Io e Carlo A. Rossi eravamo rimasti a quel piccolo gioiello azionario che è Hab & Gut. Poi, francamente, avevo un po' lasciato da parte l'autore, che si è dedicato ai giochi per bambini. Ora che mia figlia ha 5 anni e mezzo, inizio a riscoprirlo e la prima occasione è capitata con questa Foresta Misteriosa.
Si tratta di un gioco da tavolo collaborativo puro per 2-4 giocatori, età consigliata 6+, per una durata di circa 20 minuti, basato su memoria, tiro dadi, collezione set.
Come si gioca a The Mysterous Forest?
Si dispongono coperte, in successione, 4 carte foresta, una carta viandante, altre 2 foresta e una carta mostro finale (nella versione difficile le carte foresta sono invece 5 e 3). Poi si girano una alla volta, ogni volta ricoprendo la precedente: oltre alla splendida illustrazione, che dipinge una certa prova da superare nella foresta, ogni carta ha anche in basso i simboli di due o più equipaggiamenti necessari per vincere detta prova.
I giocatori si dividono le carte viste come preferiscono, ciascuno tentando di memorizzare gli oggetti in questione. Poi si iniziano a tirare 4 dadi che hanno sulle facce i simboli degli equipaggiamenti e ogni volta, di comune accordo, si prendono due dei segnalini corrispondenti e si piazzano nello zaino del piccolo Jonas, che è una plancia con 29 spazi tondi, atti ad ospitare tali segnalini. Naturalmente nella scelta i giocatori dovranno tener conto di ciò che hanno memorizzato in fase di osservazione delle carte.
Tra i segnalini ce ne sono alcuni speciali che raffigurano una specie di cane-volpe-gatto (un po' come l'uomo-orso-maiale), che è l'animaletto miglior amico di Jonas. Questi segnalini speciali hanno sul retro vari oggetti o la possibilità di scambiarne alcuni dallo zaino con quelli rimasti a casa e serviranno un po' da jolly nel corso della partita.
Ora Jonas parte: scopre la prima carta foresta, vi piazza i simboli giusti e va avanti. Lo scopo è arrivare in fondo, fino alla regina-ragno, riempiendo tutti gli spazi con i segnalini appositi. La carta viandante, che si trova verso 2/3 di foresta, è positiva perché, se soddisfatta, ti dà due segnalini jolly, utilizzabili ovunque. Se non si riesce ad avanzare, naturalmente si perde.
Mi è piaciuto?
Lo, so avevo detto niente più giochi di memoria e solo vincitori del Kinderpiel des Jahres. Però qualche scusa ce l'ho:
- Intanto il vincitore di quest'anno – quello dei pinguini schiccherati – mi dà l'idea di avere una longevità identica a tutti i giochi di destrezza. Ovvero zero.
- Nella lista dei nominati si trovano comunque ottimi giochi.
- Volevo dare una piccola rivincita personale a Carlo A. Rossi che è già la seconda volta (se non sbaglio) che manca di un soffio il prestigioso premio.
- Il gioco, al di là della memoria, racconta una storia e ha una bellissima ambientazione fantasy.
Oltre a questo possono dire che i materiali sono ottimi: la scatola è compatta, con un'apertura a libro, un fumetto disegnato in seconda copertina col prologo della storia e un divisorio interno molto funzionale.
Il personaggio di Jonas è un vero e proprio pupazzetto di plastica, predipinto, molto solido e scenico. Le carte sono formato Dixit, con bellissime illustrazioni.
La difficoltà è modulabile non solo alterando il numero di carte foresta, ma anche quello dei segnalini animaletto da compagnia, in modo da adattare la partita alle proprie esigenze.
Infine il gioco, pur nella sua semplicità, non è banale e soprattutto mantiene la tensione promessa dall'inizio alla fine. Oltretutto le carte non vengono mai usate tutte e anche di quelle Viandante e Regina-Ragno ce ne sono 5 per tipo, quindi l'avventura che troverete sarà sempre diversa, con oggetti differenti.
È piaciuto a mia figlia?
Sì. Meno l'aspetto mnemonico, che vive un po' come un compito, molto più quello collaborativo e l'arco narrativo che il gioco sviluppa. Mi ha fatto molte domande sul perché Jonas abbia un quadro magico in soffitta, sul perché non ce l'abbiamo pure noi, sul perché non abbiamo nemmeno una soffitta, chi ce l'ha portato quel quadro e perché la regina-ragno vada presa a legnate sui denti.Tutti interrogativi ai quali naturalmente ho dovuto fornire una risposta plausibile, inventadomi una storia di contorno e pensando anche di scrivere una mail all'autore e girargli le domande.
Cosa si impara con The Mysterious Forest
- Si impara a sentirsi responsabili per gli altri: alcune carte le dovrai memorizzare tu e nessun altro. Da quelle carte dipende parte della missione e se sbagli, tutti ci rimettono. Le nostre azioni e le nostre mancanze hanno ripercussioni su tutti quelli che ci cicondano.
- Si impara a gestire le scelte: dei 4 dadi tirati ogni volta vanno scelte solo 2 facce. Si devono scegliere in base alla frequenza con cui compaiono i simboli nelle carte viste prima: se la corda c'è tre volte e la bussola una sola, dovremmo dar la precedenza alla corda.
- Si impara a sfruttare i “piani B”: il viandante può fornire due preziosi jolly, ma ogni volta la sua richiesta va soddisfatta in modo diverso (tre oggetti diversi, oppure due uguali, o quattro qualsiasi, ecc).
- Si impara che, se si è uniti, ci si può consolare nella sconfitta e raddoppiare la gioia nella vittoria.
- Si impara che, come già detto qui, l'unico ragno buono è il ragno morto.
