Epic vs Ashes: Rise of the Phoenixborn

 Epic e Ashes: Rise of the Phoenixborn nascono, più o meno, dalla stessa idea… ovvero quella di regalare l’esperienza di giochi “alla Magic” senza essere né LCG né tantomeno collezionabili. I due titoli escono nel 2015 dalle menti dei creatori del successo Star Realms (Epic) e da Isaac Vega (Ashes), co-autore di Dead of Winter.

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 VS. 
Epic e Ashes: Rise of the Phoenixborn nascono, più o meno, dalla stessa idea… ovvero quella di regalare l’esperienza di giochi “alla Magic” senza essere né LCG né tantomeno collezionabili. I due titoli escono nel 2015 dalle menti dei creatori del successo Star Realms (Epic) e da Isaac Vega (Ashes), co-autore di Dead of Winter. 
 
Quella che segue è una serie di riflessioni sui due giochi di carte dopo alcune partite, cercando di porre l’accento sulle qualità di ognuno e sulle caratteristiche che li accomunano e li differenziano.
 
Importante: le mie opinioni si basano solamente su partite a due giocatori e senza aver affrontato la creazione dei mazzi pre partita. In quel caso si aprirebbero, ovviamente, nuovi scenari di metagioco e una profondità sicuramente maggiore.
 
 
 
IL GIOCO IN BREVE:
 
EPIC (2/4 giocatori): lo scopo è quello di portare a zero le vite (30) dell’avversario. Ogni giocatore ha in mano un mazzo di 30 carte (tutte diverse) che includono Campioni ed Eventi divisi nelle le quattro fazioni Wild, Sage, Good ed Evil. Le carte possono avere valore 1 e 0, fattore che riguarda la meccanica principale attraverso la quale le carte vengono giocate. Ogni giocatore al proprio turno potrà giocare solamente una carta da 1 e quante carte da 0 desidera. Ogni carta ha diversi attributi che permettono le diverse azioni di attacco, difesa, evento, etc. Vince chi porta a zero le vite dell’avversario o chi finisce prima il proprio mazzo.
 
ASHES (2/4 giocatori)lo scopo è quello di distruggere la Phoenixborn (da adesso PB) avversaria, ovvero il personaggio principale del mazzo. Ogni PB ha tre caratteristiche uniche: punti vita, dimensione dello spellboard (dove andranno giocate le magie) e battlefield (campo di battaglia). Oltre a questo ogni PB ha una sua abilità attivabile con diverse meccaniche e una carta unica, che sarà usata solo da quella PB anche nei mazzi “costructed” e “draft”. Il mazzo è composto da 30 carte (10 carte diverse, tutte presenti in x3) in cui si trovano incantesimi di diverso tipo, alleati, e oggetti da giocare sulle proprie unità di attacco. Oltre al mazzo principale ogni giocatore avrà un mazzo creature (Conjuration) personale, creature che saranno evocate dalle carte magia del mazzo di gioco. Le carte vengono giocate attraverso il mana generato dai dadi. In Ashes ogni tipologia di dado (sono 4) rappresenta una scuola di magia (Charm, Illusion, Cerimonial e Natural). I giocatori iniziano la partita con 10 dadi a testa (nei mazzi precostituiti 5 di ogni colore) che serviranno per giocare carte o per attivare l’abilità di ogni singola scuola di dadi. Nel proprio turno il giocatore avrà una Main Action e una Side Action (generalmente più debole). Il round (insieme di più turni) finisce quando entrambi passano, quindi di pescano nuove carte e si ritirano i dadi. 
 
 (Epic)
 
 
I FORMATI
Entrambi possono essere giocati Sealed, Draft e Constructed.
 

SEALED

EPIC: Nella scatola si trova il mazzo composto dalle quattro fazioni. Ogni giocatore prende una fazione (di trenta carte) e si gioca. Altrimenti si danno 30 carte random e si giocano quelle.

ASHES: Nella scatola ci sono già i sei mazzi pre-costituiti. Ogni mazzo gioca in modo totalmente diverso, puntando su meccaniche diverse. Alcuni mazzi puntano sulla battaglia, altri sulle magie, altri sullo scarto, etc.


DRAFT

EPIC: si draftano le carte nei modi (Open, Dark, etc.) che trovate nelle regole e ognuno si costruisce il suo mazzo (30 carte) prima di giocare. Il draft è molto semplice visto che le carte in Epic non hanno bisogno di risorse/mana. Quindi qualsiasi carta sarà giocabile senza problemi.

