Saranno Goblin: Bucket King 3D

Bucket King 3D

Un gioco di Stefan Dorra in cui impilare coloratissimi secchielli solo per il gusto di buttarli giù

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Bucket King 3D

Da due a sei giocatori da otto anni in su possono dilettarsi con questo gioco in cui la parte più divertente è scordarsi una specifica regola.

Si basa essenzialmente sulla gestione mano, con una piccola parte di destrezza e un'involontaria meccanica di memoria.
Gioco per bambini, del quale possono però beneficiare anche gli adulti, specie nella intuibile versione alcolica.
Bucket King 3D: partita
Bucket King 3D: partita

Come si gioca a Bucket King 3D

Ogni giocatore costruisce una piramide con 15 bicchierini in plastica, di cinque colori diversi, ordinandoli a piacere, avendone in partenza tre per colore.
Lo scopo è rimanere l'ultimo con almeno un bicchiere in piedi.

Poi a ciascuno sono distribuite dieci carte iniziali da un mazzo comune. Le carte sono nei cinque colori dei bicchieri, con valori dall'1 all'8. L'1 è anche il valore dei numerosi jolly.

Il giocatore di turno deve giocare da una a tre carte, dello stesso colore. Oppure può calare un jolly, associandola a un'altra carta colorata.
Il successivo, sempre con le stesse modalità, deve superare la giocata del precedente. Si va avanti in senso orario fino a che un giocatore non può (o non vuole) rilanciare. A quel punto tutti scartano le carte giocate e il giocatore che ha interrotto i rilanci deve buttare giù, dalla sua piramide, in secchiello di quel colore.

IMPORTANTE: dopo ogni singola giocata, il giocatore attivo deve ricordarsi di pescare una carta dal mazzo comune (due se ha giocato un jolly). Se si dimentica e il successivo giocatore ha già iniziato a calare... non può tornare indietro e giocherà il resto della partita con una carta (o anche più, se ha giocato due o tre carte in una volta) in meno. 
Bucket King 3D: carte
Bucket King 3D: carte

Mi è piaciuto?

La prima partita l'ho fatta con adulti, giocatori abituali, in chiusura di serata. Voi penserete che il centro del gioco siano le combo di carte giuste giocate al momento giusto; o l'incapacità di qualcuno di schiccherare un bicchiere dalla piramide senza fare danni collaterali.
Niente di tutto questo: il fulcro del gioco è l'unica regola che inevitabilmente vi scorderete: pescare.
 
C'è una sola cosa da ricordare, una, e quella cosa diventerà il vostro incubo. Gente che parte con dieci carte e finisce con l'averne tre in mano; gente che per l'incubo di non pescare, getta le carte sul tavolo al volo per avere subito una mano libera per la pesca, prima che l'altro giochi la sua risposta; gente pronta come un avvoltoio a giocare, per iniziare il suo turno e farti perdere la pescata.

Ora magari sarà stato un caso, ma questa cosa della pesca dimenticata a fine turno mi è parsa non dico il cuore del gioco, ma di sicura la sua parte più divertente.

È piaciuto a mia figlia?

Devo dire che con lei sono stato meno severo con la pesca, a volte ricordandogliela io. Però ci siamo fatti grosse risate lo stesso, tra i secchielli, le carte che hanno un artwork assolutamente spassoso (tipo il leone sotto LSD o il porco truccato) e l'inevitabile pesca tentata in ritardo con tanto di buffetto sulla mano.

Pur avendo perso ignomignosamente le prime due partite contro un campione come me, mi ha richiesto di giocare più volte. Sicuramente il lato 3D fa il suo lavoro, come in molti giochi per bambini (più o meno cresciuti...)

Cosa si impara a Bucket King 3D

  • Che mettere lo stesso colore in fila alla base della piramide non è un'idea brillante.
  • Che se giochi due/tre carte, poi ne peschi comunque solo una, per cui essere forti adesso significa essere più deboli per il resto della partita.
  • Che distruggere è sempre più divertente che creare.
  • Che bisogna ricordarsi di pescare.
  • Che bisogna ricordarsi di pescare.
  • Che bisogna ricordarsi di pescare.