Consiglio quindi Dixit 3 agli amanti di questo bellissimo gioco già in possesso delle precedenti uscite. Chi avesse, invece, solo il base o Odissey, farebbe forse meglio a recuperare Dixit 2 e, solo in un secondo momento, questa nuova uscita, per le questioni di stile suddette.