Intervista con un Ottimista 4: Adam Hill

By Tom Vasel; traduzione di Marco “Normanno” Signore



Adam è il gestore del negozio online www.Gamefest.com. Oltre ad essere un posto eccellente dove acquistare giochi, Gamefest, che si trova a Issaquah, nello stato di Washington (U.S.A.), è anche il “domicilio” di GameWire. GameWire è il miglior posto su Internet dove trovare notizie sul mondo dei boardgame. Per gli scorsi 18 mesi Adam è stato il gestore/operatore di Gamefest, e ora vive a Seattle con Nicolle, sua moglie da 7 anni, e il suo figlio Lucas di 19 mesi.


 


[ND SdP] Tra l'altro grazie all'aiuto di Genma1 e di altri Goblin, Gamewire e' una delle fonti di approviggionamento per le news della Tana dei Goblin, ed i prezzi del negozio sono molto interessanti... www.gamefest.com

Autori

By Tom Vasel; traduzione di Marco “Normanno” Signore



Adam è il gestore del negozio online www.Gamefest.com. Oltre ad essere un posto eccellente dove acquistare giochi, Gamefest, che si trova a Issaquah, nello stato di Washington (U.S.A.), è anche il “domicilio” di GameWire. GameWire è il miglior posto su Internet dove trovare notizie sul mondo dei boardgame. Per gli scorsi 18 mesi Adam è stato il gestore/operatore di Gamefest, e ora vive a Seattle con Nicolle, sua moglie da 7 anni, e il suo figlio Lucas di 19 mesi.


 


[ND SdP] Tra l'altro grazie all'aiuto di Genma1 e di altri Goblin, Gamewire e' una delle fonti di approviggionamento per le news della Tana dei Goblin, ed i prezzi del negozio sono molto interessanti... www.gamefest.com


Tom Vasel: Adam, tu gestisci www.gamefest.com, uno dei più attivi negozi online,che include il sempre popolare GameWire, con Rick Thornquist. Ci puoi dire un po’ della tua storia come venditore online di giochi?

Adam Hill: Ho sempre amato i giochi – boardgame, giochi di carte, videogiochi, sport – mi considero un fan di qualsiasi cosa si potesse concepire da etichettare come gioco. Conosci quel gioco dove si mette un cappello sul pavimento e si tenta di gettarvi dentro quante più carte è possibile? Posso giocarci per ore. Sul serio.

In ogni caso, circa un anno e mezzo fa, ero davvero stufo del mio vecchio lavoro, e mia moglie mi incoraggiò ad intraprendere l’attività dei miei sogni. Avevamo appena avuto un bambino (aveva poco più di due mesi all’epoca), e credo che lei abbia pensato che io sarei stato un miglior marito e padre se avessi fatto qualcosa che mi piaceva. Lavorare coi giochi ogni giorno mi sembrava una bella cosa proprio, e mi piaceva la flessibilità e la potenza della vendita online. E così accadde che avevo degli amici che erano d’accordo per supportarmi come partners in questa idea di Gamefest. Così, mi licenziai ed attivai il sito tre mesi dopo.

Tom Vasel: Sono sempre stato confuso a proposito di come funzioni esattamente un sito internet. Sono certo che siano tutti diversi, ma puoi darci qualche informazione sul tuo? Per esempio, hai anche un negozio vero, o sei solo su internet? Quali sono le tue scorte e cose simili?

Adam Hill: Gamefest probabilmente funziona in maniera differente da altri siti simili. Innanzi tutto, me la vedo da solo per quasi tutte le cose. Rick Thornquist scrive tutti i contenuti di GameWire (con un po’ di aiuto da Patrick Korner che fornisce le traduzione e le occasionali recensioni), ed inoltre ho uno sviluppatore che gentilmente mi aiuta nei problemi informatici che non posso risolvere da solo. Ma al di fuori di quello, me la vedo davvero da solo. A questo punto, non abbiamo ufficialmente un negozio vero, sebbene diversi clienti in zona ordinino online e poi passano dal magazzino a prendersi la roba per evitare le spese postali. Spesso, quando un cliente passa a ritirare l’ordine, poi cerca di insistere per venire a comprare gli acquisti successivi di persona. Per l’inventario, cerco di tenere molte copie dei giochi più popolari, e solo poche copie dei meno venduti. Alcuni titoli li compriamo direttamente dal produttore, ed altri dai nostri distributori. Ci vogliono di solito solo un paio di giorni per ricevere la merce, per cui non c’è ragione di avere troppa merce in magazzino; a meno che non vengo a sapere che un dato gioco sta per uscire di produzione.

Tom Vasel: Devono esserci migliaia di titoli in stampa. Come fai a determinare quelli da tenere in negozio? E come fai a tentare di restare competitivo in un mercato in cui nuovi venditori online spuntano ogni settimana?

