
Grazie dell'articolo, l'ho preso appena finito di leggere, sono della generazione Tetris ahahahahah
Zakkettone ci parla di un puzzle game di Bruno Cathala e Ludovic Maublanc che, sfruttando la versatilità del Tetris, si arricchisce di strategia inserendo in maniera intelligente tessere e carte diventando un discreto e rapido gioco.
“Ehi Jack ne ho avuto abbastanza di camminare per questi cunicoli polverosi spolverando antiche urne appartenute a gente morta da migliaia di anni, vado fuori a respirare un po’ di ossigeno. Vieni con me?”
“Arrivo fra un momento Bill, penso di aver trovato qualcosa… sembra… sembra una specie di insetto disegnato, uno scarabeo”. In quel momento lo scarabeo iniziò a brillare di una intensa luce dorata che si diramò in tutto lo spazio circostante, subito un po’ dappertutto all’interno dello scavo archeologico altri scarabei iniziarono a brillare sino a rendere l’intero luogo completamente illuminato. Poi, di colpo, in un solo istante tutti insieme smisero di emanare luce lasciando i due archeologi completamente attoniti
Il gioco si svolge poi girando la prima carta, non è importante chi lo fa poiché il turno è in contemporanea per tutti i giocatori e ognuno prende la tessera rivelata e la piazza sulla propria plancia rispettando alcune semplici regole come:
Ogni tessera ha una forma diversa (a croce, a “L”, a “T”) ma tutte occupano cinque spazi nella nostra griglia dieci-per-dieci. Posizionando queste tessere una dopo l’altra nei dodici turni di gioco si dovrà fare in modo di creare degli spazi vuoti di al massimo quattro caselle (il regolamento in italiano riporta un errore di traduzione) racchiuse tra le tessere, il bordo e le rocce. All’interno di questa zona di scavo ogni scarabeo presente (sono stampati sulle tessere) sarà coperto da un gettone con il punteggio uguale al numero delle caselle della zona di scavo: per capirsi una zona vuota di tre caselle con all’interno due scarabei farà guadagnare sei punti poiché ogni scarabeo verrà coperto da un gettone con il punteggio tre. Ovviamente alla fine dei dodici turni vince il punteggio più alto.
Esistono poi due varianti al gioco: la modalità solitario e quella uno-contro-uno. Quest'ultima prevede che vi sia una sola plancia comune e a turno si piazza la tessera estratta e si calcola il punteggio come al solito. Quella in solitario invece cambia la regola del punteggio poiché non bisognerà creare delle zone di scavo, ma per vincere si dovrà coprire con le tessere, estratte come di consueto, TUTTI i simboli scarabeo stampati sulle tessere.
Il regolamento multilingua è scritto bene e con qualche esempio, ma è presente nella traduzione in italiano un piccolo errore di traduzione che all’inizio mi ha creato un po’ di incertezza subito dipanata dalle regole in inglese. Il gioco è del tutto indipendente dalla lingua quindi giocabilissimo anche con russi, arabi e giapponesi senza che nessuno capisca cosa gli stia dicendo l’altro.
La veste grafica l’ho trovata molto simpatica e semplice con i quattro colori che rappresentano anche quattro diverse zone del mondo (blu in fondo al mare, azzurro al polo nord, marrone in un deserto roccioso e verde nella foresta) con qualche piccolo accorgimento per differenziarli: ad esempio al Polo Nord ci sono gli igloo, che è del tutto ininfluente ai fini del gioco, ma crea un pochino di atmosfera in quello che resta comunque un gioco abbastanza astratto.
Siamo arrivati al punto in cui faccio le mie personali considerazioni sul gioco.
