[GENCON] Primo giorno - parte 2

Il buon Rick Thornquist ha postato su Gamewire una serie di report giornalieri dalla Gencon di Indianapolis. Comincio a postarvi le traduzioni condite con alcune foto.


Per vedere gli articoli originali con tutte le foto, andate qui.

Manifestazioni

Il buon Rick Thornquist ha postato su Gamewire una serie di report giornalieri dalla Gencon di Indianapolis. Comincio a postarvi le traduzioni condite con alcune foto.


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18 agosto, 2005


 


Eccoci qui per la seconda parte del report del mio primo giorno alla Gencon 2005. Oggi ho giocato un sacco di nuovi ed interessanti giochi, tra cui la nuova versione di Fury of Dracula, il nuovo lavoro di Knizia Beowulf – The legend, Tsuro della Wizkid, il gioco di carte Wench! e il promettente Byzantium, della Warfrog.


 


La mia prima partita della giornata l’ho giocata al prototipo di Fury of Dracula della Fantasy Flight. Lo sviluppatore Kevin Wilson (nella foto è quello in basso a destra) si è reso disponibile ad insegnare il gioco a me e al resto del gruppo.


Fury of Dracula è una nuova versione di un vecchio gioco Games Workshop. Kevin ha detto che a differenza di Arkham Horror, il gioco non è stato completamente rinnovato: sono stati apportati solo pochi cambiamenti, principalmente sul modo in cui opera Dracula.


 


Abbiamo giocato un prototipo, quindi alcune parti avevano una grafica temporanea e altre già quella finale. La versione finale userà delle miniature, per rappresentare Dracula e i cacciatori.


 


Fury of Dracula è un gioco cooperativo in cui quattro cacciatori percorrono l’Europa alla ricerca di Dracula nel tentativo di ucciderlo. Sono supportati fino a cinque giocatori, uno dei quali usa Dracula e gli altri quattro i cacciatori. Fatto interessante: in gioco ci sono sempre quattro cacciatori, indipendentemente dal numero di giocatori. Se si gioca in quattro ognuno usa un cacciatore, ma se, per esempio, i giocatori sono due, ciascuno userà 2 cacciatori.


 


Il tabellone rappresenta una mappa dell’Europa punteggiata di città connesse da strade e ferrovie (e anche da vie fluviali). I cacciatori, nel loro turno, muovono di città in città cercando di localizzare Dracula. Durante questi viaggi possono verificarsi alcuni eventi – sia ai cacciatori che a Dracula – e i cacciatori possono raccogliere utili oggetti con cui combattere il vampiro e i suoi seguaci (pistole, paletti ecc.). Dracula inizia in una città e si sposta dall’una all’altra, ma i giocatori non sanno esattamente dove si trovi: c’è quindi una componente di deduzione, dovendo i giocatori intuire dove sia il vampiro. Alcuni eventi forniscono indizi e aiuti lungo il cammino.


 


Durante la partita, i giocatori possono trovarsi a combattere i seguaci di Dracula oppure il vampiro in persona. Il combattimento si svolge con dei semplici tiri di dado che dipendono dal tipo di arma utilizzata. Altra cosa interessante: il gioco prevede l’alternarsi di giorno e notte e Dracula è più vulnerabile durante il giorno. Quando giocherete, provate sempre ad attaccarlo durante le ore diurne: di notte diventa troppo potente.


 


La partita prosegue finché Dracula ottiene un certo numero di punti vittoria (in vari modi) o i cacciatori uccidono il vampiro.


 


Abbiamo giocato per circa un paio d’ore e saremo stati più o meno a 2/3 del nostro cammino quando abbiamo dovuto smettere (Kevin era richiesto altrove). Personalmente, il gioco mi è sembrato una versione leggera di Arkham Horror con un interessante meccanismo di deduzione. C’è una componente di “gira una carta, fai quello che dice, tira i dadi”, ma per me è il lato deduttivo che lo rende interessante.


Direi che se state cercando un gioco cooperativo con un po’ di deduzione, questo potrebbe essere il gioco per voi. Non vedo l’ora di riprovarlo quando uscirà, più in là nel corso dell’anno.


 


Dopo Fury of Dracula sono tornato nella mia stanza di hotel per postare la prima parte del report. Tornato alla convention, stavo vagando nella Exibit Hall quando sono incappato in una partita di Beowulf – The Legend in procinto di cominciare. Che fortuna! Mi sono aggiunto e ho provato il gioco.


 


Beowulf è il nuovo gioco - con scatola grande - creato da Reiner Knizia. Avevo già letto le regole in anticipo e mi era suonato come una sorta di versione competitiva del cooperativo Lord of the Rings, sempre di Knizia. Dopo averlo giocato, posso dire che la descrizione è adatta. In effetti, lo descriverei come una versione competitiva di Lord of the Rings condita con un po’ di aste.


Ogni giocatore ha un set di carte che mi hanno ricordato le carte di Lord of the Rings (le carte hanno simboli come martelli, pugni, navi ecc. e alcune hanno più di un simbolo).


