[Saranno Goblin] GiochiAMO?

Giochiamo è un laboratorio di giochi nato sabato 24 gennaio in cima a uno dei colli di fronte alla città di Perugia (dove potrete trovare un panorama pazzesco...) ospitato dall'oratorio.

Motto del gruppo: “Puerto Rico in ogni casa”!

Il gruppo si riunirà un pomeriggio al mese e famiglie intere potranno mettersi ai tavoli e scoprire un mondo di giochi con servizio babysitter per i più piccini e un gruppetto di giovani entusiasti per spiegare i giochi a ragazzi e genitori dagli 8 anni in su.

Abbiamo cominciato in sordina, senza troppa pubblicità, solo passa parola e sabato avevamo un bel numero di adulti e nove bambini. ai bambini, logico, ci ho pensato io... 

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Giocatori

Giochiamo è un laboratorio di giochi nato sabato 24 gennaio in cima a uno dei colli di fronte alla città di Perugia (dove potrete trovare un panorama pazzesco...) ospitato dall'oratorio.

Motto del gruppo: “Puerto Rico in ogni casa”!

Il gruppo si riunirà un pomeriggio al mese e famiglie intere potranno mettersi ai tavoli e scoprire un mondo di giochi con servizio babysitter per i più piccini e un gruppetto di giovani entusiasti per spiegare i giochi a ragazzi e genitori dagli 8 anni in su.

Abbiamo cominciato in sordina, senza troppa pubblicità, solo passa parola e sabato avevamo un bel numero di adulti e nove bambini. ai bambini, logico, ci ho pensato io...

Ecco il nostro pomeriggio.

Mentre partono tavoli di adulti e giovani (Small World e Stone Age), faccio la mia prima mossa...

La pista di Pitch Car (soltanto base perché pian piano compreremo l'espansione)! Subito una sfida fra 6 “macchine”, gioca anche un piccoletto di quattro anni (che senza dubbio se la cava meglio di me).

Spiegazione delle pochissime regole e via...

Osservo.

Una corsa è quello che ci vuole per capire quali giocatori avrò di fronte. Che reazione hanno di fronte al fallimento, all'errore, alla sconfitta? alla vittoria? alla fortuna e alla sfortuna?

I tre giri scorrono con grida e ovazioni. Un bimbo di cinque anni abbandona e va dalla babysitter, il bambino di quattro arriva penultimo contentissimo dopo essersi arrampicato sul tavolo per poter tirare.

Il più grande, 10 anni, arriva terzo dopo pianti e qualche colpo irregolare...

Fase due. la babysitter ( stavolta non sono io eh eh eh) porta nell'altra stanza i piccolini. Restano quattro neogiocatori... e in tavola compaiono i trenini di Ticket To Ride Europa.

Partita a 4 giocatori.

Il Giallo: una giovane mamma entusiasta che conosce pochi giochi ancora ma è decisa a imparare!

L'Azzurro: la figlia maggiore, 12 anni, sempre contenta di giocare. A Pitch Car ultima senza fiatare, ma mostrerà frustrazione per la pesca delle carte...

Il Verde: il secondogenito, 10 anni, intelligenza brillante e stupefacente tanto quanto la sua irrequietezza e l'incapacità di accettare la sconfitta.

Il Nero: due bambini di 8 anni appena compiuti. Sono amici, sono svegli e dimostrano di saper lavorare in squadra.

Spiegazione rapida, parto dalle tratte e insieme cerchiamo le città sulla mappa, poi mostro le carte. Ci vuole un po' per capire quante carte ci vogliono per ogni pezzo di tratta.

La versione Europa è leggermente più complessa ma la prova per costruire le gallerie darà quel tocco di emozione in più.

Piccoli cambiamenti per facilitare la prima partita:

1) obiettivi scoperti perché ancora nessuno gioca con l'intenzione di ostacolare gli altri.

2) solo due obiettivi normali e uno blu. (La scelta con tutti quei nomi tedeschi e senza aver mai giocato mi sembrava una perdita di tempo).

