È da qualche anno ormai che, insieme alla mia dolce metà, siamo entrati in questo splendido hobby; ma non siamo certo nati con una scatola di Caylus in culla – anche perché non era ancora uscito – come credo nessuno di chi legge la Tana dei Goblin.
Ai giochi ci si arriva per vari motivi, eppure prima di conoscerli ho sempre giocato ai grandi classici da grande distribuzione – sì, quelli che oggi sono il Male, secondo alcuni – ai videogiochi, ma anche a giochi di carte. No, non parlo di KeyForge, Origami o San Juan: parlo dei giochi classici con le carte. Io sono toscano e ancora oggi le case del popolo, i circoli e i bar sono piene di persone – per lo più anziani – che giocano a carte: la briscola è sicuramente il gioco per eccellenza da queste parti. Nelle lunghe estati da bambino in cui venivo lasciato dal nonno, al tavolo della sua cucina ho tenuto le prime carte da gioco in mano, ho imparato a contare le carte uscite e, soprattutto, a dire diverse parolacce e altro - i conterranei, gli umbri e i veneti capiscono di cosa parlo.
Oggi scrivo di un titolo per due soli giocatori che prende a piene mani da quella meccanica lì – trick-taking, se “tipo briscola” non vi soddisfa – ovvero The Fox in the Forest, gioco del 2017 di Joshua Buergel edito dalla Renegade Studios, titolo al momento sprovvisto di una edizione in lingua nostrana. Mentre sto scrivendo ho sulla scrivania la versione francese del gioco.
Ambientazione
"Avete voi riso della favola della volpe e dell’uva? Io no, mai. Perché nessuna saggezza m’è apparsa più saggia di questa, che insegna a guarir d’ogni voglia disprezzandola."
Luigi Pirandello.
Nonostante le illustrazioni meravigliose, delicate e favolistiche, no: non si può certo parlare di ambientazione in un gioco del genere - cosa che sembra essere una costante delle mie ultime recensioni; ma io, come al solito per abitudine inserisco questo paragrafo. Sono un caso disperato, andiamo oltre.
Il gioco
− Hai presente cosa disse la gallina alla volpe?
− Se si trattava di una volpe seria, non disse niente: non fece in tempo.
Dal film Papillon.
Nella piccola scatola del gioco troviamo un mazzo di trentatré carte – più due riassuntive – divise in tre semi, campane, chiavi e lune. Ogni seme è composto da undici carte, dall'uno all'undici. Completano il contenuto alcuni gettoni per tener traccia dei punti vittoria. Stop.
Ma passiamo al gioco; per aggiudicarsi una partita a
The Fox in the Forest bisogna essere i primi a raggiungere o superare i ventuno punti; questo lo faremo in una serie di manche dalla stessa struttura. Ogni giocatore
riceve inizialmente tredici carte, mentre una carta viene messa scoperta al centro del tavolo: questa carta sarà la briscola, mentre le restanti nove formeranno il mazzo di pesca. Il giocatore che inizia giocherà una carta dalla propria mano, e l'avversario – se possibile – risponderà con lo stesso seme; chi ha giocato la carta più alta effettuerà la presa. Alla fine della
manche, ovvero dopo che tutte e tredici le carte dei giocatori sono state giocate, si assegnerà un punteggio a ogni giocatore sulla base delle
prese fatte:
- 0-3 prese forniranno sei punti;
- 4 prese un punto;
- 5 prese due punti;
- 6 prese tre punti;
- 7-9 prese sei punti;
- 10-13 prese zero punti.
Tutto qua.
La disparità dei numeri dispari
"Nella vita, come nel gioco delle carte, è un grande vantaggio quello di essere i primi a giocare, perché a carte uguali si vince."
Baltasar Graciàn
Data la semplicità del gioco e la brevità nello spiegarlo, tanto vale spendere due parole sui poteri delle carte dispari, che poi sono anche il vero cuore pulsante del gioco. I poteri sono identici per tutte le carte dello stesso valore, indipendentemente dal seme di appartenenza.
I numeri uno, ovvero i
cigni, permettono al giocatore di essere il primo a giocare la mano successiva, anche se non ha effettuato la presa. I numeri tre sono le
volpi, quelle simpatiche bastardelle che danno il nome al gioco e che permettono al giocatore che le giochi di mettere la briscola nella propria mano e sostituirla con un'altra, sempre dalla propria mano.
