Caccia al Fantasma

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Caccia al fantasma
Voto recensore:
0,0

Ambientazione
Caccia al Fantasma è un gioco per bambini dal nome autoesplicativo, per quanto riguarda l’ambientazione.

Il gioco
La partita si svolge direttamente dentro la scatola del gioco, usata come pavimento e pareti esterne di un castello che andrete a costruire (velocemente ad ogni inizio partita) incastrando sagome in cartone che troverete all’interno. Alla fine della composizione avrete una torre centrale con 4 fori colorati sul tetto e 8 stanze che la circondano collegate fra loro da porte in modo da poter percorrere un percorso circolare intorno alla torre.
Le stanze non poste agli angoli hanno anche delle finestre... murate. Fra poco ve ne sarà chiaro il significato.

I pezzi in cartone che compongono il castello hanno nel loro spessore degli spazi per farvi scivolare delle carte all’interno in prossimità di porte e finestre. In questi spazi vanno collocate delle speciali carte fantasma. Queste carte ad una prima occhiata sono ricoperte solo da un motivo geometrico rossastro. In realtà nascondono il disegno di uno fra i tanti tipi di fantasmi che infestano il castello (il forzuto, il detenuto, l’artista e così via). Questo disegno è difficilmente distinguibile se non si rimuove il fastidio causato dalla trama rossastra tramite un apposito lentino dello stesso colore, che agisce da “rilevatore di fantasmi”.

Il gioco richiede infatti al proprio turno di spostare il proprio investigatore in una stanza ed esaminare le carte fantasma che si intravedono attraverso i fori di porte e finestre in modo da trovare un particolare che vi aiuti a riconoscere il tipo di fantasma che state cercando (disegnato su una carta precedentemente assegnatavi). Per farlo, attraverso il lentino rosso, avrete un tempo scandito dagli altri giocatori che contano fino a 10 in modo da rendere il gioco stimolante.
Se nel tempo concesso pensate di essere riusciti a rintracciare in quell stanza il fantasma che cercate potrete levare la carta (che riporta la stessa illustrazione “crittografata” su entrambi i lati, per essere visibile da entrambi le stanze adiacenti alla stessa porta) e esaminarla più liberamente col lentino mostrandone a tutti il disegno. Se raffigura il fantasma che state cercando potrete prendere tre sferette nere di plastica con un fantasmino stilizzato dipinto sopra e infilarle nel buco del tuo colore in cima alla torre, con la speranza che finisca nella vaschetta nel tuo spazio alla base. L’autore ha infatti diabolicamente decentrato la sagoma in alto e spesso le sferette finiranno altrove, se non svilupperete particolari tecniche correttive. Se avrete invece prelevato un fantasma diverso da quello da voi cercato sarà chi lo stava cercando a poter infilare le tre sferette.
Il gioco finirà una volta che tutti i fantasmi sono stati rintracciati (sono presenti in più copie). A quel punto si leverà il tetto della torre e si verificherà chi ha raccolto più sferette: il vincitore del gioco.

Il gioco prevede, oltre a mazzetti diversi di fantasmi, teoricamente più o meno riconoscibili, e a tre diversi set di “tetto della torre” con fori diversi nella grandezza e nella forma, anche una versione avanzata che prevede un fantasmino da posizionare in una stanza e un dado per farlo muovere in maniera casuale a spaventare gli investigatori, che potrebbero essere estromessi per un turno dal gioco.

Considerazioni
Il gioco in realtà richiede 3 diverse abilità:
- saper riconoscere velocemente un fantasma facendo affidamento solo su pochi particolari visibili;
- ricordarsi dove si è già visto in precedenza quel determinato fantasma (quando trovato il primo pescherete una nuova carta);
- cercare di capire come sia possibile infilare le palline nel proprio cestello.

Anche se il compito può apparire semplice il tutto è reso più difficile da fattori ambientali: essendo il gioco ricavato all’interno della scatola le superfici verticali, e quindi le carte, sono male illuminate e osservabili solo da posizione angolata. In più ogni giocatore si troverà anche a dover esaminare stanze dall’altra parte del castello rispetto a se. Quindi dovrà alzarsi per spostare il proprio punto di vista o... ruotare la scatola, se gli altri giocatori permettono la cosa, rendendo più difficile il riconoscimento e la memorizzazione delle figure. Il tutto peggiora in ambienti mal illuminati.
Le scelte di tipo tattico invece si limitano al fatto che le stanze non d’angolo permettono di vedere 3 fantasmi invece che due e al fatto di poter forzare la fortuna nelle regole avanzate andando più o meno vicino alla miniatura del fantasma mossa dal dado.

Benchè il titolo sia per me privo di qualunque interesse e, anzi, cerchi di stimolare abilità che non mi sono congeniali quali la memoria locazionale su oggetti che cambieranno posto in un futuro molto prossimo (Lauraaaaaa! Dove mi hai nascosto stavolta il caricabatteriee?!?!) devo rilevare che il gioco piace ai miei figli attualmente di 5 e 8 anni tanto quanto la maggior parte di quelli nella mia collezione, visto che, dopo le obbligatorie prime 2 partite per illustrare la novità nello scaffale dei giochi, se lo sono andati a ripescare almeno altre due volte, nonostante l’ampia varietà di titoli che apprezzano.

Se, quindi, ritenete di non essere in grado di spiegare e far giocare i vostri figli a titoli più appaganti (per tutti) quali "Agricola", "Thunderstone" e "Gears of war" che rimangono i più apprezzati anche da loro, potreste anche valutare di proporre loro questo titolo.

Pro:
I bambini sembrano trovare soddisfazione nel pescare un fantasma di cui ricordino già la locazione.
Il metodo di punteggio tramite palline da inserire nella torre è un piacevole sottogioco.
I bambini si divertono a cercare col lentino.
Contro:
Per quanto semplice talvolta i bimbi incontrano difficoltà nel fare un corretto setup senza la presenza di un adulto, perlomeno le prime volte.
E’ scomodo guardare nella scatola... se non lo considerate parte integrante delle abilità richieste.
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