Comincia la partita: qualche domanda, qualche regola da ripetere e l'entusiasmo cresce. La prima volta che dobbiamo pescare carte per una galleria: proteste sentite e urla di esultanza.

Si avvicina anche la mamma di un componente della squadra nera e comincia a chiedere, impara le regole, mi dà addirittura una mano a dirigere il tutto.

Momento clou, il giocatore verde comincia ad agitarsi “io sono sfigato” ripete. E già lo vedo, pronto per una reazione alla pitch car... allora per consolarlo, visto che conosco un po' i suoi interessi, parto con un discorso che farebbe rabbrividire qualunque scienziato. Ma io sono una letterata e se devo usare la scienza con un po' di immaginazione non mi tiro indietro...

“Sai V, in realtà non esiste la sfortuna, ma esiste la casualità che non è a favore o a sfavore di nessuno. Questo è un mazzo di carte, le mischiamo e le carte girano... ma sono sempre quelle, un numero preciso, quindi si tratta di matematica. Addirittura esistono cose come gli algoritmi che riescono a ricreare il caso”.

Il Verde si ferma, mi guarda, guarda le sue carte. Ora non sta più per piangere ma dice:

“allora il mio algoritmo funziona male”.

ok, mica mi aspettavo che capisse tutto? ;)

“Staremo a vedere” rispondo.

(Perdonatemi matematici, informatici, ingegneri ecc. )

E alla fine... vittoria per il verde! :D

Seconda la squadra nera che si aggiudica il treno più lungo riuscendo in una vera impresa da Atene a Edimburgo!

E terza la mamma in giallo!

Ultima la ragazza più grande che però ha giocato tutta la partita senza aiuti e che ormai senza più timidezza giocherà con ragazzi più grandi di lei a Perudo e Coloretto.

 

Obiettivi e conquiste!

I genitori:

la mamma in giallo, contentissima, finita la partita fa ai figli “visto che giochi belli che ci sono? Invece che comprare le solite stupidaggini i prossimi regali li scegliete qui!”.

Io indico le buste colme “ce ne sono tantissimi da provare, vedrete” e gli sguardi avidi mi ripagano del gran mal di testa.

I bambini/ragazzi:

1. Se cominci un gioco lo finisci. La più grande per un paio di volte ha avuto la tentazione di abbandonare la partita perché non uscivano le carte che voleva, ma è riuscita a rimanere fino in fondo... questo è un punto fondamentale, il gioco funziona se tutti ci impegniamo ad arrivare fino in fondo. Interrompere si può solo se siamo d'accordo.

2. Le regole servono a farci divertire. Se tutti giocano secondo le regole la sfida è più bella, perché chi le ha scritte lo ha fatto per assicurare a tutti di divertirsi al massimo. Più di una volta li ho fermati perché volevano scambiarsi le carte o rimetterle nel mazzo ecc. ma alla fine hanno capito e apprezzato il gioco per quello che era. Vuoi mettere arrivare da Atene all'Inghilterra con le tue sole forze senza aver barato?

3. Meglio divertirsi che vincere. E questa cosa che sembra la perla più scontata del secolo è in realtà la più ostica da digerire anche per tanti adulti che conosco. Come so che ha funzionato? Perché quando la partita è finita hanno preferito alzarsi e andare alla pista di Pitch Car o cercare altri giochi nelle buste, piuttosto che aspettare i punti. E nessuno mi ha chiesto chi aveva vinto... ma le mamme giorni dopo hanno affermato “tanto carino il gioco. Si sono divertiti tantissimo!”

E quindi... GiochiAmo comincia alla grande!!!

Saranno Goblin?

Sì, sì! Ne sono sicura!!

Commenti

Applausi sinceri per questa iniziativa.

Speriamo di continuare e fare sempre meglio!

Complimenti, bravissimi e in bocca al lupo! :)

Bravi! Ottima iniziativa! :D

grande iniziativa

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