Scarabya è un puzzle game veloce e divertente, con una componentistica curata e ben fatta, il cartone delle tessere e dei gettoni è spesso e resistente mentre le carte sono di buona fattura e sono mischiate solamente all’inizio della partita, ma, essendo breve il tempo di gioco, sono comunque mescolate abbastanza spesso quindi lascio a voi la decisione se imbustarle oppure no. Le pietre tridimensionali sono un accessorio aggiuntivo che rende più accattivante il colpo d’occhio anche se potenzialmente potevano essere semplicemente stampate sulle tessere e forse ciò avrebbe diminuito i costi di produzione (è anche vero che avere un oggetto che fisicamente ti impedisce di piazzare una tessera evita che qualcuno possa compiere un piazzamento errato).
Dato il tempo esiguo in cui si consuma una partita, una prima valutazione va fatta sulla longevità e rigiocabilità del titolo: sotto questi aspetti non c’è da preoccuparsi perché tra le varie possibilità di montaggio della mappa iniziale con le combinazione delle quattro tessere (fronte e retro) e la diversa estrazione delle tessere tramite il mazzo di carte, è molto difficile che capitino due partite uguali tra loro.
La scalabilità è eccellente perché il gioco è sempre uguale anche al variare del numero di giocatori. Ho provato tutte le configurazioni ed entrambe le varianti; personalmente non mi è piaciuta la modalità uno-contro-uno con la plancia in comune e ho preferito giocare nel modo classico anche in due, in quanto trovo che dia più sapore al duello; la modalità solitario invece risulta essere più complessa e rappresenta una sfida non banale.
La parte strategica ha un suo peso perché pianificare sicuramente porta dei vantaggi, ma bisogna comunque essere pronti a rivedere i propri piani in quanto può capitare che qualche tessera estratta vada a coprire lo spazio che avevate lasciato appositamente per una tessera diversa.
Il fattore fortuna è dato dall’estrazione delle tessere tramite il mazzo di dodici carte, ma appunto essendo solo dodici basteranno poche partite per iniziare a comprendere come gestire lo spazio della plancia e lasciare le giuste posizioni per le giuste tessere rendendo impossibile appellarsi alla scarsa fortuna per una sconfitta subìta.
Quello che invece si avverte maggiormente è l’attesa tra un turno e l’altro (che ricordo essere in contemporanea per tutti) se al tavolo siede un pensatore incallito. In questo caso mentre lui calcolerà tutte le possibili combinazioni di uscita delle tessere e farà gesti con le mani cercando di immaginare come collocare tutti i pezzi per fare millemila punti, voi potete tranquillamente fare una partita a un altro gioco. Fortunatamente mi è capitato solo una volta nelle numerose partite giocate, ma se nel vostro gruppo c’è chi tende a pensare troppo ogni singola mossa, consiglio una clessidra.
Termino questa disamina dicendo che il gioco mi è piaciuto e mi sono trovato spesso a intavolarlo a fine serata dopo aver giocato ad altro per passare l’ultima ventina di minuti prima di chiudere tutto. Il gioco è facilmente reperibile e si trova anche sotto i venticinque euro, se non avete giochi simili in collezione, se volete giocare con neofiti o in famiglia oppure semplicemente se cercate un nuovo titolo da inserire in ludoteca, vi consiglio di farci un pensierino.
Se invece odiate Tetris passate oltre.
Grazie dell'articolo, l'ho preso appena finito di leggere, sono della generazione Tetris ahahahahah
pure io tentatissimo ma poi ho frenato un attimo per il 6.7 su bgg
mi vedrò un paio di gameplay
Sinceramente dopo la prima partita abbiam intuito che ci fosse quelche probema... poi abbiam trovato che c'era un MADORNALE ED ENORME ERRORE di traduzione che falsava l'intero gioco... ora è un bel 7,5 pieno per la categoria anzi forse qualcosa di più per tutto l'insieme di note positive.
@Dantes
è d'obbligo però dire dove sta l'errore!
Nel regolamento italiano dice che un'area di scavo è uno spazio vuoto di ALMENO 4 caselle.
In realtà è uno spazio vuoto di AL MASSIMO 4 caselle.
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