ASHES: il draft di Ashes (simile a quello di Seasons con 9 carte a testa) è più complicato perché le carte per esser giocate hanno bisogno dei dadi. Quindi bisogna stare attenti a quali carte e dadi si prendono durante il draft.


CONSTRUCTED

EPIC: Epic viene venduto con 120 carte singole. Quindi per fare un mazzo constructed (60 carte), se si vogliono tutte le carte in x3, servono tre scatole.

ASHES: Tutte le carte sono in x3, quindi basta una scatola per costruire il proprio mazzo. 

 
(Ashes:RotP)
 
 
GAMEPLAY: COMPLESSITA' E PROFONDITA'
 
Epic ha un gameplay molto semplice ma una curva di apprendimento non facilissima (per il gioco che è) dovuta al dover familiarizzare con le carte che, ricordo, sono tutte diverse. Vanno anche imparati i tratti che sono abbastanza e che sono riportati nelle carte solo da keyword (molto comodo quando si conoscono). Il turno di gioco (e di attacco) ha generato parecchi dubbi nei forum online, ma una volta capito permette di usufruire di un gioco molto semplice. Le carte a volte danno vita a qualche dubbio sulla loro funzione e sull'interazione con le altre, visto il gran numero di attributi presenti.

Ashes ha un gameplay pulito come gestione del turno e del round e genera meno fraintendimenti di Epic. È tutto molto lineare anche a fronte di una complessità sicuramente maggiore.


Da un punto di vista della profondità Epic basa tutto sulla gestione della propria mano, del turno in corso e qualche volta quello seguente. Gestire 30 carte diverse ne limita il controllo sopratutto se si considera che la prima mano sarà pescata a caso (c’è possibilità di pescarne altre scartando punti vita) e che ogni turno si potrà scegliere di giocare solo determinate carte. Sarà difficile fare affidamento sulle carte presenti nel mazzo e la programmazione dei turni è molto difficile, Epic è quasi totalmente tattico e la propria mano è l’unica cosa su cui fare affidamento. La stessa cosa accade con il mazzo avversario: sarà quasi impossibile conoscere le carte che saranno giocate. Oltre a questo tutte le carte di Epic sono fortissime (per scelta di design) e ci sono spessissimo casi in cui le situazioni in tavola sono ribaltate completamente. Quasi tutte le carte hanno una vita breve (pochi turni) nel gioco. Epic è stato creato per avere carte potentissime e partite molto dinamiche, veloci e sempre aperte.

Al contrario Ashes potrebbe esser riassunto con un vecchio slogan che molti di voi sicuramente ricorderanno: “La potenza è nulla senza il controllo.” Eh sì perché, pur essendoci carte e dadi utilizzati come mana, Ashes fa di tutto per dare la sensazione al giocatore di poter guidare le proprie scelte. Intanto la prima mano di 5 carte viene scelta prendendo dal mazzo le carte che si preferiscono. Unico limite: devono essere tutte diverse. In un mazzo costituito da 10 carte in x3 questo significa che si accede al 50% delle possibilità del proprio mazzo (contro il 16% di Epic, random peraltro). Oltre a questo si può con una Side Action (una delle due azioni possibili) scegliere la faccia del dado desiderata scartando una carta. Altra meccanica che permette di guidare le proprie strategie. Le carte in triplice copia ci consentono di poter far affidamento su certi poteri, aumentando ancora il controllo della partita. Allo stesso modo conosciamo il mazzo avversario e le carte che sicuramente può ancora giocare. Insomma, non si brancola nel buio come in Epic. In Ashes la lotta è tra due mazzi con poche carte che si ripetono per tutto il match. E lo stesso vale per i dadi che oltre che esser mana di evocazione hanno poteri attuabili con le side action.

Quindi da una parte abbiamo un gioco (Epic) che stupisce ogni turno ma poco controllabile e dall’altra (Ashes) uno scontro che va giocato stando bene attenti a colpire le debolezze dell’altro mazzo con le proprie armi (carte e dadi).

Tirando le somme direi che, comunque, Ashes ha una complessità e una profondità ben maggiore rispetto ad Epic. Non solo per il controllo ma anche per le scelte da fare e sulla gestione della partita stessa.

