Come avrete sicuramente visto da circa un mese è partita un’iniziativa di Kopalecor per riportare in auge la nostra (un tempo) gloriosa classifica. È una cosa di cui sono estremamente grato a Kopa sia perché spero che vada a sopperire all’ingiusta mancanza di visibilità che ha avuto negli ultimi anni, sia perché confesso un po’ di invidia nel vedere finalmente qualcuno fare davvero bene quello che avrei voluto/dovuto fare io da molto tempo.
Ad ogni modo col ritorno di attenzione alla classifica sapevo che si sarebbero ripresentate, puntuali come il Natale in arrivo, le richieste di modifica al sistema: perché non è possibile votare coi centesimi di punto? In negativo? Senza commento? Senza voto? Senza cliccare? Senza guardare? Senza cervello?
In realtà l’ultima cosa è possibile ed è stata fatta spessissimo, ma tralasciamo…
Dacché esiste la classifica Goblin esistono questo tipo di domande quindi non dubitate: qualcun altro ha già richiesto quanto state per scrivere e se non è stato implementato probabilmente non è perché non sia tecnicamente possibile, ma quasi certamente perché c’è una precisa scelta.
Tralasciando le ironie parlo nello specifico del voto senza commento, ma prima di affrontare la cosa facciamo un po’ di storia.
C’era una volta…
Un sito goblin molto più artigianale, dove la comunità era così stretta che più o meno ci si conosceva tutti tanto che il sito comunicava i compleanni dei goblin. Parliamo del periodo da poco dopo la fondazione della Tana online, ovvero il 1999 circa, fino al 2014. Il primo portale “professionale” della Tana (il primo vero del 1997 durò sì e no un paio d’anni) fu un sito che molti di noi vecchi goblin ricordano con affetto e su cui gli allora fondatori imposero la loro visione di come doveva essere la TdG.
C’erano molti meno articoli, spesso passavano giorni senza una nuova pubblicazione, ma spopolavano download e recensioni al ritmo di diversi/e al giorno. Queste recensioni portavano con sé ovviamente il voto del recensore, molto più “in grassetto” di oggi, ma anche la possibilità di voto e commento da parte dei goblin visitatori. Nacquero così il Goblin Score e la classifica, che al tempo erano estremamente gettonate, tanto che anche la Tana, come BGG, dovette inventarsi il suo algoritmo anti “voti pilotati”. Credetemi quando vi dico che all’epoca era un serio problema quello di infervorati, autori ed editori (no, non farò nomi) che chiamavano a raccolta amici, parenti e animali domestici per votare, sia premiando sia affossando, il voto di una recensione secondo loro inadeguato.
Sono sicuro che ora vi sia chiaro il primissimo motivo per cui il commento fu da subito obbligatorio: era una soluzione immediata contro chi si registrava solo per quello, tanto più mitigante visto che all’epoca c’era anche un minimo di caratteri considerevole.
Un altro motivo, meno immediato ma senz’altro più nobile, era sopperire a un difetto del modulo delle recensioni che permetteva una sola recensione per un tal gioco. Quindi se io avessi scritto la recensione per (esempio) “Puerto Rico” nessun altro avrebbe potuto farlo e il mio voto sarebbe rimasto il primo della lista, nettamente in evidenza, insieme al Goblin Score.
Il commento sostituì quindi in molti casi la recensione di altri utenti che si prodigarono spessissimo nello scrivere la personale disamina approfondita del gioco e del perché meritasse il voto abbinato anziché quello del recensore.
Oltre all’obbligo di commento e il numero minimo di caratteri c’era anche un'altra caratteristica particolarmente odiata: il voto secco. Niente mezzi voti né decimali. Questo, almeno inizialmente, fu frutto di un motivo tecnico più che di una scelta, anche se il Direttivo TdG di allora gradiva questa limitazione.
Tornando quindi al discorso inziale potrete capire il mio sarcasmo sulle richieste perché in 25 anni di Tana i Goblin hanno fatto ogni genere di protesta, petizione o crociata per cambiare questa o quella caratteristica, spesso purtroppo senza considerare gli scogli tecnologici che a tratti c’erano davvero, ma in ogni caso è doveroso dire che l’allora Direttivo fu sempre abbastanza conservatore nell’apportare modifiche.
Conservatore, ma non sordo. Al di fuori dei canali ufficiali, spesso di persona, si discuteva tantissimo di questi argomenti e uno dei punti più dibattuti inizialmente era il mezzo voto. Un bastione che durò tanti anni ma alla fine, un po’ convinti e un po’ tanto sfiniti, i membri del primo Direttivo cedettero.
Sarò onesto e vi dirò che anch’io sostenevo il mezzo voto, cosa che invece non ho mai fatto coi decimali di punto. È un’esigenza che non comprendo, a mio avviso è una scala di valori che sta bene per un computer o una più accurata serie statistica, ma per un voto a un gioco (o qualsivoglia altro prodotto) nella mia testa il “virgola cinque” è più che sufficiente come gradazione.
