Editrice Giochi da 70 anni vince a Monopoli

Da: www.repubblica.it
Riporto un articolo di Giorgio Lonardi apparso oggi sul sito de La Repubblica.
La recessione, fa bene al «Monopoli», uno dei giochi da tavola più amati dagli italiani (circa 180 mila scatole annue vendute nel corso dell’ultimo quarantennio). Parola di Giulio Ceretti, amministratore delegato di Editrice Giochi, la società che dal lontano 1936 ha l’esclusiva per l’Italia del gioco inventato nel 1929 dall’idraulico americano Charles Darrow che all’indomani del crollo di Wall Street, non potendo più passare le vacanze ad Atlantic City, si mise a disegnare sulla tovaglia della cucina le strade della città immaginando di acquistare casa nelle zone più belle.

Giochi

Da: www.repubblica.it
Riporto un articolo di Giorgio Lonardi apparso oggi sul sito de La Repubblica.
La recessione, fa bene al «Monopoli», uno dei giochi da tavola più amati dagli italiani (circa 180 mila scatole annue vendute nel corso dell’ultimo quarantennio). Parola di Giulio Ceretti, amministratore delegato di Editrice Giochi, la società che dal lontano 1936 ha l’esclusiva per l’Italia del gioco inventato nel 1929 dall’idraulico americano Charles Darrow che all’indomani del crollo di Wall Street, non potendo più passare le vacanze ad Atlantic City, si mise a disegnare sulla tovaglia della cucina le strade della città immaginando di acquistare casa nelle zone più belle.

 «Oggi come allora», dice Ceretti, «il Monopoli è un prodotto anticiclico: quando l’economia va male la gente preferisce rimanere in famiglia a giocare. Quest’anno, infatti, prevediamo di aumentare le vendite del 34%».
Circa 15 milioni di euro di fatturato previsto alla fine del 2005, Editrice Giochi è il leader italiano di settore. Fanno capo alla società di Ceretti una serie di classici come Risiko, Scarabeo e Paroliere. Senza contare il rapporto consolidato di licensing con la tv testimoniato da giochi «storici» come il Musichiere e Lascia o Raddoppia o, più recentemente, da L’Eredità, Affari Tuoi e L’isola dei Famosi. Il carnet aziendale contiene poi altri long seller quali Cluedo, Dungeons & Dragons, Il Signore degli Anelli, SpiderMan. «In realtà», spiega Ceretti, «noi siamo in grado di creare in pochissimo tempo un nuovo gioco ispirato ad un programma tv. Si tratta di una capacità che fa parte ormai del nostro DNA».
La tradizione, dunque. Ma per vendere circa 400 mila scatole di giochi l’anno è anche necessario premere sul pedale del cambiamento. Lo conferma la fresca uscita di SPQRisiko, una versione speciale del Risiko ambientata nell’antica Roma. E lo certifica il progetto di lanciare nel 2006 una variante del Monopoli che utilizza la carte di credito al posto delle banconote. «Stiamo trattando con alcune società del settore delle carte», spiega Ceretti, «per individuare il partner più adatto per questa versione del Monopoli».
Ne ha fatta di strada negli ultimi 60 anni Editrice Giochi. Tutto iniziò nel 1936 grazie ad Emilio Ceretti, padre di Giulio, giornalista, critico cinematografico e traduttore di classici americani. Ma Ceretti era anche un funzionario e consigliere di Arnoldo Mondadori. E così quando Arnoldo ricevette dagli Usa una lettera con la proposta di acquistare i diritti di un gioco molto in voga negli Stati Uniti girò la proposta a Ceretti. Lui, Mondadori si riteneva un editore di libri, non un venditore di giochi e quindi toccherà a Emilio Ceretti, insieme ad un paio di amici, fondare la Editrice Giochi e contattare gli americani della Parker Brothers per lanciare la versione italiana. Da allora la stessa Editrice Giochi è l’unica azienda al mondo a distribuire direttamente il Monopoli nel proprio paese. Oggi, infatti, il gioco è di proprietà di Hasbro, colosso Usa quotato in Borsa, che lo ha rilevato nel 1992. Tuttavia, ancora per un lungo periodo (il termine dell’intesa è difeso dal segreto) Editrice Giochi manterrà l’esclusiva per il Bel Paese.
In pieno fascismo Ceretti si lanciò con entusiasmo a propagandare il passatempo appena arrivato dall’America. Vennero organizzate serate nella famiglie della borghesia milanese coinvolgendo anche un entusiasta Arturo Toscanini. Mentre alla Rinascente furono indette dimostrazioni pubbliche per insegnare il gioco ai curiosi. Una passione che insospettì il regime che impose a Ceretti di cambiare il nome ad alcune strade con Via del Fascio, Corso Littorio, Corso Impero...
In effetti il Monopoli che conosciamo oggi è un adattamento del Monopoli americano alla Milano degli anni ’40. Buona parte delle strade indicate sul tabellone, infatti, sono quelle conosciute e frequentate da Emilio Ceretti che risiedeva nel centro della città. Ad esempio Viale dei Giardini è la via più cara proprio perché Emilio Ceretti vi abitava pagando un affitto salato. Successivamente il gioco sarebbe cambiato a poco a poco in seguito ai mutamenti della società. La trasformazione più profonda, però, è stata il passaggio dalla lira all’euro accolto con qualche protesta dai nostalgici ancora innamorati della vecchia moneta.
Il secondo long seller di Editrice Giochi è il Risiko creato nel ‘54 dal regista francese AlbertEmanuel Lamorisse che brevettò un gioco da tavolo da lui ideato: La Conquéte du Monde. Poiché il titolo venne ritenuto troppo bellicoso il gioco viene ribattezzato Risk, da cui Risiko. Editrice Giochi acquisì i diritti di Risiko nel 1973 e iniziò a distribuirlo in Italia. Oggi Risiko si gioca anche sul sito Internet coordinato da Editrice Giochi, dove ogni giorno s’incontrano circa 4.000 persone.