[Affiliate in Gioco] TdG Vicenza: Tigris & Euphrates

Copertina di Tigris & Euphrates, un gioco di Knizia
Fantasy Flight Games
Reiner Knizia non mi é mai stato particolarmente simpatico: autore a tempo pieno che sforna un gioco dietro l'altro, quella faccia e quel sorriso un po' fastidiosi che me lo fanno assomigliare a un Jim Carrey spocchioso e soprattutto quel Keltis diventato Spiel des Jahres, che quando lo provai per la prima volta nel 2009 mi parve banale.
Quando però ad Aprile di quest'anno a PLAY Modena ho provato il suo Samurai, gioco molto elegante nella componentistica e nelle meccaniche, é per un attimo riaffiorato il dubbio che forse, qualcosa di buono lo avesse prodotto!
Mi sono dunque passato gioco per gioco tutta la sua produzione, andandomi a cercare i suoi primi titoli di successo, che lo hanno reso famoso al grande pubblico e che evidentemente gli permettono oggi di vivere di rendita sfornando titoli mediocri.
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Tigris & Euphrates
Reiner Knizia non mi é mai stato particolarmente simpatico: autore a tempo pieno che sforna un gioco dietro l'altro, quella faccia e quel sorriso un po' fastidiosi che me lo fanno assomigliare a un Jim Carrey spocchioso e soprattutto quel Keltis diventato Spiel des Jahres, che quando lo provai per la prima volta nel 2009 mi parve banale.
Quando però ad Aprile di quest'anno a PLAY Modena ho provato il suo Samurai, gioco molto elegante nella componentistica e nelle meccaniche, é per un attimo riaffiorato il dubbio che forse, qualcosa di buono lo avesse prodotto!
Mi sono dunque passato gioco per gioco tutta la sua produzione, andandomi a cercare i suoi primi titoli di successo, che lo hanno reso famoso al grande pubblico e che evidentemente gli permettono oggi di vivere di rendita sfornando titoli mediocri.
 
É durante questa ricerca che sono giunto a Tigris & Euphrates, del 1997, sicuramente IL gioco di Reiner Knizia.
Trattasi di un "piazzamento tessere" e "maggioranze" dall'interessante sistema di punteggi.
Ambientato nel 2000 a.C. in Mesopotamia, il gioco vi mette alla guida di una della quattro casate intente in una scalata al potere. Per emergere dovrete introdurre i vostri uomini (il nobile, il leader religioso, il commerciante e l'agricoltore) all'interno delle varie città-stato, rendendoli più influenti e traendo punti prestigio.
 
In associazione é arrivata qualche settimana fa la versione della Pegasus del 2007 (vi invito alla lettura del bell'articolo di ges175 e rufio >>> https://www.goblins.net/articoli/guida-a ... -euphrates). 
 
Ma veniamo ai pareri di alcuni nostri associati: 
 
Ciabattino (Filippo), approdato 10 anni fa ai giochi "seri", ama (quasi) solo i German. Più di 10 partite di T&E all'attivo.
Capolavoro vero. Gioco che nonostante gli anni rimane attuale e godibilissimo (a dispetto di Ra dello stesso autore, per esempio, che ho provato e trovo invecchiatissimo). É Scacchistico, e questo a qualcuno potrebbe non piacere, ma un titolo di questa profondità é veramente difficile da trovare. Solo chi avrà la capacità di valutare al meglio ogni mossa e di leggere lo sviluppo dei vari regni e le possibili fusioni potrà portare a casa la vittoria. Non dovrebbe mancare in nessuna associazione! Voto 8,5.
 
Jafar (Stefano), relativamente nuovo ai giochi da tavolo. Nessuna preferenza in particolare quando si parla di genere ma innamorato di Tzolk'in.
Secondo gioco che provo che usa un sistema "a maggioranze", subito dopo Samurai.
Direi che, partendo dalle cose positive, posso dire che mi piace il gioco richieda flessibilità, il cambiamento dello scenario in maniera sostanziale in base alle azioni dei giocatori precedenti
porta ad avere partite molto dinamiche, ci si può trovare in vantaggio su una zona alla fine del proprio turno ed arrivare all'inizio del prossimo in una situazione dove si è quasi scomparsi dalla mappa, inoltre il sistema di punteggio finale porta a fare in modo che nessuno si trovi del tutto "fuori" dalla partita fino alla fine di quest'ultima.
A sfavore le regole un tantino troppo articolate per una prima partita, niente di eccessivamente complicato, ma il fatto che per esempio la risoluzione e il risultato delle battaglie siano diversi in base a vincitore / vinto e in base ai ruoli che si scontrano rende la cosa un po' confusionaria la prima volta, richiede 2-3 partite per essere assimilato, inoltre le strategie a lungo termine sono nulle o comunque poco evidenti così a un primo approccio (ma potrei sbagliarmi), soprattutto in 4 giocatori, questo lo si può dire per molti giochi, quindi nulla di strano, ma in T&E l'interazione fra giocatori è molto forte, e la cosa è di conseguenza accentuata, sotto questo punto di vista per esempio preferisco Samurai che permette una migliore pianificazione, in questo caso "de gustibus", potrebbe essere una cosa positiva come negativa, dipende dalla persona.
A caldo non mi ha entusiasmato, ma ripensandoci con calma il gioco è molto meglio di come l'avevo inizialmente stimato.
Voto: 7.5
 
Giorgiopaco (Luigi), amante dei grandi Classici, più di 10 partite all'attivo:
 
