City of Chaos

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City of Chaos
Voto recensore:
0,0
La città di Byronitar, una volta bella e fiorente, è ora sotto l'effetto di una sorta di maledizione che l'ha gettata nel caos più totale; nessuno sa a cosa sia dovuto il cambiamento, ma occorre scoprire l'origine del caos e, se possibile, debellarlo. I giocatori in City of Chaos rappresentano degli avventurieri che giungono a Byronitar proprio per risolverne l'enigma.

City of Chaos è un gioco unico nel suo genere, racchiudendo in sé molti aspetti tipici di altri giochi che vengono qui mescolati dando luogo a un'esperienza decisamente originale. Vi sono tracce di gioco di ruolo: ogni personaggio ha una propria scheda (anche se questa è ben lontana da quanto si possa immaginare, servendo infatti quasi eslusivamente a segnare le ferite subite, il denaro e gli indizi che si trovano), inoltre sono frequenti le interazioni con gli abitanti della città, realizzate grazie ad un meccanismo che determina in modo quasi casuale le reazioni, descritte nel Tomo del Caos (un libro a paragrafi sullo stile di Tales of Arabian Nights). Sono anche presenti tracce di Dungeonquest, dal momento che la composizione della città avviene ponendo in gioco delle tessere pescate a caso che ne rapresentano le locazioni. Il meccanismo generale, inoltre, ricorda molto anche Talisman, con la sua caratteristica di pescare carte quando ci si reca in una locazione, acquisire oggetti che potenziano le proprie caratteristiche, etc... Infine, c'è pur sempre un mistero da risolvere, quindi anche gli aspetti tipici dei giochi di investigazione (tipo Cluedo, Sherlock Holmes, etc..) fanno parte di City of Chaos.

Cosa c'è allora di originale? Ovviamente, il modo in cui tutte queste cose sono tenute assieme. Esistono vari modi per giungere alla soluzione e comunque vi sono più soluzioni possibili per liberare la città dal caos che la domina. I giocatori dovranno guadagnarsi poco alla volta indicazioni, oggetti, indizi che permetteranno loro di risolvere il mistero, cercando comunque di sopravvivere alle innumerevoli insidie e evitando di restare senza denaro, che serve sempre.

Le interazioni fra personaggi e con gli abitanti della città sono continue e necessarie. L'uso del Cubo del Caos (il dado) e del Tomo del Caos, più la scelta di interagire in modi diversi (offrire aiuto, salutare, minacciare, attaccare, etc..) offrono un'ampia varietà di possibili eventi; ogni incontro può reagire anche in 9 modi diversi, e spesso incontrando qualcuno una seconda volta si avranno informazioni che non si erano ottenute al primo approccio. Il combattimento è semplicissimo ed avviene mediante carte che lasciano al giocatore la scelta del bilanciamento tra forza d'attacco e difesa da utilizzare, oltre ovviamente agli oggetti ed alle magie che può aver trovato.
Pro:
City of Chaos è un bel gioco, ben realizzato dal punto di vista delle componenti e della grafica, che sulle prime risulta divertente e coinvolgente. La grande quantità di possibili interazioni con gli incontri e la generazione casuale della mappa della città danno al giocatore l'impressione di trovarsi nell'avventura, rendendola avvincente. Il mistero è fitto e interessante e la partita è piena di missioni secondarie (recuperare o consegnare oggetti, aiutare qualcuno, etc...) che danno ulteriore profondità al tutto. Mano a mano che la partita si svilupperà, si avrà l'impressione che la città di Byronitar sia veramente viva, e ci si stupirà di tutto ciò che può accadere.

Il meccanismo di gioco è semplicissimo, descritto adeguatamente in un regolamento stringato e abbastanza chiaro, ed ha il suo nucleo vitale nel Tomo del Caos, un libretto suddiviso in paragrafi che viene consultato di volta in volta con l'aiuto del Cubo del Caos detreminando gli esiti delle azioni con descrizioni, eventi e l'eventuale rimando ad altri paragrafi, come avviene nei libro-game. Le descrizioni fornite dal Tomo del Caos sono eccellenti e se interpretate opportunamente contribuiscono molto a creare un'atmosfera che è difficile trovare in un gioco da tavolo.
Contro:
City of Chaos è un gioco controverso. Ha molti pregi, ma anche numerosi difetti, purtroppo. Il regolamento, seppur semplice e contenuto, è piuttosto disomogeneo e non sempre si rivela all'altezza di una immediata risoluzione dei dubbi che possono sorgere durante la partita. Inoltre, alcuni errori di stampa (una carta di combattimento è errata e mancano le statistiche del Blacksmith e dei chiarimenti su alcuni incontri) contribuiscono a dare l'impressione che al regolamento non sia stata data la stessa attenzione che è stata riservata alla veste grafica del gioco.

La longevità è un altro punto negativo di questo gioco. In effetti, anche se sono possibili più strade per giungere alla soluzione, alla fine è comunque necessario possedere determinati oggetti senza i quali sembra impossibile completare la missione. Dopo le prime volte, molti indizi e informazioni saranno già noti ai giocatori, e possono rendere inutili alcuni passi, riducendo il gioco a una sequenza prestabilita di cose da fare in cui non si gode più il fascino del mistero e della storia.

Un altro aspetto da considerare è la lunghezza del gioco, ereditata probabilmente da una meccanica fin troppo simile a quella di Talisman. City of Chaos rischia di essere interminabile, innanzitutto per via di alcuni effetti magici che possono letteralmente chiudere alcuni giocatori in situazioni dalle quali non c'è uscita, ma comunque la ricerca degli indizi e la soluzione del mistero richiedono parecchie ore di gioco. Il regolamento prevede la possibilità di interrompere la partita a tempo, con un sistema di punti vittoria che però fa perdere il gusto del lato investigativo.

A mio giudizio, inoltre, le miniature sono orribili. Nella ricerca di un design originale che non proponesse i soliti stereotipi di avventurieri, si è inspiegabilmente giunti alla realizzazione di modelli che nulla hanno a che vedere con il gioco stesso: vi basti pensare che una delle miniature ricorda Totò con tanto di cappello a bombetta!

Infine, occorre un commento sul Tomo del Caos, che metto fra i difetti solo perché il gioco è in inglese e non ha attualmente versioni tradotte. Infatti, la bellezza delle descrizioni e degli indizi forniti da questo opuscolo saranno apprezzabili solo dagli anglofoni più esperti, contenendo termini spesso arcaici, con rime, indovinelli e giochi di parole di difficilmente comprensione per chi non abbia una conoscenza approfondita della lingua (anche se nella sezione di download potete trovare sia il regolamento che il tomo del caos tradotti da noi).
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