Per un certo periodo, post università, mi sono appassionato alla storia. Non tutta la storia, solo alcuni periodi e in particolar modo la storia militare, ovvero guerre e battaglie. Che per un bel po' di tempo han voluto dire, in effetti, tutta la storia.
Quello che mi ha sempre un po' spaventato è il fatto che la storia è una materia in continua espansione, che già viene trascurata a scuola e che sempre di più diverrà settoriale, al dilatarsi del tempo. Tra duemila anni chi studierà più nel dettaglio le vicende di Napoleone? E ho nominato una delle persone più famose della storia, ma tante altre sono già dimenticate. Probabilmente, come per tante altre materie, anche lo studio della storia diverrà estremamente superficiale da un lato – per dare un'infarinatura generale – ed estremamente settoriale dall'altro, con studiosi super-specializzati solo in determinati periodi o campi.
Ciò, è scontato, avverrà e sta avvenendo anche per il gioco da tavolo. Le uscite si sono moltiplicate, negli ultimi anni, e seguirle tutte diviene sempre più difficoltoso.
Alla fine occorre scegliere cosa tagliare e cosa seguire, sia come
tema, che come
genere, che come
target.
Nel mio caso, ad esempio, ho scelto di continuare a comprare e giocare
dungeon crawler, ogni tanto mi faccio qualche concessione per giochi di
civilizzazione,
skirmish o altro; ho deciso di limitare la prova dei vari giochi
euro solo a pochi davvero meritevoli, lasciando indietro tantissimi altri titoli che uscivano ogni anno; ho praticamente eliminato
pesi medi e
family, per lasciare il mio tempo solo ai
giochi per esperti.
Sono tagli dolorosi ma necessari: preferisco avere la cultura ludica più ampia possibile sui
dungeon crawler, piuttosto che poter dire qualcosa anche sui
family o sui
family +, ma provare meno
dungeon crawler.
Il problema si acuisce con l'arrivo di giochi a lunga
campagna che, per loro natura, monopolizzano molte serate. Se non ne vale la pena, si abbandonano senza troppi pensieri dopo qualche sessione, ma se sai già che saranno ottimi giochi, devi porti il problema.
So che alla fine di questo 2022 o all'inizio del 2023, vedrò
Frosthaven,
Black Rose Wars Rebirth e
Primal: The Awakening. Tutti giochi dei quali conosco bene le potenzialità (per aver provato direttamente loro o i loro predecessori) e che vorrò sfruttare per bene, tanto da avere la mezza idea di prendermi una sorta di anno sabbatico da tutti gli altri e giocare solo a questi. O quasi, perché poi so che non resisterò ad altre tentazioni.*
Anche questa è una scelta, perché finire questi giochi significa perdersi tante cose per strada, tante probabilmente poco meritevoli, ma alcune comunque valide. Però so anche che è inutile avere lì quelle tre scatole solo per collezione, se non vengono sfruttate a dovere, provandole e riprovandole.
Questo però riguarda me, ma la domanda è aperta a tutti voi: come pensate di regolarvi, con un mercato sempre più espanso e con giochi che richiedono sempre più attenzione? Come e cosa taglierete, dal vostro paniere ludico?
* Che poi magari non mi arrivano nemmeno tutti assieme. Black Rose Rebirth è quello che mi richiederà meno tempo, avendo giocato molto alla precedente versione. Frosthaven richiederà impegno per finire la campagna e provare tutti i personaggi, ma l'analisi del gioco bene o male è quella di Gloomhaven. Primal richiederà invece tempo sia per la campagna che per l'analisi approfondita che voglio dedicargli.