Bellissimo resoconto, pagelle TOP XD
Lunedì.
Sono stato tra i primi ad arrivare, già imbenzinato di regolamenti durante il viaggio con GrandeMu, per poi scoprire che erano tutti al ristorante - avevo già pranzato; ma vorrai mica dire di no agli antipasti emiliani?
Entro e saluto, felice di rivedere persone cui sto cominciando a volere davvero un gran bene. Passano un paio d'ore; poi Agzaroth - ancora più impaziente di me - ordina i caffè, raccoglie i soldi e recensisce il ristorante.
Poi parte la transumanza, tutti verso le sale sotterranee dell'Admiral Hotel.
Che sono chiuse.
Autista, sposta quel bus!
Nello spaesamento, diventato ben presto sconforto e poi quasi angoscia, vedo gente che non ha nemmeno appoggiato le valigie abbarbicata su un tavolino a giocare a Perudo. Io aspetto con una scatola in mano, ché già penso che il programma così faticosamente incastrato salti ancora prima di cominciare.
E niente: parte il frullatore.
Vedo gente. Qualcuno mi fa i complimenti per gli articoli; ringrazio imbarazzato. Mi divoro il babà di Mica il venerdì e la brioche del sabato notte. Dormo poco, e solo perché in fondo devo. Passo senza capire bene come da molossi giganteschi a scarni pretesti per la compagnia. Le preoccupazioni e le ansie della vita per qualche momento in secondo piano.
L'unica cosa che conta è giocare.
E ogni tanto ricordarsi di bere.
Viaggio nel cosmo
La GobCon è un'anomalia spazio-temporale dell'universo.
Un quasar composto da gente che viene da sistemi i più disparati possibili - mangia gatti, braccine corte, suonatori di mandolini, divoratori di formaggio coi vermi.
Un buco nero dove pressione e temperatura raggiungono valori estremi e dove gli odori ti colpiscono come un macigno.
Un microcosmo con le tovaglie arancione dove, scevri da obblighi verso il nuovo, si gioca a quello che si vuole, raccattando gente come trote in una pesca sportiva se, per qualche motivo, manca qualcuno per arrivare ai fatidici cinque di Vanuatu.
Basta che il gioco te lo porti.
E che trovi un tavolo.
E che non dai tutto per scontato, ecco; ché dietro c’è un lavoro e una passione che molti non hanno idea.
La scatola di Pandora
Sbrogliata la parte istituzionale - un po' come chi è stato costretto a sacrificarsi per il bene comune nella tragica, quantunque necessaria, riunione delle affiliate - ecco un po' di cose interessanti, tipo quelle dell'anno scorso.
Ché tanto di resoconti seri avrete modo di leggerne da parte di qualcun altro.
Tre giochi che porcavacca
Battlestar Galactica. Finalmente provato dopo aver adorato la serie. Vinto come cylon dopo una partita da umano al fianco del presidente Sava (che ho tartassato per mesi per riuscire a giocare con lui), dell'ammiraglio Traico e del guerrafondaio che abbatteva raider come fossero popcorn al cinema. Capolavoro micidiale.
Specie dominanti. Un gioiello che fa innamorare, da giocare guidati dall'istinto e non da meri calcoli, ché tanto la natura si fa una bella risata delle pretese umane di controllo.
Tre giochi che sono come pensavo
Crown of Emara. Non giocavo a un gestionale puro da un po' e ho fatto un po' fatica a incastrare i pezzi del motore di gioco - e si può dire che alla fine non ci sia riuscito. Il titolo fa il suo ed è, bene o male, la quintessenza del gioco da tavolo di questi tempi: una macchina astratta oliatissima, perfetta per il Kennerspiel des Jahres.
Vast: the Crystal Caverns. Tutto come da copione: cavaliere e drago sugli altari, caverna che fa il buono e il cattivo tempo, goblin frustrati - che ovviamente avevo io. Probabilmente il gioco più originale degli ultimi anni e, una volta entrati nel meccanismo, non poi così complesso. Molto bello - ma ne ero sicuro.
Tre giochi che non siete voi, sono io
Twilight Imperium. Boh. Gioco bello, ma più macchinoso di quanto pensassi e con davvero troppe carte da conoscere e troppe cose da tenere d'occhio, perlomeno alla prima partita. Un po' frustrante e - cosa confermata da chi ha giocato anche la terza edizione - forse un po' troppo incanalato in alcune parti. Staremo a vedere se vorrò continuare a cercarne l'epicità. Rimane il fatto - ma la cosa non mi stupisce - che abbia giocato da schifo.
Cerberus. Titolo anche ben pensato e divertente; però boh, alla fine è tutto un pesca carte-gioca icone che, in sette, è forse un po' troppo caotico.
Da dieci a zero in pochi decimetri
Parlato di giochi e di giocatori, però, veniamo al sodo, ché anche quest'anno ci sono le pagelle.
("Sticazzi", direte voi - e c'avete ragione.)
Voto dieci a Kenparker. Leggenda narra che, arresosi al sonno e alla paura il giovane Darcy - pare che quest'ultimo, dopo la ben magra figura al tavolo conosciuto di Avalon, non se la sia sentita di sfidare l'altro gruppo, ancor più feroce, rumoroso, indemoniato - e rimasto dunque solo, alle cinque del mattino il prode Kenparker abbia provato a imporre alla temibile compagnia la sua celebre apertura. Non si sa come sia andata a finire; ma c'è chi giura che, poche ore dopo, lui - come se niente fosse - si stesse facendo una corsetta attorno all'hotel.
Voto nove a Valentina e Alberto. Giocatori appassionati, genitori instancabili: tre giorni di massacro fisico e mentale e il giorno dopo già a registrare per il canale youtube. Che gli vuoi dire?
Voto otto al tempo: in tre giorni non s'è quasi mai visto il sole. Meglio di così...
Voto sette a Sava, che come gran finale ha tirato fuori una specie di ibrido tra Bang!, Avalon e Merda. Se non ci fosse, i cylon dovrebbero resuscitarlo.
Voto cinque all'acquario: un ambiente buio e puzzolente dove circola poca aria, pieno di borsoni e con gente svaccata stremata dalla fatica: più che l'antro del Magnifico sembra lo spogliatoio di una palestra di dopolavoristi.
Voto quattro ad Agzaroth e a Morg - il primo che al ristorante chiede un tuo discorso e il secondo che ti fa sedere a un tavolo senza dirti che quel gioco prevede di dover mimare. No, davvero: grazie, eh!
Voto tre al dislivello tra i tavoli. Vi basti sapere che alla GobCon gli unici tabelloni a essere piani sono quelli dei giochi GMT.
Voto due alle tragicomiche vicende del tavolo - poi tavoli - di Medioevo Universalis. Cose belle.
Voto uno a chi non presta i giochi propri dicendo di averli già caricati in una macchina che non era nemmeno la sua - scusatemi ancora, eh.
Voto zero a chi ruba i giochi altrui, se salta fuori che non si è trattato di un errore. Incommentabile.