Ambientazione
Anno Domini è un party game a quiz classico espandibile all’infinito.
Il Gioco
La recensione si riferisce al “sistema Anno Domini”, esistono infatti varie scatole a tema e quindi il gioco è espandibile pressoché all’infinito, ma le regole sono sempre le stesse.
Nella scatola ci sono varie carte che indicano un personaggio, un oggetto o un evento storico particolare, scopo dei giocatori è quello di metterli nell’ordine temporale esatto.
Ognuno ha una mano di carte che deve esaurire per vincere la partita. Nel proprio turno si gioca una carta posizionandola nella linea temporale sul tavolo di gioco al posto che si ritiene giusto.
Il giocatore dopo di voi può accettare la vostra giocata e quindi procedere con la sua o dubitare che l’ordine sia quello esatto e chiamare quindi una verifica.
Questa parte del gioco è il classico sistema del “dubito”: se si ha ragione chi ha giocato prima di voi pesca 3 carte, se avete torto voi ne pescate 2.
Vince chi esaurisce per primo la sua mano di carte.
Considerazioni
Il gioco è semplicissimo e alla portata di tutti, anche se non è poi così facile come si potrebbe pensare realizzare una linea temporale senza errori.
Dal meccanismo si intuisce subito che dubitare è l’unico modo per cercare di vincere e per di più rischiate meno di chi viene messo in discussione.
Scatole pubblicate
- Sotto i riflettori
- Sport e svago
- Penne e pennelli
- Invenzioni e scoperte
Elementi di sintesi
Dipendenza linguistica
Totale. Nomi e descrizioni sono da leggere e quindi…
Incidenza aleatoria
Alta. È un gioco dove si pescano carte e dove alcune cose sono nettamente più facili di altre da collocare.
Scalabilità
Ottima. Di fatto non conta assolutamente il numero dei giocatori visto che si tratta di finire le proprie carte. Un po’ come “Uno”.
Componentistica
Discreta. Si tratta essenzialmente di carte che sono comunque plastificate. Si consiglia comunque l’uso di bustine visto che si mischiano continuamente. La grafica invece è assente e questa è una bella pecca. Le carte illustrate avrebbero fatto tutt’altro effetto.