Il punto di forza di Tigris & Eufrates, per me, è costituito dal particolare sistema del conteggio punti di fine partita (sistema che, in parte, viene utilizzato dall’autore anche per altri giochi quali Samurai e EinfachGenial). Bisogna accumulare punteggio di tutti i 4 colori in gioco e questo permette a tutti i giocatori di rimanere sempre in corsa per la vittoria finale (non serve a nulla, infatti, acquisire un enorme punteggio solo in alcuni dei 4 colori, poiché così facendo la sconfitta è certa). Nonostante l’ambientazione del gioco sia del tutto inesistente (potrebbe essere ambientato tranquillamente tra alieni di una stella lontana oppure in un mercatino rionale) per quanto mi riguarda Tigris & Eufrates è un capolavoro. Voto: 9
 
Francesco, principalmente giocatore di ruolo, prestato sempre meno occasionalmente al mondo del Gioco da Tavolo:
Un'unica partita a T&E non mi consente di dare un giudizio definitivo, il parere è comunque senz'altro positivo. Si tratta di un gioco in cui la dimensione tattica è fortemente ridimensionata da momenti di puro azzardo, del tutto inevitabili se si punta a vincere la partita. Dico "dimensione tattica" perchè di vera e propria strategia non credo si possa parlare, dal momento che da un turno al successivo il giocatore si trova di fronte una plancia totalmente rivoluzionata e ciò non consente efficaci pianificazioni di lungo termine. Un grosso punto a favore è la longevità: queste dinamiche rendono probabilmente le partite sempre diverse e incomparabili. L'ambientazione però è poverella, coloro che cercassero l'immedesimazione in un mondo esotico rimarrebbero probabilmente delusi. Voto 7.
 
Marco (16 anni) valuta dopo 2 partite:
Se ci si vuole sentire immersi nel clima antico e affascinante del medio oriente antico, se si vuole essere grandi costruttori di templi; avete sicuramente sbagliato gioco, ma se l'astratto non vi spaventa avrete tra le mani un piccolo capolavoro.
Partendo dalla fine, ovvero il punteggio, si può già apprezzare l'idea dell'autore: si deve racimolare punti in tutti e quattro i settori per poter vincere, se non si tiene conto di questo e ci si mette d'impegno a collezionare solo un colore si perderà sicuramente.
Altra meccanica interessante è la costruzione dei templi che avviene automaticamente non appena si forma un quadrato di quattro tessere uguali, questo comporterà una dura lotta interna e attacchi dall'esterno per poter sfruttare i punti che il tempio fornisce. Altro punto ancora va alle tessere "disastro" (due per giocatore) che permetterebbero di spezzare un regno (dico permetterebbero perché il loro utilizzo non è proprio immediato e penso che solo dopo essere diventati un po' più esperti risulteranno utili). Uno dei pochi punti a sfavore va datato alle strategie: non possono essere a lungo termine e sono condizionate dalle tessere che si hanno in mano. Concludo dicendo che è sicuramente un gioco che non fa sentire gli anni che ha (uno in più di me) e che se vi capita di trovarlo in vendita non sarebbe una cattiva idea spendere un po' di soldi per averlo. Voto personale: 8,5.
 
Manublast (Manuel), da più di 5 anni nei GdT. Più di 10 partite di T&E fatte.
Tralasciando l'ambientazione poco palpabile,Tigris & Euphrates è un ottimo piazzamento tessere in un gioco ad alta interazione.
Le azioni devono essere ben calcolate poichè l'idea di aver creato un solido regno (o meglio un motore economico di cubetti) è presto smentita da un repentino colpo basso del giocatore successivo.
Mano a mano che il vostro insieme di tessere cresce è piu facile costruire templi e quindi un introito sicuro di punti, ma ciò invoglia pure gli altri ad approfittarne.
Il tutto condito da un calcolo di punteggi finale molto interessante, che obbliga a procedere di pari passo con tutti i colori e non permette vere e proprie volate al traguardo in largo anticipo.
Che non sia un gioco nuovo lo si vede dal tabellone (che però fa perfettamente il suo dovere), ma T&E rimane comunque una piccola perla da avere in ogni ludoteca.
 
Questi i commenti di chi lo ha provato, più o meno approfonditamente.
Prima di chiudere due piccoli spunti per chi si fosse interessato al gioco ed intendesse procurarselo sensa doversi privare di un rene (il gioco è infatti relativamente raro, a seconda della versione, e potrebbe non essere di immediata reperibilità).
 
Suggerisco dunque la presenza dell'applicazione per PAD e Smart Phone del gioco, al costo di pochi euro, che ripropone integralmente il gioco, con una grafica molto chiara ed una modalità di gioco offline con avversari controllati dal computer che a livello più alto vi daranno indubbiamente del filo da torcere!
Molto consigliata per fare partite a raffica, riducendo i tempi morti del setup e del conteggio punti.
 
In conclusione, secondo notizie recenti, la Fantasy Flighr si starebbe apprestando al lancio, dopo l'estate 2015, di una versione aggiornata del gioco, in qualità di primo titolo di una linea di Grandi Classici che la casa editrice americana avrebbe intenzione di pubblicare nei prossimi anni. Le prime foto lasciano ben sperare per quanto riguarda le tessere, che presentano delle belle illustrazioni e simboli chiari. Storco un po' il naso di fronte alla plastica di cui sono fatti i templi (in stile coloni di catan, vecchia e nuova edizione) che per quando ben scolpiti non mi lasciano pienamente soddisfatto.
 
Filippo "ciabattino" Brigo - TdG Vicenza