In gergo ciclistico la Flamme Rouge è la bandiera rossa che sventola per segnalare l’ultimo chilometro in una gara. Il danese Asger Sams Garnerud ci fa saltare in sella alle nostre bici per spingere sui pedali e immergerci in questo ultimo chilometro, col pubblico assiepato ai bordi delle strade pronto a fare il tifo per noi. Il risultato è un gioco per tutta la famiglia con meccaniche semplici ma niente affatto banale.
Il gioco
In breve
Nel gioco dovremo ottimizzare le fatiche dei due ciclisti che compongono la nostra squadra, ognuna composta da un velocista e da un passista per far sì che uno dei due tagli per primo il traguardo del tracciato scelto. Per farlo si utilizza un originale meccanica di deckbuilding inverso, le carte che sceglieremo di giocare per far muovere i nostri ciclisti verranno eliminate dal rispettivo mazzo, ognuno composto con una distribuzione diversa di carte, andando così ad assottigliare le nostre scelte man mano che la gara avanza, dovendo inoltre gestire la fatica dei nostri corridori.
Per esteso
Dopo aver creato la pista utilizzando una delle carte percorso, i giocatori prendono i mazzi velocista e passista del proprio colore e posizionano le miniature dei propri corridori in senso orario a partire dal primo giocatore in due qualsiasi caselle dietro la linea di partenza. Il percorso è composto da un numero variabile di spazi, ognuno diviso in due caselle.
Ogni round si compone di tre fasi:
- Fase Energia: i giocatori simultaneamente scelgono le carte movimento per i loro ciclisti. Ogni giocatore sceglie uno dei due corridori e pesca dal rispettivo mazzo 4 carte, ne sceglie una che posiziona a faccia in giù e rimette le altre tre in fondo al mazzo a faccia in su, dopodiché ripete il procedimento per l’altro ciclista.
- Fase Movimento: vengono rivelate le carte e mossi i corridori a partire dal ciclista più avanti sulla pista. Si muove la miniatura dell’esatto numero di spazi riportato sulla carta andando ad occupare la casella libera a destra dello spazio su cui si termina il movimento. Durante il movimento si possono oltrepassare altri corridori ma non fermarsi sulla stessa casella.
- Fase Finale: vengono rimosse le carte giocate e vengono applicati gli effetti delle scie e della fatica. Iniziando dal gruppo di ciclisti (ovvero corridori le cui miniature sono adiacenti) più indietro sulla pista, si controlla se c’è un unico spazio vuoto tra questo gruppo e il gruppo che lo precede. Se sì, l’intero gruppo si sposta avanti di uno spazio sfruttando la scia e unendosi al gruppo anteriore. Si prosegue in questo modo per ogni gruppo di ciclisti, può quindi capitare che un gruppo sfrutti più volte la scia. Terminato di calcolare le scie si assegnano le carte fatica (carte di valore 2) a tutti i ciclisti che hanno uno spazio libero (ovvero entrambe le caselle) di fronte a sé.
Conclusioni
Quando abbiamo provato il gioco ad Essen non sapevamo granché del gioco ma dopo una spiegazione di 5 minuti e una partita durata poco meno di 30, siamo rimasti stregati dal modo in cui un gioco dalle meccaniche semplici ed immediate riesca a rendere la partita appagante e coinvolgente. La gestione del mazzo, con le implicazioni dovute alle scie e alla fatica regalano un bel twist al titolo che riesce a renderlo originale senza appesantirlo. Un sapiente mix di tattica, dovuta alla pesca delle carte e strategia, nel decidere quali carte spendere e quali mantenere per la fine della gara. Il fattore fortuna è presente nella pesca delle carte, ma senza mai diventare invasivo o frustrante, ricalcando appieno il flavour della gara. La scalabilità è buona, anche in due soli giocatori si riescono a sfruttare le scie e si cerca di intuire quali mosse vorrà fare l’avversario, sapendo per certo solo cosa faranno i nostri due corridori. La longevità è buona, i vari percorsi richiedono approcci diversi, e si possono creare percorsi a piacere, oltre all’uscita sempre diversa delle carte. Avremmo preferito forse delle regole aggiuntive per affrontare le curve, ma l’autore ci ha assicurato che sono in lavorazione, assieme a regole sul pavè, rotonde e centro città che speriamo di vedere in un’espansione. I materiali sono buoni, le miniature della stessa squadra sono forse leggermente confondibili, ma nulla di insormontabile.
In conclusione Flamme Rouge è un ottimo family game adatto a tutti, rapido e semplice senza mai essere noioso o banale.
Elementi di sintesi
Dipendenza Linguistica: Nessuna ad eccezione del regolamento
Incidenza Aleatoria/Strategica: Il gioco richiede adeguamenti tattici alla pesca delle carte, ma di gestire il mazzo per il rush finale.
Scalabilità: Ottima da 2 a 4 giocatori
Componentistica: Materiali buoni, tessere pista spesse e squadre personalizzate.
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