"Anche la parte di destrezza è veramente minima, suppergiù la stessa richiesta per ruotare la maniglia di una porta." Mi hai fatto morire dal ridere Agzaroth!
Se avete poco tempo per leggere vengo al sodo: Sfida allo Squalo fa onco.
L'ho preso solo perché mia figlia ha insistito per due mesi e mi ha martellato tipo goccia che scava la roccia.
Probabilmente perché le ho fatto vedere qualche documentario sugli squali assassini più pericolosi al mondo*, ai quali si è appassionata. Probabilmente perché avrà visto venti volte Nemo ed in particolare il pezzo con lo squalo Bruto, tappandosi gli occhi e sbirciando tra le dita, con quel perverso gusto per l'orrido e per la paura che in fondo abbiamo tutti.Come si gioca a Sfida allo Squalo?
La bocca del pescione viene spalancata ed incastrata in basso, su un basamento nel quale vanno inseriti i 12 pesci. A turno ogni giocatore tira un dado e prende, con una canna di plastica, il numero di pesci indicato: 2 su una faccia, 1 su tutte le altre. Ad un certo punto la bocca dello squalo scatta, a causa delle sollecitazioni indotte dai pesci che vengono disincastrati dai loro alloggiamenti. Il malcapitato giocatore perde falangi, dignità e partita e tra gli altri rimasti vince chi ha accumulato più pesciolini.Ci è piaciuto?
No. È un barattolo.
Anche Sofia si è divertita le prime partite giusto per l'effetto novità e per le scene melodrammatiche che mettevo in piedi quando venivo morsicato dallo squalo, poi basta.
Questo perché in pratica è un giocattolo, non un gioco. Non hai vera scelta in questo gioco. Anche la parte di destrezza è veramente minima, suppergiù la stessa richiesta per ruotare la maniglia di una porta. Il dado decide quanti pesci devi prendere, ne prendi uno a caso (o a simpatia, se vogliamo) e TLACK! Morso. Fine.
Tra l'altro ce n'è una serie infinita di 'ste cag cose: quando è il coccodrillo, quando il pirata, quando il belìnchetanega, come diciamo a Spezia.
No, ma seriamente: tenetevele. E ridatemi i miei soldi.
Cosa si impara?
Che gli squali mordono e che non devi rompere loro le pinne ventrali.
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