The Goblin Show #25: Riccardo Masini

The Goblin Show: Riccardo Masini

Nuova puntata, oggi tutta a tema wargames

Interviste
Giochi

Intervistiamo Riccardo Masini, uno dei maggiori esperti e appassionati italiani in ambito wargames. Con lui parleremo di generi, di caratteristiche ma anche di un po' di curiosità su questo mondo.

Commenti

Ma daiii! Allora se basta menarsi, anche "Smallword" è un WG... :-)

Comunque, gran bella intervista!

Bellissima

Che bello sentir parlare le persone competenti.

Essendo digiuna dell' argomento, mi sono "affacciata" alla diretta pensando "Ascolto solo qualche minuto, tanto non mi interessa..." e invece devo ammettere che Masini sa coinvolgere e affascinare tutti, non solo i grognard duri e puri. Chapeau.

È stato un piacere ascoltare la puntata, grande profondità e competenza. Attendo altre puntate sul rapporto wargame-boardgame e sul ruolo della Storia nei giochi da tavolo!

SPETTACOLO! Grande Riccardo!

bella intervista che spiega bene cosa sia IL WARGAME (riassumendolo: wargame è un gioco di simulazione narrativo ruolistico, dove la meccanica e il bilanciamento sono secondari all'esperienza di rivivere un momento storico) .  VIVERE una esperienza di gioco piu' che giocarsela alla german a chi è più bravo su un territorio di pari opportunità. Partire da una situazione che si vuole riprodurre, invece che da una meccanica per poi trovare una ambientazione. E' un po' quello che cerco di spiegare in questi giorni con gli Eklund , Pax i neanderthal e i Bios genesis, origins ecc. Chissenefotte chi vince, divertiti e immergiti...e con Eklund l'immedesimazione è massima. (Eklund è un po' borderline lo so ma è fresca di questi giorni la discussione con gli amici)

Voglio la maglietta di Agzaroth!!!

Se studiate storia militarelo saprete: le termopili, e qualunque studioso di quel periodo storico ve lo potrà confermare, sono un episodio irrilevante dal punto di vista militare. Fu erodoto a farne un'episodio mitico per ragioni prettamente propagandistici. La Grecia vinse quella guerra per ben altri motivi, tra cui, il piú sensibile, l'impreparazione logistica delle moltitudini persiane.

In effetti qui si apre un altro tema. Ossia, in storia, non esiste mai la verità storica, ma solo interpretazioni. Quindi il gioco di simulazione, come ogni libro storico e politico, è un'ipotesi di lettura rispettoa  un contesto. E l'opinione dell'autore emerge proprio dalle meccaniche e dal modo di far punti.

In particolare, l'accento ad un determinato fenomeno piuttostoc he un altro, definisce il focus che l'autore decide di dare all'evento. La lettura prioritaria.

 

Intanto grazie per il video. Devo dire che mi aspettavo un poco di piú, anche sugli esempi delle meccaniche innovative speravo si uscisse dai tattici hex & counters, comunque sia, bella puntata. non tutto a mio parere è condivisibile, però davvero un piacere.

Mi preme però correggere un errore, almeno credo lo sia. Fields of fire ha 880 counters e le meccaniche non sono per nulal collegate a un gioco di carte. non c'è deck building, non c'è card driven, non ci sono nemmeno carte tattiche stile Fighting Formation o Raising Eagles. Bensì c'è un mazzo di carte per costruire la mappa, che non ne fa un gioco di carte (diciamo che fanno le veci delle tesserine esagonali di Mage & Knight), e un mazzo di carte che sostituisce dadi e tabelle. Quindi dire che è un gioco di carte credo sia profondamente sbagliato.

Ottima intervista!

Il concetto che più mi vede d'accordo è l'atteggiamento quando mi siedo al tavolo di un wargame: la cosa per me principale è vivere una storia e ri-vivere la storia, spesso la vittoria passa in secondo piano.

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