Sky Team: recensione del collaborativo per due giocatori

Un sorprendente cooperativo di gestione dadi in cui lo scopo è far atterrare un aereo di linea negli aeroporti più pericolosi del mondo

Giochi collegati: 
Sky Team
Voto recensore:
8,2

Avevo sentito parlare talmente bene sia di questo che di Sail, che alla fine li ho presi entrambi, pur essendo in buona misura sovrapponibili. Sky Team, però, ha una marcia in più e dopo vi spiego perché.
Sky Team è un filler collaborativo puro per soli due giocatori, con partite della durata di 15-20 minuti, destinato ad un pubblico familiare, caratterizzato da meccaniche di gestione dadi, comunicazione limitata e informazioni nascoste.

Come si gioca a Sky Team

Lo scopo è far atterrare il proprio aereo all'aeroporto scelto entro sette round. Per un atterraggio di successo, tutti e quattro i flap devono essere aperti, i tre carrelli calati, la velocità finale inferiore al valore dei freni, l'assetto dell'aereo orizzontale. E naturalmente si deve aver raggiunto l'aeroporto, viaggiando alla giusta velocità.

Tutte queste cose i due giocatori – pilota e copilota – le fanno posizionando quattro dadi a testa su una plancia comune. All'inizio di ogni round li lanciano segretamente, poi li posizionano, uno a testa, alternandosi, sui vari slot di comando. Tra questi, quattro sono obbligatori: quello che modifica l'assetto dell'aereo a seconda della differenza tra i due dadi piazzati e quello che ne determina la velocità, sommando i due dadi e comparandola a quella compresa tra i flap e il carrello.
Altri spazi azione consentono di mettere da parte un caffè, spendibile per dare +/-1 a un dado, di contattare la torre di controllo per far sgombrare la rotta da altri aerei (fondamentale per non perdere la partita a causa di una collisione), di azionare flap, freni e carrello.

Ci sono poi vari moduli aggiuntivi che sono via aggiunti nei vari scenari proposti, come il vento, che può accelerare o rallentare l'aereo, la recluta da addestrare prima della fine del volo, il consumo di kerosene da gestire, la pista ghiacciata su cui è più difficoltoso atterrare e frenare..

Gli scenari hanno quattro livelli di difficoltà e ogni volta utilizzano combinazioni di moduli diversi.

Materiali

Il confezionamento potrebbe far venire un infarto a qualcuno: scatola sigillata solo con due adesivi trasparenti ai bordi, materiali di gioco contenuto in una busta di carta chiusa solo con l'immaginazione. Plastica ridotta al minimo, insomma. 
Parecchi dei segnalini in cartone sono piccoli e poco spessi: probabilmente avrebbero beneficiato di un altro materiale.
Il gioco occupa poco spazio e, al di là dello schema riassuntivo contenuto nello schermo del giocatore, è indipendente dalla lingua.
L'iconografia è assolutamente chiara e la grafica pulita e ben intellegibile.

Regolamento

Chiaro e completo. Il gioco non presenta grosse difficoltà di comprensione o eccezioni. Alcune parti potrebbero non essere così semplici per chi non ha mai giocato in vita sua, ma rileggendo un paio di volte spariscono i dubbi.

Ambientazione

Il game designer è riuscito a fare un gran lavoro di sintesi tra meccaniche e ambientazione. Ovvero si è mantenuto il gioco semplice, sia nella meccanica base, che nei vari effetti della plancia, ricostruendo però tutto ciò che serve a dare bene la sensazione di difficoltà che c'è (o almeno presumo ci sia) a pilotare un bestione del genere. Ovviamente non stiamo assolutamente parlando di un simulativo, ma quantomeno il tema è ben reso.

Considerazioni

Uno dei sistemi per limitare il giocatore alfa nei collaborativi è la comunicazione limitata. In Sky Team è possibile parlare prima di ciascuno dei sette round, per dare in qualche modo priorità a certe azioni, ma in ogni caso non è possibile parlare di numeri, quindi accordarsi su “cosa” mettere “dove”. Una volta iniziato il round, ovvero lanciati i dadi, ciascuno deve poi procedere coi piazzamenti senza più proferire verbo. In alcuni scenari, tra quelli più difficili, interviene anche in secondo meccanismo che mette ulteriore pressione: il tempo reale. Si avrà infatti un solo minuto a disposizione per round, per piazzare i dadi, che altrimenti andranno persi.

La collaborazione è, in ogni caso,  uno degli aspetti più riusciti e fondamentali del gioco. Non tanto per i pochi spazi comuni, nei quali entrambi i giocatori possono posizionare un dado, quanto più per quelli obbligatori – assetto e velocità – in cui è necessario agire il più possibile pensando a cosa potrà fare l'altro, lasciandogli margine di manovra e intuendo, dai precedenti piazzamenti, cosa possa fare e cosa no. È molto utile piazzare i dadi in queste posizioni per primi, proprio per lasciare al compagno ancora tre dadi tra cui scegliere come secondo piazzamento.
Un ulteriore livello di difficoltà e di necessaria cooperazione viene introdotto dalle terribili piste che aggiungono il  modulo “pista ghiacciata”, in cui è necessari piazzare due dadi identici, per quattro volte, per riuscire a frenare correttamente.

Direi anzi che, proprio per le sue caratteristiche, Sky Team potrebbe essere un gioco adatto a far comprendere la bellezza dei cooperativi a quelli che normalmente non li apprezzano: riuscire a far qualcosa assieme è molto più soddisfacente che non farlo da soli o giocando contro un altro.

