Perché Gamebusters ha chiuso

Sicuramente molti "vecchi" Goblin si sono chiesti come mai Gamebusters (uno dei primi distributori italiani di giochi in lingua) avesse improvvisamente chiuso e come mai What's Your Game avesse repentinamente modificato la sua compagine.


A questa domanda potrà, forse, rispondere la lettera memoriale che abbiamo ricevuto da Guido Aprea -figura di spicco del panorama ludico italiano venuta meno negli ultimi anni- e che qui pubblichiamo integralmente.


Nota Bene: il memoriale è pubblicato da noi senza alcuna responsabilità e senza alcun tipo di verifica sulla veridicità del suo contenuto, della cui esattezza e puntualità si fa garante e responsabile esclusivo Guido Aprea. resta inteso -ovviamente- che saremo pronti ad ospitare qualsivoglia replica da parte delle persone che si dovessero sentire chiamate in causa.

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Sicuramente molti "vecchi" Goblin si sono chiesti come mai Gamebusters (uno dei primi distributori italiani di giochi in lingua) avesse improvvisamente chiuso e come mai What's Your Game avesse repentinamente modificato la sua compagine.


A questa domanda potrà, forse, rispondere la lettera memoriale che abbiamo ricevuto da Guido Aprea -figura di spicco del panorama ludico italiano venuta meno negli ultimi anni- e che qui pubblichiamo integralmente.


Nota Bene: il memoriale è pubblicato da noi senza alcuna responsabilità e senza alcun tipo di verifica sulla veridicità del suo contenuto, della cui esattezza e puntualità si fa garante e responsabile esclusivo Guido Aprea. resta inteso -ovviamente- che saremo pronti ad ospitare qualsivoglia replica da parte delle persone che si dovessero sentire chiamate in causa.


Cari amici, dopo 3 anni posso finalmente raccontare l'epilogo della triste vicenda che mio malgrado mi ha visto protagonista, storia che di fatto ha posto fine al mio lavoro nel mondo dei boardgames durato oltre 10 anni.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />


Nel luglio del 2007 dopo 5 anni di attività in cui era diventato un marchio di riferimento per quasi tutti i giocatori italiani, Gamesbusters chiude i battenti improvvisamente.


 


 Numerosissime sono state le richieste di chiarimento sia telefoniche che via e-mail che mi sono pervenute sia da giocatori che da operatori del settore ludico. Soltanto oggi però posso dare una esauriente risposta a cosa realmente è accaduto perché solo recentemente si è chiusa l'amara controversia giudiziaria che mi ha visto partecipe.


In breve. E' successo che <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />la What’s your game? Ha acquisito  sia il marchio GB che tutto il suo deposito senza pagare alcunché ai legittimi proprietari Guido Aprea ed Alessandro Lanzuisi, i quali nel frattempo avevano anche lasciato la WYG società di cui erano i fondatori, ideatori ed in cui avevano portato tutta la loro esperienza, competenza nella realizzazione di giochi che avevano tra l’altro avuto riconoscimenti a Lucca games (vedi Big manitou e Siena ad esempio) e che aveva portato in Italia un grande successo come Caylus.


Non solo la WYG acquisiva in maniera non certo corretta il marchio Gb, ma per evitare di pagare il dovuto al socio uscente Guido Aprea, accusarono lo stesso di aver sottratto ai magazzini della società merci per migliaia di euro( ovvero le medesime merci che la WYG non aveva mai pagato allo scrivente ).


 


Il disegno era chiaro, accusare Aprea per spaventarlo e costringerlo ad abbandonare l’idea di avere il giusto compenso per il proprio lavoro e per quanto conferito nella WYG.


Potete capire il mio stato d’animo e quello della mia famiglia quando ho ricevuto l’avviso di garanzia dai carabinieri!


 


Un periodo molto buio si apriva per me, 3 anni in cui su consiglio del mio avvocato, mi sono dovuto ritirare in doveroso silenzio perché era il momento della difesa della mia persona e dei miei principi, attaccati da coloro che fino a poco tempo prima consideravo davvero degli amici.


 


Il processo è durato circa 3 anni e si è chiuso il 26 ottobre 2009 con la mia totale assoluzione per non aver commesso il fatto, aprendo ora uno scenario completamente diverso in cui i miei accusatori rischiano di trovarsi loro stessi sul banco degli imputati per il reato di calunnia.


Per me si è chiuso il periodo più brutto della mia vita in cui ho perso davvero tutto ciò che con molto affanno avevo creato e molti di voi con cui ho condiviso gli albori del board in Italia, sanno molto bene di cosa parlo.


Fortuntamente alla fine la Giustizia ha trionfato, ed oggi posso condividere con Voi la mia ritrovata serenità.


Rimanendo a vostra disposizione per ogni chiarimento vi auguro ogni bene.


Guido Aprea