Alcuni esempi:

- In Ashes le ferite agli Ally rimangono turno dopo turno, in Epic no
- In Ashes si ha una limitazione del proprio campo di battaglia, in Epic no
- In Ashes ci sono le magie di risposta, in Epic no
- In Epic le carte sono tutte (nel proprio turno) giocabili, in Ashes serve il mana giusto
- In Ashes si gioca sulla lunghezza di un round (fatto di più turni) il che porta a gestire in modo più strategico, in Epic ci si alterna nei turni
- In Ashes molte carte vivono di combo pesanti con altre carte risultando quasi inutili in altri contesti, in Epic difficilmente si avranno in mano carte inutili in quel momento
 

(Epic)
 
 
AMBIENTAZIONE
 

Epic è un minestrone: Zombie, Angeli, Cavalieri, Vampiri, Draghi… Dinosauri! Non c’è una vera ambientazione di fondo se non figure epiche con poteri fortissimi per uno scontro all’ultima goccia di vita. L’azione, però, è sempre sensata rispetto all’evento o al personaggio giocato. Giocare le carte quindi è veramente soddisfacente.

Ashes invece ci trasporta nel suo mondo (grazie alla grafica particolarissima) con personaggi meno standardizzati, per quanto possibile. Sopratutto ogni mazzo dei sei della scatola ha un feeling diverso indirizzato dal Phoenixborn con le proprie abilità. Alcuni hanno molti alleati, altri molte magie, e così via. Questo si traduce in un gameplay sempre diverso ma coerente all’interno del mazzo.

 
(Ashes:RotP)
 
 
MATERIALI
 
EPIC è venduto in una piccolissima scatola, così piccola che una volta imbustate le carte non entreranno più. Le carte sono buone e la grafica è bellissima. Mancano i token segna ferite e quelli per cambiare le statistiche delle carte. 
 
ASHES ha una scatola sontuosa, bellissima e robusta. Dentro c’è già spazio per le espansioni (la prima a febbraio con due nuovi mazzi personaggio). Ci sono i tokens vita e per il tap. Troverete anche i sacchetti ziplock per dividere i mazzi. Le carte sono ottime e la grafica è strepitosa. Non solo bellissima ma anche originale con le carte tutte sul tema del bianco con squarci di colore diversi a seconda del personaggio. Siamo veramente al top del top.
 
La differenza di materiali però è giustificata dal prezzo. Epic (sulla scia della politica di Star Realms) costa veramente poco, Ashes costa più del triplo di Epic.
 
(Epic)
 
 
GIUDIZIO FINALE
 
Per quanto mi riguarda sono due ottimi prodotti che pur essendo molto simili si differenziano nel gameplay e nella profondità. Epic è più leggero e “divertente”, giocare carte sgravate ogni turno e ribaltare totalmente il gioco può dare molta soddisfazione. Ashes ha un ritmo più lento, le partite sono un po’ più lunghe (40/45 minuti) e forse un filo meno varie visto che ogni mazzo contiene solo 10 carte diverse tra loro. Io li consiglio sicuramente entrambi ai fan del genere e a chi si vuole avvicinare per la prima volta a questo tipo di giochi senza spendere un capitale e senza seguire espansioni dal ritmo mensile.
 
(Ashes:RotP)
 
 
LA SCELTA
 
Per finire queste sono le mie preferenze se dovessi - ma per fortuna non devo! - sceglierne uno solo valutando i diversi aspetti della scatola base:
 
Ambientazione: Ashes
Originalità: Ashes
Complessità: Ashes
Profondità: Ashes
Gameplay: Ashes
Varietà: Epic
Divertimento: Epic
Grafica: Ashes
Materiali: Ashes
Rapporto Qualità-Prezzo: Epic
 

Commenti

Questo confronto. Ashes c'era la possibilità di vederlo in italiano, che tu sappia?

Non so nulla di un'eventuale localizzazione di Ashes. Ovviamente ne sarei felicissimo. L'inglese non è difficile ma devo dire che alcuni Spell ne hanno abbastanza e non consiglierei a chi ha difficoltà con la lingua di Albione! :)

Ottimo articolo, Mod, condivido tutto, trovando più appagante una partita ad Ashes. Credo quest'ultimo, che abbia tutte le carte in regola per divenire un nuovo standard nel genere.

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