Deus, anteprima pre-essen

Anteprima del gioco scritta a partire dalla lettura del solo regolamento. Dopo l'appuntamento di Essen potremo provare il gioco con mano ed avere un giudizio più concreto.

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Deus
Voto recensore:
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QUESTA E' SOLO UN'ANTEPRIMA DEL GIOCO SCRITTA A SEGUITO DELLA SOLA LETTURA DEL REGOLAMENTO. CHIUNQUE VOLESSE SCRIVERE UNA RECENSIONE E' BENE ACCETTO! 

Mentre scrivo queste righe, online non si trovano molte informazioni a proposito di Deus (oggi che pubblico invece si può trovare il regolamento sul sito dell'editore), nuovo gioco della Pearl Games progettato da Sebastian Dujardin. Dalla scheda su BGG sappiamo che sarà bello tosto (14+) e terrà impegnati da 2 a 4 giocatori per un'ora o poco più. Questa preview è basata su quanto riportato da chi ha potuto provare un mockup del gioco (si trovano un paio di video in rete) o leggere in anticipo il regolamento definitivo, come Dale Yu di The Opinionated Gamers.

Deus è un gioco di civilizzazione giocato su plancia modulare esagonata (si seguono semplici regole di composizione) comune e plancetta personale in cui posizionare carte.

Ogni giocatore ha una dotazione di edifici in cinque diverse tipologie; durante il setup solo due di questi sono accessibili, quindi gli altri si sbloccheranno durante la partita.

Le azioni base sono due:

  • costruire un edificio. Sono carte divise per colore, giocate dalla propria mano in colonne davanti a se, vengono pagati in risorse e posizionati sulla plancia.
  • fare un'offerta alle divinità. Si scartano carte dalla propria mano nella quantità desiderata in un'unica pila, si effettua l'azione riporta dalla carta in cima un numero di volte pari al numero di carte scartato.

A questo sistema semplice e lineare vengono aggiunti alcuni twist interessanti:

  • attivazione a catena. Ogni volta che costruisco un edificio attivo tutte le carte della stessa colonna/colore.
  • i templi. Sono edifici neutri che vengono piazzati all'estremità della nostra plancia personale. Costano sempre una risorsa per tipo. Danno punti vittoria a fine partita e sono un timer per la conclusione della stessa. Per costruirli devo avere una linea completa di carte per ciascuno, una soluzione geometrica che mi ha ricordato Hawaii.
  • i barbari. Alcuni territori sono presidiati da barbari. Per attaccarli è necessario che il territorio sia completamente circondato. In base alla presenza dei giocatori attorno a essi si ottengono punti vittoria. Anche i barbari sono un timer per la fine della partita (quando tutti i loro villaggi sono stati attaccati).

Le condizioni di vittoria sono legate alla somma dei punti guadagnati dagli attacchi ai barbari, dalle risorse avanzate e da differenti criteri legati alle carte.

La dipendenza dalla lingua sembra importante, visto l'uso di testo sul centinaio di carte. Detto questo, il gioco è schizzato in cima alla mia wishlist e oltre alle sensazioni che il gioco saprà darmi nella mezza partita che potrò fare a Essen, l'acquisto dipenderà dal rapporto tra la qualità dei materiali (mi riferisco anche alle immagini che non mi convincono del tutto) e il prezzo rispetto a prodotti concorrenti come The Golden Ages e Historia.

Articolo scritto da Khoril su River Forge Project

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