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Designer Uwe Rosenberg has a talent for dreaming up new and inventive card games, and Mamma Mia! is a perfect example of this talent, with players placing pizza ingredients into a combined pool, then trying to time their pizza baking in order to make use of what's available in the kitchen.
Each player starts the game with eight different pizza orders to fill, with one of those order cards in hand; each player also starts with a hand of ingredient cards (showing pepperoni, mushroom, pineapple, green pepper or olive). On a turn, a player lays down one or more ingredient cards of a single type into a common stack, then optionally adds a pizza order card to that stack. He then refills his hand by drawing as many cards as he played from either the shared ingredient deck or his own order deck.
After the draw pile is exhausted, the shared pile of cards is flipped over and sorted by ingredients until an order comes up. If enough ingredient cards are available to fill that order, the owner scores it; if not, the player can make up the difference by playing cards from his hand (and thereby scoring the order) or else return the card to the bottom of his order deck.
Once all the orders are scored or returned, shuffle the ingredients used in pizzas and start another round of play. After three complete rounds, the player who's filled the most orders wins!
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Commento basato su una partita in 2 in cui nessuno me compreso conosceva il gioco e una partita in 5 in cui solo io avevo già giocato.
Non ho riscontrato difficoltà a spiegare il gioco e tutti i giocatori al tavolo hanno capito immediatamente come funziona.
La grafica è gradevole e simpatica. Si deve soprassedere al fatto che si metta l'ananas sulla pizza ovviamente.
Carine e semplici le meccaniche di gioco. Una partita gira bene e dura poco a prescindere dal numero dei giocatori.
È un gioco principalmente di memoria, un minimo di azzardo (alle volte decidi di giocare un'ordinazione anche se sei certo che manchino uno o due ingredienti, sperando che poi ti capiteranno in mano e te li conserverai per l'occasione; quando qualcuno gioca l'ordinazione 15+ non sei sicuro che la realizzi e ti puoi regolare di conseguenza).
Ovviamente il gioco dipende anche dalle scelte degli altri giocatori, tipo se mettono un'ordinazione prima di te e quell'ordinazione ha gli stessi ingredienti che servivano a te, questo ti condiziona.
Però non direi che è dominato dalla fortuna. La forturna, il caso, l'alea, per il mio modo di vedere è un qualcosa fuori dal controllo dei giocatori. E non mi piace. Il dado è fortuna.
Invece se una cosa è fuori dal tuo controllo ma è nel controllo di un altro giocatore al tavolo, non si può parlare di fortuna, bensì di condizionamento, interazione tra i giocatori.
In questo senso Mamma Mia è un gioco ad alta interazione e poca forturna.
L'alta interazione sta anche nel far concludere un'infornata quando più ti fa comodo togliendo agli altri la possibilità di continuare.
La poca fortuna sta nelle ordinazioni che ti capitano in mano e dagli ingredienti che ti capitano in mano. Ma anche questo è, almeno un minimo, sotto il controllo del giocatore. Se voglio avere più ordinazioni (quindi più scelta tra gli obiettivi) basta che gioco più carte possibili durante il turno (anche a rischio di buttare un'ordinazione) e poi scelgo di pescare ordinazioni. Stesso dicasi per gli ingredienti.
Se proprio non va giù la pesca casuale degli obiettivi si può giocare a obiettivi scoperti. Si mettono gli otto obbiettivi in riga e, sfalsati di poco, ogni riga è composta da ordinazioni di un giocatore diverso. Ogni colonna invece è lo stesso tipo di ordinazione. Quando uno pesca ordinazioni le sceglie anziché pescarle a caso. Ovviamente anche tutti gli avversari sapranno quali ordinazioni ha. Sarebbe una sorta di Mamma mia scientifico.
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