Mah... "americanata" lunga e piuttosto dadosa; unico pregio: si gioca in 6
Voto 5,5
It's January 1921. Prohibition has been in effect for a year, and it looks like the 18th Amendment is here to stay. The problem, however, is that outlawing the "manufacture, sale, or transportation of intoxicating liquors" hasn't done anything to reduce the demand for booze! As a result, illegal stills dot the countryside and secret (or not-so-secret!) speakeasies are popping up all over in cities large and small. Local law enforcement may look the other way (especially if they're properly motivated) but Elliot Ness' G-Men are harder to convince. With this much money at stake, organized crime is sure to take an interest. In Bootleggers, players take on the role of enterprising bosses seeking to make a name for themselves in the illegal alcohol trade at the height of the 1920's prohibition era. Deceit, lies, and alliances of convenience are the norm as players attempt to control distribution through money and corruption by muscling in on the competition, paying off the local law authorities, building underground speakeasies, and shipping trucks of "hooch"!
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Finalmente un regolamento che funziona dalla Eagle Games che si è sempre distinta per la qualità dei materiali abbinata a regolamenti poco testati e/o eccessivamente lunghi.
Il gioco scorre veloce senza troppe pause e il tema scelto facilita ricatti espliciti fra giocatori per rendere le carte pericolose per gli altri anche, se ben gestite, vantaggiose per chi le usa (al contrario di altri giochi dove fare del male agli altri non porta bene a chi lo fa).
Ho dei dubbi sulla validità meccanismo della rendita degli spacci: mi è parso difficile arrivare alla maggioranza assoluta in uno spaccio che non sia il più piccolo...
Verificherò e, nel caso, cambierò voto e commento. Per ora ho volgia di rigiocarlo.
- Commento basato su una sola partita. -
Tremendo. E' davvero dura trovare qualcosa di buono in questo gioco.
Ha più o meno la stessa profondità del Gioco dell'oca (strategicamente è insulso), dura un esagera_
zione, è pesantemente influenzato dal fattore fortuna e dal caso ed è incredibilmente noioso e mono_
tono.
Anche il regolamento è mal fatto e onestamente dopo aver giocato Age of Mithology e questo ancor
più brutto Bootleggers comprendo il fallimento della Eagle Games, buona soltanto a curare l'aspetto
estetico dei suoi (fortunatamente pochi) titoli.
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