The Crazy Goblins - Ep. 017 - L'attesa

Inuyasha

L’attesa per un gioco è lunga quasi quanto il turno di un giocatore afflitto da paralisi d’analisi.

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Tra kickstarter e day one posticipati c’è sempre un gioco che si fa attendere e magari noi, da avidi collezionisti, curiosi giocatori e smaniosi di novità, vorremmo giocare proprio a quello, quello che deve ancora arrivare.
E il tempo passa, la notifica della spedizione non arriva, l’annuncio di una pubblicazione tanto attesa non viene fatto o l’uscita viene rimandata. Ma noi, avendo pledgiato o fatto il preorder, abbiamo già pagato!
E se abbiamo partecipato a un gruppo d'acquisto su Weega l’attesa potrebbe essere anche maggiore, ma lì, almeno, il risparmio val bene qualche settimana di ritardo.



Cosa fare in questi casi? La cosa più naturale è giocare a quello che abbiamo già! Molti dei nostri giochi hanno una rigiocabilità immensa, quindi il miglior modo per vincere l’attesa è quello di fare altro, riscoprire vecchie glorie o magari giocare altre partite all’ultimo gioco comprato solo poco tempo fa. Insomma, di scelte ne abbiamo parecchie, no?
E perché non fare anche qualche partita su BoardGameArena per non pensarci (ma di BGA ne parleremo in seguito)?

Tornando a noi, cosa state attendendo più di tutto al momento?

Isolde vorrebbe giocare a Evacuation (o Hexodus) del suo amato autore Suchý: l’edizione italiana si fa attendere (doveva essere già uscita in questo periodo, ma al momento non se ne sa nulla), e poi aspetta qualche bella uscita di Essen e l’espansione di Ark Nova.

Insomma, per questo risulta un po’ apatica nella sua attesa, ma attenzione Isolde! Sii propositiva nel gioco da disporre sul tavolo, altrimenti Mary ti intavolerà Monopoly e alla fine sarai costretta a giocarlo tuo malgrado.
 

Commenti

Complimenti come sempre per la rubrica! mi diverte sempre nel leggerla.

il Ks che sto aspettando con ansia sono il neo Secrets of the Lost Tomb - Epic Remastered Edition - 10 Year Anniversary e il più datato Merchants Cove Big Box.

Aggiungerei anche il gioco che non riesco mai ad intavolarlo nonostante sia tra i primi che ho comprato: Arkham horror 2nd edition (purtroppo il mio gruppo non lo ama moltissimo).

Vorrei anche sottolineare una tendenza che sto vedendo negli ultimi anni sopratutto con me stesso, ahime, quella della troppa novità. Mi spiego. Una volta provato il gioco nuovo mi ritrovo subito dopo di comprarne un'altro, trovandomi cosi con centinaia di titoli provati solo 2-3 volte negli anni. Lo sapete anche voi che la curva di apprendimento o l'averlo "sfruttato" non bastano quelle poche volte. A meno che non stiamo parlando di party game etc. Quindi sto tendando di partecipare a meno KS e acquistare giochi, a meno che non siano amori a prima vista, e cercare di intavolare a rotazione tutti i giochi nella mia collezione in maniera tale da "consumarli" come si deve. A volte mi ritrovo a pensare al detto: non conta la meta ma il viaggio. Questo rispecchia sia nell'attesa del day one, ma anche molto nei KS, la partecipazione del progettom, nello sbloccare tutti i SG e l'attesa che vi arriva il fantomatico mega pacco che aspettavi da anni è migliore della prova sul campo finale sul tavolo.

morris scrive:

Complimenti come sempre per la rubrica! mi diverte sempre nel leggerla.

il Ks che sto aspettando con ansia sono il neo Secrets of the Lost Tomb - Epic Remastered Edition - 10 Year Anniversary e il più datato Merchants Cove Big Box.

Aggiungerei anche il gioco che non riesco mai ad intavolarlo nonostante sia tra i primi che ho comprato: Arkham horror 2nd edition (purtroppo il mio gruppo non lo ama moltissimo).

Vorrei anche sottolineare una tendenza che sto vedendo negli ultimi anni sopratutto con me stesso, ahime, quella della troppa novità. Mi spiego. Una volta provato il gioco nuovo mi ritrovo subito dopo di comprarne un'altro, trovandomi cosi con centinaia di titoli provati solo 2-3 volte negli anni. Lo sapete anche voi che la curva di apprendimento o l'averlo "sfruttato" non bastano quelle poche volte. A meno che non stiamo parlando di party game etc. Quindi sto tendando di partecipare a meno KS e acquistare giochi, a meno che non siano amori a prima vista, e cercare di intavolare a rotazione tutti i giochi nella mia collezione in maniera tale da "consumarli" come si deve. A volte mi ritrovo a pensare al detto: non conta la meta ma il viaggio. Questo rispecchia sia nell'attesa del day one, ma anche molto nei KS, la partecipazione del progettom, nello sbloccare tutti i SG e l'attesa che vi arriva il fantomatico mega pacco che aspettavi da anni è migliore della prova sul campo finale sul tavolo.

Grazie mille per i complimenti, eh sì siamo sempre alla ricerca della novità e in attesa del ks nuovo o del day one quando in realtà abbiamo centinaia di giochi a cui dedicarci. 

L'attesa del piacere è essa stessa il piacere (Gotthold Ephraim Lessing, 1729).

Per cui, seguendo questa teoria, il titolo che mi sta dando più piacere al momento dovrebbe essere TseuQuesT...

