Buon compleanno TdG Lodi!

La TdG Lodi compie un anno: un anno importante e coronato dal successo, che ha portato all'iscrizione di più di settanta persone. E' l'occasione per ricordare i tanti traguardi raggiunti e gli obiettivi per il futuro. E il più importante, come sempre, è quello di divertirsi giocando.

La Tana dei Goblin Lodi

La TdG Lodi compie un anno: un anno importante e coronato dal successo, che ha portato all'iscrizione di più di settanta persone. E' l'occasione per ricordare i tanti traguardi raggiunti e gli obiettivi per il futuro. E il più importante, come sempre, è quello di divertirsi giocando.

Nessuno mai definirebbe un neonato verde, bitorzoluto e strepitante un «bambino meraviglioso», un «dono del cielo»: e questo che stiamo guardando oggi, almeno ad uno sguardo superficiale, è davvero brutto, con quegli occhi gialli acquosi, le grosse orecchie da pipistrello e una grossa coppia di dadi da otto rosa shoking in mano.


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È risaputo, infatti, che il dado da otto, di qualsiasi colore sia, è una sciagura paragonabile solo al dado da dodici, di cui – si dice – nessuno sentiva la mancanza.


 


Ne ho avuto la riprova ieri sera, giocando per la prima volta ad una chicca, a lungo serbata, di Jones: il coreano Lineage II. Va contro le leggi non scritte del Metaverso il fatto che i primi quattro tiri di un giocatore siano quattro odiosi e smilzi “1”.


 


Divago: si parlava di questo neonato dall’aspetto ambiguo (qualcuno spari un colpo all’incallito giocato di Once upon a time che, dal fondo della sala, esulta garrulo e sta per giocare la carta «Aspetto: ambiguo»). Ebbene, questo marmocchio dal colore paludoso compie, nella nebbiosa notte fra Sabato e Domenica, un anno di vita.


 


Sembra ieri che due pionieri, Jones e il Conte Alberto de’ Falcone, si misero assieme ad un tavolo e videro che la Tana dei Goblin Lodi sarebbe stata cosa buona e giusta: da allora è stato un crescendo continuo. Partiti in quattro sparuti gatti dall’aria spelacchiata, i Goblin laudensi si sono riprodotti con la velocità propria solo dei conigli e delle Grandi Bestie Bugblatte, che più di tutto odiano gli asciugamani.


 


Oggi siamo un nutrito gruppo di più di settanta persone, che hanno eletto come «tana» la Contea del Falcone, e come carismatici capi due grossi goblin, saggi decrepiti e vecchi, che rispondono ai nomi di Jones e Capitan Barbossa. Alcuni compagni si son persi per strada, e nuovi ne son arrivati, nella miglior tradizione della letteratura fantasy.


 


Tracciare – nelle pochissime righe che mi sono state concesse (mannaggia a te, Oscuro Sire) – un bilancio di questo anno è impresa improba: due tornei combattuti con unghie e denti, una convention dal bilancio fortemente positivo, centinaia di giochi provati e, a volte, giocati fino allo sfinimento (qualcuno imbavagli CapitanBarbossa che, di nuovo, accusa quest’umile scrivano di aver consumato le carte della Carrozza per Teufelsburg).


 


Quindi, non potendo raccontarvi, anche perché – forse – v’annoiereste, tutte le partite a Puerto Rico, a Lupus in tabula, a To court the King, a Bang… ebbene sì, anche alla Carrozza: e ho citato solo quelli che sono fra i miei preferiti, ma dovrei rimpinguare l’elenco con Vegas Showdown, Arkham Horror, Roborally e altri così numerosi da rendere impossibile un bilancio sintetico.


 


Pertanto, il modo migliore per sintetizzare il primo compleanno della Tana dei Goblin Lodi, è ricordare, salutare e ringraziare tutte le persone che, grazie a Jones e alla sua idea, si sono conosciute, hanno scoperto una passione in comune e stretto un legame importante, anche al di là del tavolo da gioco. E questo, per me, è il complimento migliore.


 


Auguri! Lunga (non)vita alla TdG Lodi! Heil! Heil! Heil!