Goblin a Essen 2013: Pennuto77! mercoledì prima dell'apert​ura


Per la Rubrica Speciale "Goblin a Essen" diamo voce al nostro Pennuto77, che ci propone il suo personale resoconto sui giochi presentati alla prestigiosa fiera tedesca.








Manifestazioni


Per la Rubrica Speciale "Goblin a Essen" diamo voce al nostro Pennuto77, che ci propone il suo personale resoconto sui giochi presentati alla prestigiosa fiera tedesca.








GLASS ROAD


l’ultimo in ordine di tempo (siamo riusciti a farcelo spiegare verso le 18) l’ho messo per primo perché non ci viene consentito di giocarlo ma solo di ascoltarne il funzionamento. Ovviamente farselo spiegare con il gioco setuppato davanti e con la possibilità di chiedere eventuali passaggi poco chiari ha un valore diverso dalla semplice lettura del regolamento. Ed infatti il titolo, che dal regolamento non mi aveva colpito più di tanto, mi pare davvero fresco a carino. La gestione delle due ruote delle risorse che appariva nebulosa invece nella pratica è molto semplice e funzionale oltre ad essere abbastanza intuitiva. Sostanzialmente si tratta di un gioco di gestione delle risorse molto lineare e veloce in cui il sistema per compiere le azioni alla fine appare leggero e carino senza rischiare di penalizzare troppo le proprie scelte. Non avendolo potuto giocare non sono ancora in grado di giudicare quanto possa essere pregiudicante la possibilità o meno di fare azioni a metà invece che complete o quanto possa avvantaggiare il fatto di riuscire a farne alcune bonus “fuori turno”. Però il gioco dura relativamente poco e quindi il tutto non dovrebbe sfociare in un’esperienza frustrante. Da provare ma per il momento apprezzato.


Voto finale: Discreto



LOS INCOGNITOS


gioco raro, di difficile reperibilità, che piace a Sargon.....ergo......un stupidaggine. Nulla di brutto intendiamoci. Ma francamente dare 25€ (di per se non tantissimo) per due plance di gioco, una manciata di dadi e nulla più mi pare davvero eccessivo. Detto questo il gioco è un classico titolo in cui si tirano e ritirano i dadi che poi si utilizzano per viaggiare nello spazio e catturare alieni che forniscono punti in vari modi. SI ha un set id dadi personalizzati i cui risultati fanno fare due cose, il giusto set permette di viaggiare per lo spazio andando a cercare gli alieni, altri risultati più o meno complessi li fanno catturare. Ci sono 6-7 razze di alieni che danno punti in modi differenti. Alcuni ti fanno lanciare tutti i dadi e ti danno tanti punti quanti risultati di un dado sono usciti. Altri di danno X punti meno tanti risultati di un tipo usciti. Altri ancora ti aiutano a spostarti....ecc....ecc. Ovviamente anche i viaggi necessitano di una faccia di un tipo più tante facce di altri tipi quanti spazi si vuole viaggiare nel tabellone. Le rotte fatte sono proprietari e quindi gli altri giocatori non potranno più percorrerle. Insomma un gioco leggero, simpatico, sufficientemente diverso dai soliti yatzee ma non tanto da farmelo desiderare. Certo ci sono poche decine di copie e se non lo si prende ora.....ma vale solo per i maniaci del collezionismo ed io non sono a questo stadio della malattia da boardgame. Una menzione per la bellezza dello stand, curatissimo, ambientato ed originale.


Voto finale: Sufficiente



CITY COUNCIL


il gioco su cui avevo aspettative più alte. Meccaniche originali, materiali più che discreti e finalmente qualcosa di nuovo. Si tratta di gestire tutti insieme, tramite votazioni a maggioranze, la costruzione e l’ampiamento di una città. Decretarne la ricchezza, la produzione, gli edifici da attivare e da abbattere. Si fa una prima fase del turno in cui si gestiscono dei ruoli con una strana meccanica di salto fra un ruolo e l’altro che lascia poco spazio alle libere scelte. Dopo si vota la costruzione degli edifici. Ogni giocatore può proporre la costruzioni di un edificio o, in alternativa, la sua demolizione (per soldi) o il suo spostamento. La particolarità è che, se si propone una costruzione, poi si può votare solo su proposte altrui e non sulla propria. Ogni giocatore ha un voto e alla fine vengono costruiti meno edifici di quelli proposti, gli eventuali pareggi vengono spezzati da un ruolo. Una volta costruiti c’è la fase della loro attivazione. A turno ogni giocatore paga dalle risorse cittadine il necessario quantitativo di forza lavoro e/o soldi e/o risorse per attivarli. Tramite i diversi edifici si ottengono soldi, risorse, cubi, si elimina criminalità, sovrappopolazione ecc ecc. Avere pochi soldi è male, avere troppi omini genera criminalità, averne pochi fa attivare pochi edifici. La criminalità si combatte con centrali di polizia e carceri, le risorse si fanno con le fabbriche che però inquinano.....e così via in una serie di passaggi molto ben ambientati. E i punti mi direte voi? Il gioco è cooperativo in tutto meno che nei punti. Si prende una carta obiettivo segreto a scelta fra due all’inizio di ogni turno. Se ne possono avere massimo 5 alla fine di ogni turno. E tutte le carte danno punti al realizzarsi di una determinata condizione, ed altri punti aggiuntivi se se ne realizzano anche una o due aggiuntive. Le carte si possono giocare in alcuni momenti precisi. La partita può terminare per troppo smog, troppa criminalità o al termine di un turno in cui qualcuno raggiunge o supera gli 11 punti vittoria giocando carte obiettivo. Tutto bello direte voi, dov’è il problema? Il problema è duplice, intanto almeno in tre giocatori c’è un giocatore che è impossibilitato a fare un certo ruolo (troppo difficile spiegarvi il perché ma è così)! E soprattutto la pesca casuale delle carte obiettivo risulta davvero troppo determinante per la vittoria, specie se si pescano due carte uguale di un obiettivo semplice da fare per come si è svolta la partita. Peccato, queste due semplici ma fondamentali sbavature mi hanno fatto ridimensionare un titolo che rimane comunque buono ma che non penso di prendere.


Voto finale: Discreto (anche vista l’originalità e la breve durata che dovrebbe stare intorno all’ora di gioco).