[Saranno Goblin] Il gioco lo invento io!

Buongiorno amici goblin!

Come i più attenti di voi sapranno noi Giullari lavoriamo a stretto contatto con bambini e ragazzi, in particolar modo io, la giullaressa, ho la fortuna di essere la tata di tre bimbi fantastici: Dante, di quasi 8 anni, Elena, di quasi 7 e Alice di 11 mesi. Sono ormai più di quattro anni che “lavoro” con loro (perché per il bene che provo per loro, non sembra neppure più un lavoro) e in questi anni li ho visti crescere, posare il ciuccio e il pannolino, abbiamo imparato ad andare in bicicletta e, assieme abbiamo scoperto quanto sia bello giocare ai giochi in scatola, specialmente quando fuori piove e non possiamo uscire (tutte cose che mi auguro di poter ripetere anche con Alice).

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Buongiorno amici goblin!

Come i più attenti di voi sapranno noi Giullari lavoriamo a stretto contatto con bambini e ragazzi, in particolar modo io, la giullaressa, ho la fortuna di essere la tata di tre bimbi fantastici: Dante, di quasi 8 anni, Elena, di quasi 7 e Alice di 11 mesi. Sono ormai più di quattro anni che “lavoro” con loro (perché per il bene che provo per loro, non sembra neppure più un lavoro) e in questi anni li ho visti crescere, posare il ciuccio e il pannolino, abbiamo imparato ad andare in bicicletta e, assieme abbiamo scoperto quanto sia bello giocare ai giochi in scatola, specialmente quando fuori piove e non possiamo uscire (tutte cose che mi auguro di poter ripetere anche con Alice).

Ogni compleanno, Pasqua o Natale è sempre la scusa buona per regalare loro un nuovo gioco da tavolo, da fare assieme o con mamma e papà (anche loro affascinatissimi da tutti questi giochi “nuovi”) e le soddisfazioni più grandi, non lo nego, arrivano proprio da Elena, credo di averle trasmesso, oltre che la grande passione per i giochi in scatola, anche la competitività durante le partite. Vorrebbe sempre giocare e si impegna al massimo per vincere, che sia Dobble, Lochness o il Piccolo Principe, si concentra e si impegna a fondo per la vittoria.

Di tutt’altro avviso è Dante: lui è un sognatore, un’artista, ama disegnare e vive con la testa tra le nuvole (lascio a voi immaginare quanto sia difficile fare i compiti!) ed è da sempre stato meno interessato della sorella ai giochi in scatola. Gioca con noi, ma fatta una partita o due, preferisce disegnare (e fidatevi, disegna meglio del barbuto). Come tutti i maschietti della sua età è appassionatissimo di tutto ciò che fa paura: adora Scooby-Doo e le sue letture preferite sono quelle ricche di zombi, mummie, fantasmi, licantropi e vampiri.

La scorsa estate (come tutte le estati) i bimbi hanno trascorso qualche settimana alla casa in montagna del nonno per fuggire dall’afa, ed io, ovviamente, vado con loro. E’ il posto ideale per lunghe passeggiate, giochi all’aria aperta e bagni in piscina, fino a quando non piove!

Ed è proprio nelle giornate di pioggia che i giochi in scatola ci vengono incontro ed è stato proprio durante una giornata di pioggia che il barbuto ci ha raggiunto in montagna portandosi dietro, appositamente per Dante, Brivido, il gioco anni ’90 che tutti noi trentenni da piccoli avremmo voluto. Dante è catturato, un teschio che rotola giù per le scale, trappole spaventose, mostri nelle segrete del castello.. ma dopo la prima partita la sua fantasia è già al lavoro, prende un foglio, un pennarello ed inizia a lavorare..

Brivido è lo spunto per un nuovo gioco in cui il tiro del dado stabilisce quanti passi potremmo fare noi e lui è il mostro nascosto nella terrificante cantina di nonno pronto a farci spaventare…

Il gioco è grezzo, ma ha un suo perché e Dante segna su un foglio tutte le idee, fa una mappa del luogo e inizia a lavorare…

Ma questa era solo la bozza, il primissimo prototipo che si è insediato nella mente di Dante e che nei mesi seguenti a continuato a lavorare elaborando un gioco che, tra playtest e rivisitazioni varie sta vedendo la luce…

Curiosi? Il resto, nel prossimo articolo!

Commenti

Questo per me significa giocare ai giochi in scatola! Per me, Giullaressa, hai dato a Dante il miglior insegnamento possibile, lui è andato oltre la scatola, oltre i dettami delle regole scritte sul foglio ed è diventato più pieno, libero, indipendente. Questo dovrebbe fare un gioco, fornirti un trampolino per farti andare avanti per la tua strada. Personalmente ho sempre visto le scatole dei giochi come sand-box, ci gioco ma poi c'è altro, nuove carte da disegnare, regole da inventare, modi di espanderlo e penso fermamente che questo tipo di operazioni rendano completa la propria esperienza, sia di gioco che, di riflesso, di vita. Applauso.

... non vediamo l'ora di leggere il seguito! ;-)

che poi lo recensisco :)

curiosaaaaaaaaaaaaa :)))

Che dire.... Brivido è stato uno dei giochi che da bambino ho avuto insieme ai soliti Monopoly,Risiko e Trabocchetto! Ma come Dante,anch'io ero affascinato dall'aria e dal tema pauroso creato dai fantasmi & affini...
Sono contento che i due fratelli crescano già con giochi che stimolano curiosità,memoria,ragionamento....insomma: giochi sani!!!
E poi la voglia di disegnare di Dante mi ricorda quella di Nikolò, il figliol prodigo, che molte volte è più incuriosito dai disegni delle scatole che dalle meccaniche di gioco!!!
Grandi Ragazzi!!!!

Anche io non vedo l'ora di leggere il seguito!!

Fantastico trovarti anche qui!!
Benvenuto!

Grazie Giullari e bell'articolo Giullaressa!!!! ;-)

Grazie Giullari e bell'articolo Giullaressa!!!! ;-)

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