 


Sul tabellone c’è una linea di spazi, ognuno dei quali rappresenta un episodio della storia di Beowulf, suddivisi tra episodi maggiori e minori. Una figura viene mossa lungo la linea di spazi e ogni spazio si risolve in un turno.


 


Negli episodi minori fate cose come pescare altre carte, a volte rischiando di venire feriti.


Gli episodi maggiori possono invece produrre una varietà di cose diverse: vari tipi di punti vittoria, più carte, carte speciali nonché eventi negativi. Questi episodi vengono risolti in base all’asta: il giocatore che vince l’asta si guadagna la prima scelta di bottino, il secondo quella successiva e così via. All’ultimo giocatore solitamente tocca qualcosa di schifoso e gli possono anche capitare dei segnalini che fanno perdere punti vittoria.


 


Alla fine, si contano i punti vittoria (se ne possono perdere alcuni per aver subito troppe ferite) e chi ne ha di più vince.


 


Come detto, mi è sembrata una versione competitiva di Lord of the Rings con in più un meccanismo di asta. Collezioni carte e poi le usi per avanzare attraverso i vari episodi. È necessario pensare agli episodi successivi per sapere quali carte scegliere…è esattamente la strategia con cui gioco a Lord of the Rings.


 


Come ho trovato il gioco? A prima vista non l’ho trovato strategico né interessante: ci sono decisioni da prendere, ma la maggior parte di esse sono decisamente banali. Il gioco è facile da spiegare, sebbene non sia semplice, e ritengo possa essere un buon gioco introduttivo per i non giocatori. La storia viene raccontata dal gioco, ma è effettivamente secondaria. Questo è un gioco di set collecting e di aste.


 


Ne ho presa una copia e lo giocherò di nuovo: sarà interessante vedere come funziona con gruppi diversi.


 


Dopo Beowulf ho vagato in cerca di un nuovo gioco e ho adocchiato Tsuro ad un tavolo vuoto nello stand della Wizkid. Così mi sono seduto e l’ho provato.


 


Questo è il boardgame inaugurale per la Wizkid, che solitamente è conosciuta per i giochi di miniature. Il tabellone rappresenta una griglia e si ha un set di tessere con sopra delle linee, un po’ come in Metro. Ogni giocatore inizia con un segnalino sul bordo del tabellone e durante i vari turni vi piazza davanti le tessere. Dopo che una nuova tessera è stata piazzata, il segnalino del giocatore (e forse anche quelli degli altri giocatori) viene mosso fino al termine del percorso appena creato. L’obiettivo del gioco è di mantenere il vostro segnalino sul tabellone forzando quelli degli altri ad uscirne. L’ultimo giocatore a rimanere sul tabellone vince.


 


Ho giocato una partita a due ed è stata molto breve. E’ stata solo discreta, ma il dimostratore mi ha assicurato che il gioco è molto meglio con più giocatori e posso immaginare che sia così. Il gioco è molto curato, con una grafica e dei componenti veramente belli. Inoltre, è molto semplice da imparare. Dovrò mantenere il mio giudizio in sospeso finché non lo avrò provato con un maggior numero di giocatori, ma, ora come ora, mi sembra un astratto carino e semplice.


 


Mi sono quindi diretto allo stand della Eagle Games dove stavo chiacchierando con il loro uomo-marketing Keith Blume a proposito di Railroad Tycoon – The Boardgame quando ho notato una partita di Wench! in procinto di iniziare. Wench! è il nuovo card game della Eagle di cui potreste non aver sentito parlare. In effetti sapevo del gioco, ma finora non avevo riportato nulla in proposito, essendo un gioco mainstream e non un german game (qualcuno potrebbe contestare che io abbia già trattato altri giochi mainstream, ma preferisco glissare). Sapevo che era uno stupido card game e non avevo alcuna intenzione di giocarlo, ma dato che la partita stava per cominciare mi sono detto “Al diavolo! Proviamolo!”


 


Wench! è un card game. Ai giocatori sono distribuite un certo numero di carte e l’obiettivo è di sbarazzarsi di tutti gli altri.


 


Il mazzo è illustrato con immagini osé di donne poco vestite, in varie pose. È tutto PG-rated (ovvero “parental guidance suggested”, cioè è suggerito un controllo preventivo di un adulto in quanto parte del materiale potrebbe non esser adatto ad un bambino. Non è un rating particolarmente preoccupante...e in effetti basta guardare la foto per accorgersene... ndT), sebbene si vedano un bel po’ di scollature. Le carte sono tutte “carte azione” che possono essere giocate sul tavolo, dove il loro effetto resta permanente, oppure usate e poi scartate.


