Coup - City State

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Coup
Voto recensore:
7,5

Introduzione
Dall’area autoproduzione di Essen (e purtroppo di difficile reperibilità altrove) un piccolo gioco di carte in una piccola scatola, ma di quelli che sanno riservare qualcosa di piacevole.

Ambientazione
Coup è un gioco basato sulle identità segrete che potrebbe avere molteplici “ambientazioni”. L’autore ha scelto di ambientarlo in una città stato dell’Italia medioevale-rinascimentale. Per quanto “appiccicata” l’ambientazione della corte con i suoi intrighi e le lotte per il potere ben si addice al gioco.

Il Gioco
Regolamento semplicissimo, tutto ruota intorno alle carte personaggio. Nel mazzo ci sono 5 personaggi: il Duca, la Contessa, il Capitano, l’Assassino e l’Ambasciatore; ogni personaggio è ripetuto tre volte per un totale di 15 carte. Ad inizio partita ciascun giocatore riceve due carte che rappresentano le sue influenze e che deve mantenere segrete.

Ogni personaggio consente di eseguire un’azione speciale e una reazione in risposta all’azione di un altro personaggio. Al proprio turno un giocatore deve fare un’azione: o sceglie un’azione comune, che possono fare tutti, o sceglie l’azione specifica di un personaggio, generalmente più potente. Come detto la maggior parte delle azioni possono essere contrastate, quindi uno dei giocatori al tavolo può dichiararsi come contro-personaggio e bloccare l’azione scelta.
Le azioni consentono o di prendere soldi (dalla riserva o rubandoli ad un avversario) o di eliminare l’influenza (la carta) di un altro giocatore spendendo soldi. Ci sono due azioni che consentono l’eliminazione: una è l’azione specifica dell’Assassino (ovviamente) ed un’altra è un’azione che possono fare tutti, il Coup (Colpo di stato) che dà il titolo al gioco e che è molto dispendiosa (occorrono 7 soldi e sono tanti per come è bilanciato il gioco, un contratto di Assassino ne richiede soli 3) ma ha il pregio di non poter essere contrastata.

Il bello del gioco sta nel fatto che i giocatori non devono mostrare le carte quando dichiarano la loro identità e possono anche mentire. Possono però essere sfidati da un avversario a mostrare la vera identità. Questa sfida si gestisce con il classico meccanismo del “dubito”:
-se lo sfidante ha ragione allora blocca l’azione dell’avversario e gli elimina una delle carte;
-se invece lo sfidato mostra l’identità corretta allora può eseguire la sua azione (o reazione) ed è lo sfidante a perdere una carta; il giocatore che ha mostrato la carta la cambia per poter continuare a giocare sull’identità segreta.

Quando si perdono entrambe le carte si esce dal gioco e lo scopo è quello di restare l’ultimo con almeno un’influenza attiva.

Considerazioni
Un gioco fatto di regole semplicissime ed immediate. Un tipico gioco da “facce da poker” che si basa su intuito e bluff. I poteri sono ben congegnati e si intrecciano bene, difficile giocare due partite uguali, dato che tutto dipende dalle carte pescate e dal fatto che si può giocare onestamente o mentendo sull’identità.
C’è più strategia di quanto si possa inizialmente immaginare, soprattutto se si gioca in tanti, dato che man mano che le influenze vengono eliminate i giocatori devono scoprire le carte dando la possibilità di fare valutazioni sulle vere identità.
Una nota positiva anche per la grafica, semplice ma originale, delle carte personaggio.

Non è propriamente il mio genere e non è uno i quei giochi che hai voglia di fare sempre, ma se inizi a giocarci è difficile fermarsi alla prima manche. La progressiva eliminazione dei giocatori è funzionale al sistema di gioco e non disturba data la limitata durata (mai visto sforare il tempo di gioco riportato sulla scatola): per questo non mi sento neanche in dovere di segnarlo nella casella dei Difetti.

Elementi di sintesi
Materiali
Una scatoletta dalle dimensioni minime per contenere il (poco) materiale che necessita al gioco. Le carte sono di buona qualità, plastificate come i fogli aiuto. La grafica è semplice, ma gradevole. Sinceramente ho sempre giocato con mazzi non protetti e non ho mai riscontrato problemi: è chiaro che se volete evitare ogni rischio di segni sulle carte potete ricorrere alle bustine protettive, non avrete neanche problemi a rimetterle nella scatola.
Come soldi ci sono le vituperate chip in plastica “stile Wallace” (chissà se gliele ha rifornite proprio lui).

Dipendenza linguistica
Le carte personaggio e i fogli aiuto riportano i poteri speciali e le azioni eseguibili. Sono poche righe di testo, semplicissimo, al più potete duplicare i fogli aiuto se anche l’inglese elementare è un problema.

Scalabilità
Sinceramente non ho mai provato il gioco in 3, ma è chiaro che è un gioco che rende bene con più gente al tavolo. Consigliato in 5-6.

Incidenza aleatoria
Chiaramente c’è la pesca dei personaggi segreti come elemento aleatorio. Però tutti i personaggi hanno i loro poteri e l’abilità sta a giocarli correttamente: è un gioco psicologico, non di fortuna.

Consigliato a/Sconsigliato a
Consigliato a chi cerca un semplice gioco di bluff da potersi portare dietro ovunque. Sconsigliato a chi non sa mentire e chi ha paura di dubitare di un Assassino.

Pro:
Un gioco di bluff dalle regole immediate, che diverte e fa venire voglia di riprovarlo.
Bella la grafica delle carte Personaggio.
Contro:
Contenuto veramente risicato: alla fine è un gioco di 15 carte che potreste fare anche con un mazzo di carte tradizionale.
Reperibilità: difficile trovarlo se non l’avete preso ad Essen 2012.
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