[Interviste] Intervista esclusiva a Immanuel Casto

Immanuel Casto intervistato da Benedetto Degli Innocenti per Idee Ludiche :)

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SQUILLO è senza dubbio uno dei giochi più discussi degli ultimi anni. La mente che si cela dietro a Squillo è quella di Immanuel Casto, istrionico artista giunto alla ribalta del web con successi musicali come Escort 25 e Zero Carboidrati.
Si è imposto allʼattenzione del pubblico e dei media trattando tematiche forti (sesso, omosessualità, denuncia sociale) con ironia, uno stile tagliente e grande attenzione per lʼimmagine. Quando, durante uno degli ultimi brainstorming del team di Idee Ludiche, è spuntata l’idea di intervistare un personaggio di tale lignaggio chi pensate che si sia offerto per portare a termine tale missione?!

Esatto.

Il nostro reporter d’assalto, colui che per affinità ludiche e soprattutto musicali più si avvicina alla figura artistica di Immanuel… Benedetto Degli Innocenti!

Mettetevi comodi, mandate a letto I bambini e godetevi questa scoppiettante intervista!

Max_T

 

Prima di tutto grazie per aver accettato di partecipare a quest’intervista.

- Immanuel Casto non ha bisogno di presentazioni in ambito musicale: brani come “Tropicanal” o “Che bella la cappella” hanno una media di un milione di visualizzazioni su Youtube. un fenomeno mediatico. Perché hai deciso di buttarti nel mondo del gioco da tavolo, che risulta al giorno d’oggi un settore d’intrattenimento così di nicchia?

Come ho fatto per la musica, ho dato sfogo alla mia creatività. E credo che si veda. Lo spettacolo e il gioco sono sempre state le mie passioni. Io mi diverto come un matto a fare quello che faccio! Poi ho avuto la fortuna di poterne far un business e quindi adesso c’è anche tanta pianificazione, ma l’intuizione artistica rimane alla base di tutto. Inoltre il gioco da tavolo non è una nicchia poi così piccola. Basta fare un salto al Lucca Comics & Games per farsene un’idea.

 

- “Squillo” ha creato un gran casino: una sollecitazione in Senato per il ritiro dal mercato, ma anche all’interno del mondo del gioco la cosa non è stata per niente apprezzata, come se potesse danneggiare il già fragile settore. Sembra che non sia compreso il fatto che un gioco possa essere uno strumento satirico. Secondo te, perché?

In realtà è la prima volta che mi sento dire che Squillo è stato osteggiato anche all’interno del mondo del gioco! :) ma forse ero semplicemente io a non esserne al corrente. Del resto mi importa davvero poco delle critiche. Anche perché, visto quello che faccio (specie in ambito musicale), non dovrei più uscire di casa. Mi concentro invece su chi apprezza il mio lavoro. In generale però credo molte persone abbiamo problemi a relazionarsi con la diversità. Anche molti “alternativi” hanno dei canoni che vogliono vedere rispettati. Inoltre, più che la satira, è l’ironia che può risultare ostica. È una forma di umorismo che non è per tutti. Aggiungo infine che siamo tutti a favore della satira, ma finché non ci tocca sul personale (che si parli di religione, sesso o politica). Sono in pochi a possedere un po’ di sana autoironia.

 

- Questo è un blog di giochi, e quindi provo ad addentrarmi sul discorso prettamente ludico: com’è nato il gioco in fase di design? Qual è stata la scintilla che ti ha portato a realizzare Squillo e come hai portato avanti lo sviluppo?

All’inizio (e parliamo del 2005) il gioco era stato sviluppato come un board game, ma un amico mi consigliò di svilupparne una versione card game, in quanto essendo io all’epoca un creatore indipendente, sarebbe stato più facile da produrre. Iniziai allora a studiarmi Magic (che ancora non conoscevo bene), Yu-gi-oh e Pokemon. Quelli però sono dei giochi di deck building, mentre io volevo che il mio fosse più vicino ad un party game. Il divertimento doveva essere alla base dell’operazione. Nacque così attorno al 2009 la versione a carte, che riportava immagini pornografiche fotografiche prese da internet. Lo feci vedere al mio manager che ne rimase molto colpito e fu proprio lui 3 anni dopo a suggerire di produrlo. Commissionammo allora le illustrazioni e io organizzai la stampa. Lanciammo lo spot e aprimmo le prevendite. A pochi giorni dalla consegna degli stampati lo stampatore mi chiamò dicendo che si rifiutava di stampare quei contenuti! Ero in Spagna e dovetti trovare al volo un’alternativa per rispettare i tempi. Mi rivolsi ad uno stampatore veneto senza scrupoli. Il resto è storia.

 

- Quali sono i tuoi giochi preferiti? Che ne pensi del mondo ludico attuale, popolato da fantascienza, fantasy, ambienti medioevali e dissociazioni dalla realtà?

I miei giochi preferiti sono: Battlestar Galactica, Game of Thrones, Arkam Horror, Eldtrich Horror, Cosmic Encounters, RuneWars, Eclipse, Caos nel vecchio mondo, Coup e Stay Away. Fantasy e Fantascienza sono i due topoi del gioco e non ci vedo niente male, anche io ne sono un patito. Meglio per me che ho la mia nicchia!

- E’ appena uscito “Jenus – il gioco”, di che si tratta? Sta ricevendo buoni feedback e aspre critiche come il tuo primo gioco?

Jenus è gioco trattato dal fumetto satirico di Don Alemanno Jenus, e l’ho pensato principalmente per i fan. È un gioco con una meccanica abbastanza semplice, più vicina ai giocatori saltuari che ai gamer duri e puri come me. Però ha una buona componente di interazione tra i giocatori e il tema è molto divertente. Ho letto delle buone recensioni.

 

- Apprezzo moltissimo la convergenza di media che stai sviluppando attorno al tuo personaggio e al tuo universo: fumetti, giochi, canzoni. Puoi svelarci qualche anteprima? Hai nel cassetto qualche altro gioco?

Assolutamente sì. Oltre alla musica, ai fumetti e a portare avanti i titoli già esistenti sto studiano dei nuovo giochi, i miei primi board game. Uno è un gioco “tedesco” con il quale ho voluto mettermi alla prova, mentre l’altro, che spero di presentare a Lucca, sarà un party game molto divertente.

 

il resto dell'intervista lo trovate QUI sul blog Idee Ludiche :)