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In the 6th century A.D., ruled by Emperor Iustinianus (commonly called 'Justinian'), Constantinopolis was the largest emporium in the East Roman 'Byzantine' Empire. Built on the shore of the Marmara sea, at the entrance of the Bosporus (Hellispontus), its position let it take on the role of one of the most important harbors. Its quickly expanding trade and exports to close cities were great opportunities for the local businessmen to expand their riches. Take on the role of an ambitious merchant during this golden era of trade. The task set before you is to become the most successful entrepreneur in the city of Constantinopolis. Compete against your rivals and earn the most renown by completing contracts and establishing viable trade; your fame will be measured by your ability to expand your trade district while managing your delivery contracts. Constantinopolis is a board game of resource management, economy, and trade for 2-5 players. With a moderate game time of 1 to 2 hours and intuitive rules, Constantinopolis strikes the perfect balance of accessibility and depth. Tiles in Latin, consistent with Giustiniano's time, are both a reference to the high period of Constantinopolis and a way to make the game entirely language independent.
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Un gioco apparentemente bilanciato che mostra ben presto (dopo 3-4 partite) la sua scarsa longevità. Le strategie applicabili per la vittoria sono due/una, e tutto ruota intorno all'asta per chi sceglie il ruolo migliore. Il resto del gioco lo fanno le carte e tutta una serie di tattiche denominate "chi prima arriva meglio alloggia".
Destinato ad un rapido oblio.
Stressato a manetta per il Master, ha mostrato tutti i suoi -troppi- limiti. Essendo un prodotto "hard player" (perché non credo che nessuno vogli ainiziare un babbano con questo titolo) è mostruosamente sbilanciato.
I contratti sono l'unica via per la vittoria a meno di non trovarsi in un tavolo particolare dove vengono beatamente lasciate le mura (comunque molto rischiose).
Sistema di traccia delle vendite al mercato inessitente e a rischio anche tra onestuomini.
Materiali ottimi (plancette a parte).
Meccanica trita e ritrita (ma questo sappiamo bene che è un problema dovuto all'eterno slittamento nell'uscita).
Interazion pressocché assente.
Nel complesso bello al primo imapatto, ma deludente al lungo periodo.
Rettifico dopo svariate partite (oltre 20).
Mi pare che l'uso delle mura sia rischioso in termini di ottimizzazione del costo/resa. Il peso dei contratti a singola merce è decisamente pesante rispetto a quelli da due merci. Alla fine il discriminante, a parità di bravura, è la pesca dei contratti. Risulta cmq piacevole: abbasso la longevità a 1.
Giocato un numero discreto di volte: è un bel gioco.
Bisogna sapersi adattare e dosare il mix produttivo comprando gli edifici giusti al momento giusto.
Longevità: 1
Regolamento: 1
Divertimento: 2
Materiali: 2
Originalità: 1
Revisione del voto dopo 5 mesi dall'acquisto
Abbasso il voto a 7, rimane un buon titolo che però non riesce proprio ad emergere tra l'immenso numero di giochi del medesimo tipo.
Forse un po troppo confusionario, la fase 6 deve essere giocata per forza in contemporanea altrimenti si va troppo per le lunghe.
Ottimo gioco economico con meccaniche semplici e fluide.
Stile molto "tedesco" con interazione non aggressiva e legata principalmente alla scelta dei ruoli e agli anticipi negli acquisti.
Ho solo un paio di perplessità nell'ordine del turno, e in particolare: come mai le navi arrivano dopo la scelta dei ruoli? (questa si fa spesso con pochi o nessun soldo disponibile e quindi ci sono pochi movimenti; forse è stata una scelta di brevità?) e come mai la produzione dei beni arriva prima dell'acquisto degli edifici? (quelli rossi non producono nel turno in cui vengono acquistati e sono quindi inutili gli acquisti dell'ultimo turno)
Proverò una partita con l'ordine cambiato e faccio sapere...
Comunque complimenti all'autore e all'editore...
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