I cacciatori invece, oltre a valere cinque, fanno pescare una nuova carta per poi scartarne un'altra mettendola sul fondo del mazzo. I tesori, che valgono sette, conferiscono un punto vittoria immediatamente al momento della presa.
Le streghe valgono sempre come briscola se giocate da sole, ma non vi dirò quanto valgono: arrivateci da soli.
E concludiamo questa lista della spesa dei poteri della foresta con la monarca, che obbliga l'avversario o a giocare in risposta il cigno del seme corretto o, se non può, la carta di valore più alto presente nella propria mano del seme corretto.
Considerazioni
"Una volpe è un lupo che manda i fiori."
Ruth Weston
Ma quindi questa briscola per due mi ha colpito? Abbastanza. Partiamo dagli aspetti positivi: la cura per le illustrazioni è qualcosa di estremamente apprezzabile, le ho trovate davvero belle ed evocative. Ogni seme nelle carte illustrate è ben rappresentato e sicuramente è un grosso punto a favore del gioco.
Ho molto apprezzato anche l'aver saputo prendere una dinamica vista e rivista, non solo nella classica briscola, ma anche nelle numerose variazioni sul tema che troviamo nel nostro passato più o meno recente, e averle saputo dare una nuova spinta con l'idea dei poteri, che rendono il gioco perfetto proprio in quel segmento dove il trick-taking è più debole, ovvero il gioco in coppia.
I poteri sono a loro modo sempre interessanti e spendibili e, considerando che più della metà delle carte del mazzo ne sono provviste, è quasi impossibile non riceverne in numero ragionevole rispetto all'avversario - e, anche se così fosse, il sistema di punteggio permette di riuscire a
ottenere il massimo del bottino anche con una mano pessima, a condizione di accorgersene subito. Infatti, collezionare tra le zero e le tre prese non può mai essere frutto del caso, bensì è possibile solo grazie ad una strategia delineata a inizio
manche - strategia rischiosa, visto che basta fare una presa di troppo per consegnare un grosso margine di vantaggio al nostro avversario.
Se poi vogliamo parlare di difetti, o meglio di cose che mi hanno convinto meno, si potrebbe dire che il tema non esiste e poteva essere qualsiasi altra cosa, ma a me sinceramente non dispiace. Potrei anche arrischiarmi a dire che il gioco presta il fianco ad una certa ripetitività, soprattutto per la struttura a più turni che ammazza qualsiasi voglia di una rivincita immediata, visto che alla fine della partita avrete già fatto quattro o cinque mani totalmente identiche l'una all'altra, senza niente che le distingua.
Insomma, un gioco non da mille partite di fila, ma che in conclusione mi sento di dire svolga bene il suo lavoro, presentando un approccio diverso a una meccanica familiare a chiunque - cosa che permette di proporlo davvero a tutti.
Se cercate il riempitivo da due perfetto per scannarvi ogni sera potreste rimanere delusi; se invece cercate un gioco tranquillo e rilassante che permetta di giocare anche mentre si scambiano due parole, o magari volete far provare alla nonna o alla zia qualcosa di diverso, potreste concedere una partita di prova a The Fox in the Forest.
I pareri di Mrs. Rosengald
"Fidati di tutti, ma taglia tu il mazzo."
Arthur Bloch
Anche questa volta sono abbastanza in linea con il recensore: ci troviamo davanti a un bel giochino di coppia adatto davvero a tutti.
Questo The Fox in the Forest ha tra i punti di forza la semplicità e l'immediatezza; inoltre sa rendere davvero interessante un gioco di prese per solo due giocatori, grazie alla semplice e funzionale trovata dei poteri delle carte, che danno un certo spessore al gioco
Effettivamente non è un gioco per partite forsennate in due una dietro l'altra: non ci è mai capitato di fare più di una partita, cosa che non si può dire per altri giochi che giochiamo insieme - Santorini, Nome in codice duetto, Patchwork o The Mind, solo per fare qualche esempio.
In conclusione non saprei davvero a chi consigliare questo gioco. O meglio: non saprei a chi non consigliarlo, in quanto lo vedo adattissimo davvero per tutti, neofiti e giocatori più esigenti che si vogliono rilassare con una giocata a due, a fine o inizio serata.
Voto di Mrs. Rosengald: 7