I Giochi dell'anno secondo Bruno Faidutti

Dal sito ufficiale di Bruno Faidutti.


Come ogni anno, negli ultimi giorni di giugno, prima di partire per un paio di mesi di vacanza (in cui solitamente gioco poco), scrivo un breve riassunto del mio anno di gioco e assegno i miei personali Game of the Year...<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

Giochi

Dal sito ufficiale di Bruno Faidutti.


Come ogni anno, negli ultimi giorni di giugno, prima di partire per un paio di mesi di vacanza (in cui solitamente gioco poco), scrivo un breve riassunto del mio anno di gioco e assegno i miei personali Game of the Year...<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />


La stagione 2004-2005 è stata ricca di eccellenti giochi. Himalaya, Funkenschlag, Ys o Palazzo dimostrano che la vena della “scuola tedesca” non si è ancora esaurita, come alcuni (a volte anche io) hanno predeto regolarmente per anni. D’altra parte, The Age of Gods (non ancora in inglese), War of the Ring o Twilight Imperium III dimostrano come la “scuola americana” stia tornando alla ribalta, tanto che, per la prima volta da molti anni, entrambi i lati dell’Atlantico stanno producendo grandi giochi. Manila, un gioco german-style, e Shadows over Camelot, di stampo più americano, dimostrano che entrambe le scuole hanno ancora in serbo innovazioni e sorprese. Anche i giochi collezionabili, per i quali al momento non ho grande interesse, sembrano offrire alcune interessanti novità, come il leggero ma divertente Pirates of the Spanish Main (e ora anche di alcuni altri posti) e Vs System, che, se solo avesse avuto un tema meno esoterico ed esotico, avrei potuto trovare interessante. Qualcuno si lamenta che non ci sia nessun gioco rivoluzionario che ci faccia dimenticare tutti gli altri, come accadde 10 anni fa con Magic the Gathering o Settlers of Catan. La cosa non mi preoccupa e, anzi, sono pienamente soddisfatto delle due dozzine di giochi di rilievo pubblicati quest’anno e felice che nulla abbia loro impedito di condividere un meritato successo.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />


Così tanti giochi - e così tanti BEI giochi - rendono ormai impossibile, anche per uno come me che cerca di mantenersi sempre informato, giocare a tutti. I giochi sono diventati come libri: devi sceglierne alcuni e fidarti del nome dell’autore o dell’editore, dei consigli di qualche amico, di qualche recensione su internet e, occasionalmente, di qualche impulso razionale. Ciò significa che è facile perdersi qualche ottimo prodotto e che alcuni, anche molto buoni, probabilmente non vengono nemmeno notati (soprattutto quelli che mostrano le loro complete potenzialità solo dopo un certo numero di partite). Ciò significa anche che la mia lista dei migliori giochi pubblicati quest’anno risulta probabilmente incompleta. Pertanto chiedo scusa in anticipo per quelli che mi sono sfuggiti…


Le mie creazioni


Il mio unico gioco veramente nuovo quest’anno è stato Diamant, la mia seconda collaborazione con Alan R. Moon, pubblicato in primavera da Schmidt. Divertente, veloce e facile da spiegare, questo intelligente gioco di scommesse funziona bene da tre a otto giocatori. I componenti sono bellissimi ed ha avuto una buona accoglienza dalla critica. Non abbiamo ancora visto i numeri, ma alla Schmidt sembrano essere molto soddisfatti delle vendite.



Die Dunklen Lande è un’espansione per Citadels, pubblicato ad oggi in Germania e Olanda, ma la versione USA è attesa nelle prossime settimane. Include ulteriori carte di tutti i personaggi (dato che a volte si rovinano, venendo mescolate molto spesso) e nuovi distretti viola che danno al gioco una nuova dimensione. Personalmente, gioco sempre coi personaggi originali, ma spesso aggiungo alcuni dei nuovi distretti. Sono in cantiere anche dozzine di edizioni di Citadels in altre lingue.



Boomtown e Knock Knock! Sono entrambi già stati pubblicati in Francia, ma quest’anno hanno avuto un’edizione USA (e Boomtown anche una tedesca). Knock Knock!, creato con Gwenaël Bouquin, è un leggero e semplicissimo gioco di bluff, adatto sia ai bambini che agli adulti e, per la versione USA, vanta una grafica completamente nuova. Boomtown, creato con Bruno Cathala, è un cardgame di aste ambientato tra I cercatori d’oro nel Far West. La versione USA ha componenti migliori di quella francese e sembra stia avendo un buon successo.


Dovrei vedere pubblicati molti altri miei giochi nei prossimi mesi, tutte collaborazioni con altri autori, come potrete vedere nella mia my preview page.


