Blood Royale

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Blood Royale
Voto recensore:
7,5
Nel ruolo della dinastia dominante uno dei regni del medioevo europeo (Italia, Francia, Germania, Spagna e Inghilterra), ciascun giocatore amministra il proprio regno, si espande, assolda e mantiene eserciti, intesse trattati diplomatici e militari, produce e scambia beni di commercio con gli altri, al fine di aumentare il tesoro dei forzieri reali. Il gioco inizia nell'anno 1300 e si svolge in turni di 5 anni ciascuno, terminando all'inizio del 1400, con la vittoria del sovrano che possiede la maggiore ricchezza. Si tratta sostanzialmente di un gioco economico, in cui occorre raccogliere i beni di commercio in una combinazione base che può essere convertita in denaro; naturalmente, però, nessun regno produce tutti i beni necessari a realizzare tale combinazione di base, pertanto occorre esercitare azioni diplomatiche o militari in cui è fondamentale il ruolo dei componenti della propria dinastia.

Ogni giocatore dispone inizialmente di un Re e una Regina, più uno o due figli, che compongono la dinastia di partenza; nel corso del gioco, questi personaggi, dotati ciascuno di caratteristiche variabili proprie registrate su apposite schede (esattamente come in un gioco di ruolo), potranno sposarsi, procreare figli e morire, a secondo degli eventi. Ciascun giocatore potrà manovrare la propria dinastia concordando con gli altri vantaggiosi matrimoni che consentano di siglare contratti di matrimonio vantaggiosi per le parti, e al crescere della famiglia si disporrà di giovani principi da utilizzare per condurre le proprie armate o per governare le provincie del Regno.

In sostanza sarà possibile generare una serie infinita ed estremamente realistica di situazioni, che si complessificano al crescere delle famiglie e conseguentemente dei vincoli che le legano in virtù degli accordi, delle successioni al trono, dell'eredità dei titoli, etc.. Le situazioni saranno inoltre rese ancora più complesse da particolari come le tasse, le carestie, le pestilenze, le crociate, la cattura in combattimento di un principe avversario per il quale chiedere un riscatto, la dote portata da una sposa carismatica e le spese causate da una non convincente, le capacità di governo dei principi, le possibili successioni femminili al trono, le unioni dinastiche, la cessione di un figlio ad un altra dinastia, etc.
Pro:
Non posso nascondere che Blood Royale è uno dei miei giochi preferiti in assoluto. Nel corso del gioco i componenti della propria dinastia prendono vita e ci si abitua a chiamarli per nome, avendo ciascuno una propria chiara individualità e si ha veramente l'impressione di essere il Re. Del resto, il livello di dettaglio cui si arriva nella gestione del proprio regno è veramente notevole, e la partita risulta sempre belIa e coinvolgente poiché si ha la possibilità di affrontare le situazioni sia per via diplomatica che per quella militare. Per non parlare poi della realizzazione di Blood Royale: i disegni della mappa e delle pedine, per non parlare delle monete di plastica che tintinnando danno proprio l'impressione di manipolare il tesoro della corona. Bello, bello, bello.
Contro:
Nonostante il mio entusiastico elogio, Blood Royale non è immune da difetti. Il più evidente è che in pratica occorre giocare sempre in cinque(o almeno in quattro), dato che altrimenti tutta la fase diplomatica perde completamente spessore e occorre fare delle pesanti modifiche di adattamento per mantenere bilanciati i regni in gioco. Il secondo difetto è il regolamento; infatti, anche se il gioco non è semplicissimo, la maggior parte delle difficoltà nasce nel momento in cui occorra consultare il regolamento, scritto in modo poco organico e un po' dispersivo, che costringe quindi a ripetute letture ogni volta.
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