Saranno Goblin: Miconia

Piccoli goblin alla scoperta della memoria sensoriale! 

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Con il crescere della prole mi ritrovo sempre più spesso nell'annoso dilemma di cosa proporre al tavolo: da una parte vorrei cominciare a introdurre i pargoli a qualche titolo più corposo, giusto per saggiare le ossa e iniziare a capire quale genere potrà avere più presa nel futuro (german, non ti temo!), dall'altra non vorrei far perdere loro la meraviglia dello scoprire la semplicità (e la piacevolezza) di quelle dinamiche ludiche che regalano nel tempo i ricordi migliori. 

Non so se è capitato anche a voi, ma l'esperienza di un padre che vede crescere i propri figli nei gusti, nelle fatiche e nei divertimenti è una delle cose più antitetiche che ho mai provato: la felicità dei primi passi contro la consapevolezza del tempo che passa e dei momenti che ti sfuggono letteralmente fra le mani. 

Quando ho quindi avuto la possibilità di intavolare Miconia, prossimo titolo di Playagame Edizioni, ho colto una sorta di messaggio subliminale del destino: un gioco che basa le sue dinamiche sulla memoria sensoriale e che mette in luce il lato più "infantile" semplice dei bambini era quello che ci voleva.

SICURI CHE IL CALZINO PUZZA?

Miconia è un titolo proposto a partire dai 3 anni di età, per un pubblico dai 2 ai 4 giocatori, e ideato dalla logopedista Marine Faraguna, quest'ultimo un aspetto tutt'altro da sottovalutare come vedremo più avanti. 

Come funziona il gioco? All'interno della semplice (e portatile) scatolina troverete 50 carte da gioco con un disegno su ogni lato delle stesse: da una parte troverete un oggetto, dall'altro una caratteristica (di forma, fisica o cromatica) rappresentata da uno specifico simbolo; ad esempio troverete delle zollette di zucchero per simboleggiare qualcosa di dolce, una macchia di colore blu per richiamare il blu (no, non ho sbagliato a scrivere), un profilo di una bambina con una sorta di fumo per rappresentate qualcosa di puzzolente e così via.

Ad ogni giocatore vengono quindi distribuite cinque carte che dovrà posizionare di fronte a sé voltate dalla parte con l'oggetto, mentre con le restanti verrà formato al centro del tavolo un mazzo di pesca, rivolto dalla parte delle caratteristiche, da cui prenderete una carta da porre al centro come riferimento; a turno dovrete quindi trovare una carta della vostra mano che possegga la caratteristica che via via sarà indicata, cercando (e argomentando) quelle assonanze o quei richiami che per voi permettono di chiudere positivamente l'abbinamento. 

Se sarete fortunati potrete così mettere la vostra carta in cima a quella precedente, voltandola dalla parte della caratteristica, per poi passare il turno; se invece non troverete nessun possibile collegamento, vi toccherà pescare una nuova carta da aggiungere alla vostra mano; segnalo tuttavia che è possibile giocare immediatamente la carta appena pescata, se adatta, limitando così i danni. Vince il primo giocatore che termina tutte le proprie carte.

TRIANGOLARE COME UN TRIANGOLO

Parto subito con il dirvi che già nel numero di partecipanti potrete vivere esperienze diametricalmente opposte: se opterete per una partita più intima (mamma/papà vs figlio/a), soprattutto se con un partecipante di giovane età, potrete cogliere la sorpresa, i fantastici voli pindarici che le menti dei più piccoli sono in grado di compiere e, in generale, avrete più spazio per mettere sul tavolo ricordi o esperienze che fanno parte del vissuto del vostro piccolo; se invece metterete in competizione un numero di partecipanti maggiore e - statisticamente parlando - con un'età più variegata, potrete assaporare dibattiti e arringhe degne dei miglior serial televisivi di stampo legal. 

Entrambe le configurazioni però non faranno passare in secondo piano l'ottimo lavoro che c'è alle spalle di Miconia, che vede la memoria sensoriale farla da padrona, laddove viene richiesto un continuo lavoro di associazioni, collegamenti e incastri mnemonici che metteranno alla prova i più piccoli; da questo punto di vista il gioco risulta adatto anche in contesti dove c'è la necessità di aiutare i vostri piccoli a scoprire legami fra i ricordi e le esperienze vissute con tutti i propri sensi, portandoli a confrontarsi con sensazioni che altrimenti rimarrebbero forse inespresse. Nella sua semplicità credo sia davvero un titolo da non sottovalutare.

Una chiusa sui materiali su cui non si può che spendere parole positive: le carte sono di buona grammatura, con disegni accattivanti e simpatici e colori vivaci, e la contenuta dimensione della scatola fa sì che il gioco trovi tranquillamente il suo spazio all'interno di qualsiasi borsa.

Date le ottime impressioni che mi ha lasciato - e per rimanere in tema, gli ottimi ricordi - il mio consiglio è quindi, qualora stiate allestendo una piccola ludoteca per un piccolo figlio/a/nipotino/a/miniesserevivente, di metterlo assolutamente fra i titoli papabili. Anche solo per avere la possibilità di poter spergiurare che i vostri calzini sono profumati!

Commenti

Wow! Molto bello per i piccolissimi! 

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