I miei tre giochi dell’anno


L’anno scorso è stato facile: Ticket to Ride era chiaramente il gioco dell’anno. Quest’anno, dopo molte discussioni con me stesso e numerose sessioni di voto, ancora non sono in grado di decidere fra tre giochi che, per ragioni molto diverse, meritano tutti di diventare il mio Game of the Year.


Shadows over Camelot, dei miei amici Serge Laget e Bruno Cathala, è un gioco cooperativo, un genere raro e difficile. La possibilità che vi sia un traditore aiuta a mantenere alta la tensione durante la partita, anche quando il traditore non c’è. Le diverse quest e i diversi modi per portarle a compimento rendono il gioco dinamico e molto meno lineare dei suoi predecessori, Lord of the Rings e Vanished Planet. Shadows over Camelot è un gioco meraviglioso, una via di mezzo tra un gioco di ruolo e un boardgame tradizionale, destinato a diventare un classico. Non credo ci sia bisogno di parlare dei componenti superlativi, ormai la norma per i giochi Days of Wonder.



Manila di Franz Benno Delonge è un gioco d’azzardo, un genere che è stato sottovalutato e raramente pubblicato negli ultimi anni. E’ tutto incentrato sul prendersi dei rischi e occasionalmente tirare qualche brutto scherzo ai tuoi avversari, cosa che genera grande tensione. Una buona dimostrazione ne è il fatto che i giocatori stiano spesso in piedi e osservino nervosamente il tavolo nel momento in cui si tirano i dadi. Lo Spiel des Jahres tedesco è andato, quest’anno, all’editore giusto, ma al gioco sbagliato, dato che Manila è molto più divertente di Niagara.



Manila e Shadows over Camelot sono entrambi giochi altamente innovativi e si discostano molto da quello che solitamente veniva pubblicato negli anni passati. Himalaya di Regis Bonnessée è proprio l’opposto. Sembra una summa di tutte le migliori idee prodotte dalla scuola germanica negli ultimi 15 anni, sebbene autore ed editore siano entrambi francesi. Non c’è assolutamente nulla di nuovo in questo gioco di controllo del territorio, programmazione e piazzamento, ma tutto viene sintetizzato in maniera elegante e sorprendentemente facile da giocare. Sembra Alan R. Moon al suo meglio.


 


Consigli del 2005: i giochi complessi


Iniziamo con alcuni ritardatari, giochi che erano già in giro l’estate scorsa e sarebbero sicuramente entrati tra i miei consigli del 2004, se solo li avessi giocati prima. Due di questi sono meravigliosi “network games” basati sul classico modello dei giochi ferroviari, benché uno riguardi la costruzione di una rete elettrica in Germania e l’altro la costruzione di strade nell’impero Inca. Sono inoltre accomunati da un titolo impronunciabile: Funkenschlag (Power grid nella versione USA) e Tahuantinsuyu (già versione USA).



Ho anche provato The Age of Gods di Croc alcuni mesi dopo la sua pubblicazione, ma la versione USA non è ancora uscita ed è prevista per il 2006. Il miglior gioco della serie Asmodée in scatola grande da un po’ di tempo in qua, The Age of Gods è un buon vecchio caotico gioco di mischie caotiche, ma con un sistema veloce che lo rende più facile da giocare rispetto a Kings and Things o Valley of the Mammoths.


Parlando di “monster-games”, l’evento è stato Twilight Imperium III, il terzo capitolo (e probabilmente anche l’ultimo, dato che sarà difficile migliorarlo) del gioco di Christian Petersen, boss della Fantasy Flight Games. Questa possente space opera, comprensiva di commercio, politica, ricerca tecnologica, conquista territoriale, gestione dell’impero e, soprattutto, combattimenti spaziali, rappresenta il non plus ultra dei grandi giochi americani.



The War of the Ring appartiene allo stesso genere. E’ un wargame ambientato nell’universo del Signore degli Anelli. Componenti lussuosi e un sistema ingegnoso e ben integrato ricreano il mondo di Tolkien con grande accuratezza.



Consigli del 2005: i giochi “medi”


Come Himalaya, Ys è un gioco francese che sembra un mix dei classici giochi tedeschi. Chiaramente ispirato al bellissimo Aladdin's Dragons, Ys è un sottile gioco di aste semi-segrete e supremazia, mescolati con bluff e strategia. Non avrebbe sfigurato tra le linee della Alea o della Hans im Glück.


Anche Ars Mysteriorum è un gioco di collezione d’oggetti, aste segrete e deduzione, sul genere di Aladdin's Dragons. Questa volta i giocatori rappresentano degli alchimisti che raccolgono ingredienti necessari ai loro pericolosi esperimenti.



Skåål è stato pubblicato nella stessa linea e nello stesso periodo di Himalaya. E’ stato messo in ombra da Himalaya e quindi trascurato, che è un peccato dato che è un gioco di controllo del territorio intelligente e ben studiato, anche se non rivoluzionario. Io stesso me lo sono dimenticato, alla prima stesura di questo articolo.