Non era così ovviamente per uno zoccolo duro di Goblin abituati a non scegliere quanto valeva un gioco “di pancia” ma a calcolare il voto tramite precise, complesse ed esotiche (a tratti per me anche un po’ esoteriche…) formule matematiche che non accettavano niente meno del decimale a 3 cifre e pure periodico nel caso.
Fu così che al passaggio al nuovo sito nel 2014 (perché in questo caso c’era un oggettivo limite tecnologico) cadde anche quel bastione e furono introdotti i decimali di punto. O meglio, per essere onesti fino in fondo, il nuovo sistema nasceva coi decimali, si potevano nel caso disattivare del tutto, ma limitarlo al solo “virgola cinque” richiedeva uno sviluppo ad hoc e quindi si decise di lasciarlo così.
E il commento obbligatorio? In realtà ebbe una parentesi di assenza prima del 2014.
Poco dopo la sconfitta del voto secco, il commento obbligatorio divenne il principale bersaglio di malumori alla votazione dei giochi. Già stanco delle diatribe precedenti e temendo di perdere voti a favore di BGG, l’allora Direttivo decise di permettere il “Nessun commento”. Veniva proprio scritto così in automatico nel campo testo se si votava un gioco senza commentare.
Questa funzionalità rimase fino al passaggio al nuovo sito nel 2014 (e forse un pochino oltre, ora la memoria non mi assiste), ma indovinate un po’? Nonostante le concessioni sui mezzi, decimali e anche sul nessun commento i voti non fecero altro che diminuire continuamente.
Lungi da me ora mettermi a fare un’analisi del perché, i motivi sono davvero tanti e articolati, ma ciò che mi interessa è mettere l’accento sul fatto che un’agevolazione a votare “rapido”, oltretutto in un periodo di grande uso della classifica, non causò affatto un maggior numero di voti, ma quasi l’opposto, seguito oltretutto da un’altra polemica...
I forum infatti si riempirono di proteste al contrario, ovvero di Goblin che erano stati (colpevolmente!) troppo silenziosi durante la diatriba precedente e che ora si trovavano recensioni piene di “Nessun commento” e quindi non avevano altri parametri di valutazione del gioco se non quelli scritti nella recensione stessa
Oppure, più semplicemente, che non capivano affatto perché la forbice dei voti a un gioco fosse così ampia dato che c’erano pochi commenti a spiegazione dei voti.
Vi faccio un esempio concreto: se vedete un gioco votato con “6” e nessun commento la nostra storia scolastica ci insegna che è un voto sufficiente.
Sufficiente come però? Potrebbe essere che il gioco funzioni, ma non sia un capolavoro o già visto? Oppure potrebbe avere delle ottime idee, ma non incastrate benissimo? Oppure essere un gioco buono, ma troppo freddo o senz’anima per chi lo ha votato?
Come lo capite? Come capite in cosa ricade quel “6” e se davvero è indicativo visto che magari per voi alcuni dei pregi/difetti sopra riportati sono meno rilevanti di altri?
Per voi magari un gioco “buono ma freddo” vale anche “7” ma non potete sapere se è questo il caso se non ci sono commenti da leggere, dovete solo fidarvi del recensore che magari gli ha dato un bell’ “8” perché a lui è piaciuto, ma non ha menzionato questa caratteristica per qualsivoglia motivo.
Se invece lo stesso gioco viene votato con “6” e trovate scritto anche solo un banale “meh” già capite che chi ha votato non era convito del prodotto e gli ha dato la sufficienza, ma probabilmente un po’ strappata. E se allunghiamo a “meh, freddo” allora è chiaro perché chi ha votato abbia dato “6” ed è chiaro se questo vi aiuta o no a decidere se il gioco fa per voi.
Non pensate che se i voti fossero sempre abbinati a dei commenti allora la chat nazionale non sarebbe impestata di Goblin che chiedono “ma com’è il tal gioco?” :-D
No, lo farebbero lo stesso, ma scherzi a parte è facile buttare lì un numero, argomentarlo invece non lo è, ma lo ritengo molto più importante! Il commento al voto è una parte significativa dell’esprimere un parere al di là della notazione matematica e trovare chi ha dei pareri affini, cercare i suoi voti e suoi commenti nei vari giochi è una delle cose più importanti del “documentarsi su un gioco” che si è persa nella Tana in questi anni.
Quindi il commento obbligatorio è una scelta precisa e rimarrà tale, almeno per ora.
Ovviamente in futuro tutto si potrà mettere in discussione, ma prima di farlo dimostriamo coi fatti che possiamo far tornare la classifica alla gloria di un tempo, commento o no!
Quando tornerà ad avere una vita propria allora potremo discutere se mantenere o no questo obbligo.
…che poi non credo sia così soffocante visto che il sistema ha deciso di ignorare l’impostazione di lunghezza voluta ed è sufficiente un singolo carattere tra gli innumerevoli della vostra tastiera come commento! :-D