
Un buon german ma estremamanete freddo. Ha una dosa di alea nelle carte e tanto rischio di PA. Il tema non si sente così come non si stente la parentela con il videogioco. Comunque il gioco dura il giusto ed è impegnativo e profondo.
In Anno 1800, a board game based on the popular PC game from Ubisoft, you continuously build up your own industry to develop your home island. Ship fleets allow for lively trade and the development of new islands in the Old and New World. You have to fulfill the wishes of your own population. While the inhabitants are initially satisfied with bread and clothing, they soon demand valuable luxury goods. You must plan production chains sensibly and keep an eye on the specialization of your population. The goal: A wise distribution of farmers, workers, craftsmen, engineers, and investors — but the competition never sleeps and can snatch the new achievements from under your nose at any time! Who can create the most prosperous island? —description from the publisher (translated)
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Un gioco interessante e sicuramente originale. Parecchio opaco se devo essere sincero, la struttura di base è molto fissa ed effettivamente prona a strategie dominanti, ma la presenza di carte obiettivo che scombinano le regole di partita in partita e la possibilità di intervenire sul tempismo della chiusura della partita danno molta più variabilità di quella che potrebbe sembrare.
Rimandato! Ma sicuramente da riprovare.
Con colpevole ritardo provo questa nuova opera del grandissimo Martin Wallace. I ricordi dei suoi primissimi giochi fanno sempre crescere la mia aspettativa malgrado i tanti giochi mediocri pubblicati nell'ultimo decennio. Anno 1800 immaginavo fosse un ritorno agli antichi fasti di Brass e Age of Steam mentre, oggettivamente, siamo molti gradini sotto.
Il gioco, mi dicono, riprendere in maniera fedele un popolare videogioco nel quale ci troviamo a migliorare la nostra isola natale costruendo e sviluppando risorse e tecnologie.
Il gioco offre una particolare interazione indiretta dove raramente si interferisce/infastidisce l'operato degli altri giocatori ma, al contrario, quasi si coopera nello sviluppo globale. Di estrema importanza saper sfruttare l'opportunità di commercio con il Nuovo Mondo che moli e navi mercantili offrono.
L'obiettivo del gioco è quello di soddisfare le esigenze della popolazione che passeranno rapidamente da richiedere beni di primaria necessità a pretendere beni di lusso e valore. La parte strategica è rilevante perché non sarà semplice valutare quando è opportuno produrre "cubetti" e quando interrompersi per andare verso la conclusione del gioco.
Una sola partita non è sufficiente per comprendere il gioco e apprezzarlo appieno anche se la prima impressione rimane di un grande solitarione ricco di dettagli ma con un motore ad incastri non così coinvolgente.
Rimandato! Ma sicuramente da riprovare.
Mio giudizio in sintesi:
Accessibilità **
Grafica *
Materiali *
Divertimento **
Strategia ****
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