Carcassonne, the City è probabilmente la migliore versione di Carcassonne. È anche la versione più ricca e più complessa, chiaramente indirizzata ai gamers e non alle famiglie, come invece le versioni in scatola blu e verde. Questa è la ragione per cui l’ho inserito qui, tra giochi “medi”, e non più in basso, tra quelli leggeri.





Probabilmente ci sono stati fin troppi giochi di aste pubblicati negli ultimi due o tre anni e gli autori, i giocatori e gli editori cominciano ad esserne un po’ stufi. Forse per questo non ce ne sono stati molti quest’anno, ma tra questi, l’eccellente Palazzo, classico gioco di Knizia, merita sicuramente di essere menzionato.


Oltremare di Emanuele Ornella è stato un successo alla fiera di Essen 2004 e per questo intelligente e dinamico gioco è prevista il prossimo anno un’edizione più professionale, con scatola rigida, tabellone più grande ecc…



Viste le dozzine di giochi di pirati pubblicati in questi ultimi anni, Plunder probabilmente sarà poco notato. Un vero peccato, dato che questo card game (ma con stile da card game collezionabile) è forse il più aderente in assoluto al tema piratesco.


Zombies al momento esiste solo in francese, ma è prevista un’edizione USA per quest’anno, col titolo di Mall of Horror. Questo gioco di negoziazione, ricco di humor nero, assomiglia un po’ a Quo Vadis o ad una versione leggera di Junta e s’incentra tutto sul chi verrà divorato dagli zombie.



Alchimisti, pirati, zombie…era tempo di creare un gioco ambientato nel mondo moderno, un gioco sulla vita reale, l’amore, il sesso, la morte e tutta questa roba noiosa. Fiese Freunde Fette Feten è una versione adulta di Life, non sempre di buon gusto, ma nemmeno la vita reale è sempre di buon gusto.



Infine, due classici sono stati “delocalizzati”: Ticket to Ride si è spostato in Europa, proprio adesso che l’Europa sembra non essere più di moda, e Kardinal und König si è spostato in China, che invece di questi tempi ha accresciuto il suo fascino.


Consigli del 2005: i giochi leggeri


Colossal Arena è una nuova versione di Titan The Arena - uno dei migliori card game di Reiner Knizia – e questa edizione vanta maggiore varietà di carte e, soprattutto, regole più comprensibili. Avere un gioco simile nella stessa linea di Citadels è per me un vero onore.


Station Master di Chris Baylis è probabilmente uno dei card game esteticamente più brutti mai stampati, ma resta comunque un gran gioco, con un bel mix di fortuna e bluff…il tipo di gioco che potrei aver creato io.



Fairy Tale è un card game giapponese ed è esotico in tutto e per tutto, dalla grafica di stile manga al sistema di presa. Può diventare un vero successo fra gli ex giocatori di collezionabili.


Saboteur è stato pubblicato nella primavera 2004, ma non ho avuto occasione di giocarlo fino a settembre. Questo card game funziona bene fino 10 giocatori e rappresenta una buona alternative a Bang! o a Werewolves.



Nella stessa linea di giochi di carte, Amigo ha anche pubblicato Geschenkt, un leggero e divertente gioco di “asta invertita”. Non molto profondo, ma stranamente coinvolgente.


Clocktowers, di Alan R. Moon & Aaron Weissblum, dovrebbe essere la versione di carte di Capitol, ma lo trovo migliore del boardgame. Semplice, divertente, cattivo e leggero, è un gioco che si posiziona benissimo nella stessa linea di Knock Knock!



Piranha Pedro è un boardgame leggero e divertente, uno di quei giochi che possono piacere tanto ai giocatori assidui quanto a quelli casuali, siano bambini, ragazzi o adulti. Ed è anche deliziosamente cattivo.


Verflixxt è un racing game leggero che ricorda un po’ Backgammon per famiglie: è facile da imparare e giocare e propone un buon mix di tattiche e fortuna. Un prodotto sorprendente per la coppia Kramer-Kiesling che ci ha abituati a giochi di maggior spessore, ma comunque un ottimo gioco.



Cloud 9 di Aaron Weissblum era già stato pubblicato negli USA alcuni anni or sono, ma non ho mai visto la vecchia versione. Quella nuova è veramente carina, con la sua gondola di plastica. Il gioco ricorda Diamant.



Infine Time's Up, che è adesso disponibile in edizione francese, cosa assolutamente necessaria essendo uno di quei giochi non fruibili in edizione straniera.


E molti altri ancora


Tra i giochi che non ho ancora avuto occasione di provare, ma dei quali ho sentito parlare bene, quelli che più desidero giocare sono Karibik, König Salomon's Schatzkammer, Monsters menace America, Nexus Ops e Struggle of Empires. Probabilmente saranno tutti tra i miei consigli del prossimo anno...