Pro e contro del gioco da tavolo Intrigue

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Intrigue
Voto recensore:
7,0

Intrige è un gioco di negoziazione e “piazzamento”, dove vi trovate a dover andare presso le residenze degli altri giocatori ad elemosinare un posto di lavoro per i vostri parenti che fanno professioni diverse: alchimista, farmacista, cappellano e consigliere fiscale.

L’ambientazione è “ricreata” dai castelli dei giocatori, che sono niente altro che delle carte raffiguranti la residenza del giocatore divisa in quattro sezioni, con prezzi che sono: 1000 – 3000 - 6000 – 10.000.

All’inizio della partita ad ogni giocatore viene data una dotazione che comprende:
una residenza di quattro sezioni;
8 pedine parenti (4 professioni doppie);
32.000 ducati per corrompere gli altri giocatori.

Il turno del giocatore è semplice: deve per prima cosa mandare due suoi parenti (possono anche essere della stessa professione) in due residenze distinte degli avversari.
Una volta che tutti i giocatori hanno effettuato l’azione, inizia il primo giocatore che ascolta cosa hanno da offrire i giocatori per far lavorare a palazzo i propri parenti.

Se non ci sono parenti in attesa fuori dal palazzo che fanno la stessa professione (di giocatori diversi), e se il palazzo è ancora libero, il proprietario del palazzo è obbligato a far entrare i parenti, ma lui sceglie dove! Ed è qui che entra in gioco il cuore del sistema: i giocatori interessati a far entrare i parenti nel palazzo iniziano a corrompere il proprietario, partendo comunque da un offerta minima di 1000.

In questa fase vige il caos più assoluto, offerte e contro offerte, promesse, minacce insulti e quant’altro.

Finite le offerte, il proprietario del palazzo arraffa i soldi, e quindi decide dove posizionare i parenti, ma può ovviamente rompere eventuali promesse fatte nella fase delle offerte, a costo di subire ritorsioni quando sarà il momento dei suoi parenti di entrare negli altri palazzi.

Quando tutti i parenti sono all’interno dei palazzi, avviene il giorno di paga: ogni parente prende come stipendio quello che è scritto sulla sezione dove si trova.

Poi di nuovo inizia un altro turno e così via, la fase calda della partita si verifica quando i palazzi sono pieni ed altri parenti vengono ad insidiare i posti di lavoro.

Se avviene il caso che due o più parenti della stessa professione (ma di giocatori diversi) si trovano fuori del palazzo ad attendere di prendere il posto di un altro all’interno, della stessa professione, avviene un conflitto esterno: in senso orario, i proprietari dei due (o più) parenti iniziano ad offrire denaro (minimo 1000) al proprietario del castello che deciderà liberamente chi far restare e chi esiliare sull’isola per non fare più ritorno.

Ovviamente, quando è stato risolto il conflitto esterno, un parente attende ancora fuori dal palazzo ed è della stessa professione di un altro parente che si trova nel palazzo. A questo punto avviene un conflitto interno: in questo caso inizierà ad offrire denaro il proprietario del parente che deve difendere il posto di lavoro e poi colui che lo attacca. Stessa storia, il proprietario del palazzo arraffa le offerte e poi decide se mandare sull’isola quello che è all’interno del palazzo, oppure l’altro; ovviamente, in un caso o nell’altro si riceveranno minacce, ritorsioni, insulti etc. etc.

Il gioco termina quando sono stati piazzati tutti i parenti ed è stato effettuato l’ultimo giorno di paga. Ovviamente, chi ha più denaro vince.

Pro:

Divertentissimo con la compagnia giusta.
La scatola è piccolina ed i componenti sono molto buoni.
C’è della strategia anche in questo gioco, ma serve l’abilità sibillina del giocatore per sfruttarla.
Bastardate a non finire che possono far finire amicizie.

Contro:

Chi non ama trattative e caos eviti questo gioco come la peste.
È un gioco molto semplice che lascia poco spazio di manovra.
Bastardate a non finire che possono far finire amicizie.

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