Meccanicamente il gioco è un piazzamento dadi, con vari step da attivare, due dei quali obbligatori ogni round. Nella sua estrema semplicità, il gioco riesce a ricreare molto bene la tensione e i vari fattori da tenere in considerazione per pilotare un aereo. Come detto, non è certo un simulativo, ma si può aggiungere il consumo di carburante, la spinta/frenata del vento, la recluta da addestrare, la pista ghiacciata. 

Ogni partita impiega non più di venti minuti, a farla lunga, e il livello di difficoltà è calibrato in piste di quattro colori: verde, giallo, rosso e nero. Ciascuna impiega qualche modulo diverso, una differente lunghezza della traccia di approccio all'aeroporto e un traffico aereo proporzionato alla difficoltà. 
Sky Team mantiene un livello di difficoltà modulare e se le prime piste fungono da mero allenamento, avanzando a rosse e nere c'è pane per i denti anche dei giocatori più accaniti, mantenendo vivo l'interesse per il gioco.

Proprio per questo, il gioco presenta, già di base una grande variabilità, grazie alle piste (peraltro ricreate sulla base di quelle esistenti) e ai moduli, che aggiungono sempre qualcosa di diverso ad ogni vostro atterraggio. Inoltre nulla vieta di creare qualcosa di personale, magari una volta diventati bravi, anche mescolando più cose tra loro.

Conclusione

Ho aspettato questo gioco, per il 2023, per poter fare la mia personalissima classifica finale dei migliori giochi, perché sospettavo sarebbe stato un ottimo titolo. Non mi sbagliavo.
(Il video della classifica ve lo lascio qui sotto).

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Commenti

Un paio di note:

- La genialata del gioco, non citata in questa recensione (se non molto poco), ma citata nell'altra rece qui in Tana, è la comunicazione emergente: dove e quando piazzo i dadi non rappresenta solo risolvere la mia parte di puzzle ma anche il modo in cui sto scambiando informazioni con l'altro giocatore e "rispondendo" ai suoi segnali. Visto il successo di Sky team, spero che più designer provino a progettare in futuro altri giochi con qualche sorta di comunicazione emergente.

- Alta variabilità (e tensione) in partita anche nel sistema base - al di fuori di moduli e scenari aggiuntivi (anche solo durante una partita base) i dadi vengono tirati molto: questo genere sempre situazioni molto interessanti da districare con la sola comunicazione emergente, nonostante il puzzle sia sempre lo stesso.

- "Potrà mostrare la bellezza dei cooperativi a chi non apprezza il genere": ni, i coop non li apprezzano gli iper competitivi (i giocatori alfa) e chi non tollera i giocatori alfa (e chi non ha a disposizione un gruppo senza i tipi di giocatore appena menzionati). I coop tollerati o amati da chi non apprezza il genere sono proprio quelli che vanno a togliere o limitare la comunicazione, sostituendola con un puzzle basato su timing e deduzione (hanabi, the crew) o comunicazione emergente (sky team). Chi ama i coop ama la comunicazione e far parte di una squadra, ecco perché il divario sarà (quasi) sempre incolmabile.

- Tensione e immersione - la copertina del gioco e i claim " Immersivo" , "Tensione" sono studiati (non a caso) come fossero il poster pubblicitario di un film d'azione. Il tema è far atterrare un aereo senza far danni e portando tutti a terra sani e salvi. Giocando a Sky Team la sensazione è di essere i protagonisti del film "Speed" (quello con Keanu Reeves e Sandra Bullock), questo è il motivo del successone del gioco.

Se ci mettiamo che tutto quanto detto fin qui è riuscito a un designer emergente, al di fuori del crowdfunding, in un gioco per tutti, dal costo irrisorio, scatola piccola, senza giocattoli per bambini cresciuti miniature o regolamenti barocchi, che ha scalato la classifica di gradimento persino di BGG (nicchia di gamer hardcore) e vinto tanti riconoscimenti, un voto giusto non può non essere che almeno un 9.

"un gioco adatto a far comprendere la bellezza dei cooperativi a quelli che normalmente non li apprezzano: riuscire a far qualcosa assieme è molto più soddisfacente che non farlo da soli o giocando contro un altro."

Capito Sava?? 😁

Bell'articolo, come sempre!

In intro, citando Sail, dicevi "Sky Team, però, ha una marcia in più e dopo vi spiego perché."

Per quali aspetti lo ritieni superiore? Grazie per l'approfondimento 🙂

 

Per me l'unica pecca di questo gioco è che il divieto di comunicazione tra i giocatori è sì necessario per far funzionare il tutto, ma è molto poco tematico. Ed è un peccato perché tutti gli altri aspetti del gioco sono invece molto tematizzati. 

Non l'ho giocato, ma leggendo in giro non mi sembra così tematizzato.

Divieto di comunicazione fra pilota e copilota?

Poi l'atterraggio riuscito è una vittoria da festeggiare, mentre nella realtà, per fortuna, dovrebbe essere la norma, tranne tragici incidenti.

Tullaris scrive:

Non l'ho giocato, ma leggendo in giro non mi sembra così tematizzato.

Divieto di comunicazione fra pilota e copilota?

Poi l'atterraggio riuscito è una vittoria da festeggiare, mentre nella realtà, per fortuna, dovrebbe essere la norma, tranne tragici incidenti.

In effetti 🤣 

Diciamo che si instaura comunque una comunicazione non verbale tramite il posizionamento dadi con cui mandi (o cerchi di mandare) messaggi alla controparte. 

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