Dopo che inizi a "farti" di Kickstarter, comprare "solo" una scatola in retail non ti soddisfa più, e cerchi sempre il pledge all-in più allettante e polposo che ci sia, ma in realtà è solo la bulimia di giochi che infetta chi entra nel cricolo vizioso del pledge compulsivo.

Il periodo più duro (ed anche entusiasmante) è quello che passa dal primo pledge al primo arrivo (di solito 2-3 anni), in cui salti da un pledge all'altro in preda all'euforia continuando a pagare senza giocare a niente; quando poi iniziano ad arrivare i giochi per cui hai già sborsato centinaia di euro anni prima, sei ormai nel tunnel e continui a finanziare Kickstarter che rischierai anche di dimenticare perché intanto stanno arrivando quelli più "antichi".

Così inizi a girare su una ruota come un criceto e ti sembra di godere parecchio, ma la realtà è che sei in overdose e devi rallentare perché questo sitema si regge solo con cinque presupposti:
- soldi infiniti che spenderai come se non ci fosse un domani;
- spazio infinito dove stipare gli scatoloni (perché non si parla più di scatole come in retail);
- compagni di gioco sempre disponibili ad intavolare quel mega titolo che piace a te;
- tempo infinito per poter smaltire il backlog che rischia di soffocarti
- compagni di vita compassionevoli che non ti cacciano di casa

Dato che queste premesse sono difficilmente realizzabili se uno ha una vita fatta di lavoro, famiglia, impegni, relazioni sociali, ecc... io consiglio vivamente di saltare a piedi pari il tunnel dei Kickstarter, oppure fate come me e saltate sulla giostra per 3 o 4 anni e poi, passata la sbornia, cercate di disintossicarvi... se ci riuscite.

P.S. Mettete pure in conto che l'illusione del risparmio rispetto al retail si scioglie al primo Kickstarter che inevitabilmente fallirà (TseuQuesT anyone?) e quando guarderete quel prelievo a tre cifre sulla vostra Mastercard tutto il fantastico viaggio sulla giostra si trasformerà in un deludente bad trip che, se siete fortunati, vi spingerà, se non a smettere, perlomeno a rallentare la corsa.

L'unico modo per vincere è non giocare (Wargames, 1983)

Robocoppa scrive:

L'attesa del piacere è essa stessa il piacere (Gotthold Ephraim Lessing, 1729).

Per cui, seguendo questa teoria, il titolo che mi sta dando più piacere al momento dovrebbe essere TseuQuesT...

Dopo che inizi a "farti" di Kickstarter, comprare "solo" una scatola in retail non ti soddisfa più, e cerchi sempre il pledge all-in più allettante e polposo che ci sia, ma in realtà è solo la bulimia di giochi che infetta chi entra nel cricolo vizioso del pledge compulsivo.

Il periodo più duro (ed anche entusiasmante) è quello che passa dal primo pledge al primo arrivo (di solito 2-3 anni), in cui salti da un pledge all'altro in preda all'euforia continuando a pagare senza giocare a niente; quando poi iniziano ad arrivare i giochi per cui hai già sborsato centinaia di euro anni prima, sei ormai nel tunnel e continui a finanziare Kickstarter che rischierai anche di dimenticare perché intanto stanno arrivando quelli più "antichi".

Così inizi a girare su una ruota come un criceto e ti sembra di godere parecchio, ma la realtà è che sei in overdose e devi rallentare perché questo sitema si regge solo con cinque presupposti:

- soldi infiniti che spenderai come se non ci fosse un domani;

- spazio infinito dove stipare gli scatoloni (perché non si parla più di scatole come in retail);

- compagni di gioco sempre disponibili ad intavolare quel mega titolo che piace a te;

- tempo infinito per poter smaltire il backlog che rischia di soffocarti

- compagni di vita compassionevoli che non ti cacciano di casa

Dato che queste premesse sono difficilmente realizzabili se uno ha una vita fatta di lavoro, famiglia, impegni, relazioni sociali, ecc... io consiglio vivamente di saltare a piedi pari il tunnel dei Kickstarter, oppure fate come me e saltate sulla giostra per 3 o 4 anni e poi, passata la sbornia, cercate di disintossicarvi... se ci riuscite.

P.S. Mettete pure in conto che l'illusione del risparmio rispetto al retail si scioglie al primo Kickstarter che inevitabilmente fallirà (TseuQuesT anyone?) e quando guarderete quel prelievo a tre cifre sulla vostra Mastercard tutto il fantastico viaggio sulla giostra si trasformerà in un deludente bad trip che, se siete fortunati, vi spingerà, se non a smettere, perlomeno a rallentare la corsa.

L'unico modo per vincere è non giocare (Wargames, 1983)

Dai qualche ks con moderazione si può anche fare, magari non più di 1-2 titoli all'anno... 

Inuyasha scrive:

Dai qualche ks con moderazione si può anche fare, magari non più di 1-2 titoli all'anno... 

Si, se uno riesce a moderarsi, può anche andare bene, ma il rischio di farsi prendere la mano è alto, io alla fine sono riuscito a ridurre a 1-2 all'anno come dici tu (quelli proprio irrinunciabili e con una forte IP che spinge da dietro), ma finché non mi sono "visto da fuori" pensavo davvero di aver trovato l'Eldorado del gioco da tavola.

Robocoppa scrive:

ma il rischio di farsi prendere la mano è alto, io alla fine sono riuscito a ridurre a 1-2 all'anno come dici tu (quelli proprio irrinunciabili e con una forte IP che spinge da dietro), ma finché non mi sono "visto da fuori" pensavo davvero di aver trovato l'Eldorado del gioco da tavola.

Sì, dobbiamo essere capaci di moderarci in questo 

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