 


Le azioni sulle carte sono davvero ridicole e rappresentano il vero divertimento del gioco. Con una carta, se fate alcuni gesti (ad esempio indicare, ecc.) sarete obbligati a parlare con voce da pirata oppure prendere una carta. Un’altra vi obbligherà a salutare alla fine del turno oppure a prendere una carta; un’altra ancora vi obbligherà a cantare i nomi dei giocatori ogni volta che pescano una carta…ci sono 54 carte e tutte rappresentano varie e stupide azioni.


 


Lo svolgersi del gioco comporta soltanto il giocare una carta nel vostro turno e forse qualche carta nei turni altrui. Dovete ricordarvi le carte giocate – di salutare alla fine del vostro turno, ad esempio – oppure dovrete prendere altre carte, cosa che non volete: quando un giocatore termina le carte, vince.


 


Il gioco è veramente, ma veramente idiota e ottimo per farsi grasse risate. Provare a ricordarsi tutte le carte in gioco e fare tutte le cose sceme che esse richiedono è il nocciolo del gioco. Apparentemente è un gioco da bevuta, nonostante non sia esplicitamente scritto nelle regole (senza dubbio per ragioni legali). È puro, stupido e ridicolo divertimento. Se state cercando un gioco da bevuta o un party game che sia veramente comico e da ridere, prendete questo (oh, e le carte possono esser usate come un normale mazzo di carte, all’occorrenza!).


 


Dopo Wench! ho ripreso il mio girovagare per la Exibit Hall dando un’occhiata ai vari stand. Uno che per me ha rappresentato veramente una vita inattesa è stato quello dell’editore tedesco Amigo. Normalmente vediamo i giochi Amigo, ma solo tramite gli editori inglesi: è stata una bella sorpresa trovare alla convention la Amigo “in persona”. Avevano in mostra molti dei loro giochi più recenti, come Zatre, e una selezione di quelli più vecchi. Ho chiacchierato con Frank Jager per un po’ e mi ha fatto dare un’occhiata alla scatola di un nuovo gioco che uscirà in concomitanza di Essen, chiamato Wir sind Schwanger. Che ci crediate o no, significa “Siamo incinte”!


 


Dopo la visita all’Amigo, ho proseguito le mie peregrinazioni per la Exibit Hall finchè non ha chiuso, alle 18. Era giunta l’ora di tornare in hotel per un breve pisolino prima di uscire per cena.


 


Dopo cena è stata la volta di Byzantium. Durante la giornata avevo spiato un prototipo (lo vedete nella foto) di questo gioco allo stand Cafè Games e avevo convinto il pezzo grosso della Cafè, Ron Magin, che sarebbe stato nel loro interesse farmi provare il gioco. Avevamo quindi pianificato di incontrarci in serata ed infatti eccoci qui, insieme a Morgan Dontaville e Michael Pennisi.


 


Byzantium è un gioco Warfrog e si vede. Non è un gioco facile (la spiegazione delle regole è stata molto lunga e comprensiva di un notevole numero di regolette), ma quello che ottenete per i vostri sforzi è un gioco di conquista molto interessante e in qualche modo diverso dal solito.


Il gioco si svolge nell’area mediorientale al tempo dei bizantini. Ci sono vari spazi sul tabellone, collegati da strade, piste nel deserto o vie fluviali. Su questi spazi vengono costruite le città e le città possono essere controllate dai bizantini o dai loro rivali, gli arabi.


 


Sebbene proceda come un gioco di conquista, c’è una grossa differenza: ogni giocatore controlla entrambe le fazioni. Ogni giocatore può controllare città di entrambe le fazioni e due eserciti, anch’essi di entrambi gli schieramenti. Ogni giocatore ha poi due schede per il punteggio (ne vedete una nella foto sotto), una per ogni fazione, in modo che possa ottenere punti dagli arabi o dai bizantini.


 


Nel turno si possono controllare città di entrambi gli schieramenti. Si possono usare i propri eserciti per attaccare le città controllate dagli altri giocatori così da ottenere punti vittoria. Il combattimento si svolge con semplici lanci di dadi.


 


Ci sarebbe molto da dire su questo gioco, ma è impossibile riportare tutto in questo articolo. Sappiate che ci sono tonnellate di interessanti decisioni da prendere, ad esempio dove e quando attaccare, quando e come costruire i vostri eserciti, come usare i soldi e alcune azioni speciali per ottenerne il maggior beneficio ecc. Ci sono anche un paio di condizioni di vittoria diverse, che permettono di scegliere percorsi differenti.


 


 


Ho trovato il gioco un po’ duro da cominciare, ma decisamente piacevole. È anche piuttosto lungo: penso che la nostra partita sia durata 3 ore o giù di lì (senza contare una spiegazione delle regole abbastanza prolungata). C’è molta strategia qui e per coloro che stanno cercando un gioco di conquista che sia un po’ diverso dal solito Byzantium potrebbe rappresentare un’ottima scelta. Già non vedo l’ora di cimentarmi in un’altra partita.


 


Quando la partita è terminata era già passata la mezzanotte ed era tempo dormire un po’.


Sarò di ritorno domani, con altre novità dalla Gencon 2005!