Adam Hill: Sono entrambe domande difficilissime da rispondere. La risposta è che spesso tiro ad indovinare. Quando abbiamo un titolo che non vende, allora abbasso il prezzo finchè non inizia a vendere, e poi non ne ordino più. Non funziona sempre, ed infatti ora abbiamo diversi titoli in svendita a prezzi che ci causano perdita, ma acnora non li vendiamo.

Restare competitivo è un po’ più difficile, e non posso essere TROPPO dettagliato sulla faccenda. Penso che ogni sito debba trovarsi la sua nicchia. Con Gamefest ho cercato di creare una comunità che la gente possa usare (oltre al mio SECONDO sito preferito, BoardgameGeek) per avere e condividere opinioni ed informazioni sul mondo dei giochi.

Con GameWire, i Weblog ed i Forum, il mio scopo era quello di creare un sito che la gente che ama i giochi come me e te deve sentire di VOLER visitare ogni giorno. Ti dirò, una delle prime cose che faccio quando mi sveglio al mattino è andare su BGG e vedere di cosa si parla. Naturalmente la mia prima fermata è Gamefest per vedere se Rick ha aggiunto qualcosa a GameWire, e che cosa hanno scritto i blogger quel giorno. Creando un sito con news aggiornate ed opinioni scritte da alcuni dei più noti nomi dell’industria ludica, la nostra lista di fedeli clienti è cresciuta rapidamente.

Abbiamo anche fatto campagne di marketing per cercare di catturare i “non giocatori” e portarli a considerare i giochi da tavolo come una notevole e vitale forma di divertimento. È lì che ci sono le maggiori potenzialità di crescita. Far conoscere ai non giocatori giochi “iniziali” come Ticket to Ride, Carcassonne e Settlers è ciò che mi serve per continuare a crescere sia nel mio lavoro che nel mio hobby che amo.


<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /> 


Tom Vasel: Ogni tanto si vede una discussione su internet sulla necessità di smettere di acquistare giochi online, ed invece supportare i propri negozi locali, indipendentemente dalla differenza di prezzi. Cosa pensi quando vedi queste cose?

Adam Hill: Bella domanda, e non facile da rispondere. Come acquirente, sono spesso combattuto tra lo scegliere la  soluzione più economica o aiutare i gestori di piccoli negozi. È molto difficile per me vedere I miei negozi “familiari” chiudere mentre enormi supermercati (negli USA Wal-Mart, Costco, Blockbuster, etc.) calano e si prendono tutta la clientela. Nello stesso tempo, come buona parte dei consumatori, non ho molti soldi e sono costretto a pensare al fatto che i 5 dollari risparmiati comprando un libro su Amazon.com invece che in libreria mi permette di comprare i pannolini per mio figlio. Per me è una questioen di pochi soldi, e sono completamente in favore di supportare i negozi; ma se quei soldi risparmiati pesano parecchio sul bilancio, allora diventa difficile decidere. Io sono per risparmiare E aiutare I negozianti per quanto sia possibile. Mi piacerebbe prendere sia il libro che I pannolini, anche perché chi riuscirebbe a stare vicino ad un bebè con pannolini usati?

Penso che sia importante che tutti noi decidiamo liberamente su dove acquistare, che le le nostre decisioni siano informate e basate sui fatti. Credo che nella comunità online di giocatori ci sia il preconcetto sbagliato che i venditori online siano tutti ricchissimi e vogliano cancellare i negozi tradizionali. Non c’è nulla di più lontano dal vero.

Ci sono davvero dei “pesci grossi” in questo business, ma credo che la maggior parte dei venditori online si considera appartenere alla categoria dei negozi a gestione familiare. Per quello che mi riguarda, è difficile diventare più piccoli di un’azienda con un solo impiegato a tempo pieno (e incluso), ed un paio di persone part-time (che non lavorano nel mio ufficio). E come le persone al negozio all’angolo, io cerco solo di portare il cibo a tavola per la mia famiglia facendo quello che mi piace.

Credo che la competizione sia un’ottima cosa per gli affari, perché fa sì che si cerchi di dare il massimo per offrire prezzi competitivi, e permette ai clienti di scegliere quello che veramente vogliono. I negozi online possono tipicamente offrire sconti rispetto ai negozi tradizionali perchè DEVONO farlo, sia perchè altri negozi online lo fanno, sia soprattutto perché si deve offrire un qualcosa che i negozi tradizionali non offrono. Se potessi vendere giochi a prezzo normale, lo farei.

Ma per essere competitivo con altre compagnie – sia quelle tradizionali che quelle online – dobbiamo abbassare i prezzi. Come negozio online, non posso fornire ai miei clienti quella “esperienza di negozio” che invece è possibile nei negozi tradizionali. Non posso attirare clienti in negozio con tavoli dove provare il gioco, o permettere loro di aprire una scatola per vedere i pezzi e sentire quel “profumo di gioco nuovo” prima che loro decidano se comprare un gioco o meno. Non posso nemmeno dare loro la possibilità di portarsi a casa il gioco nel momento stesso in cui lo ordinano, e in più c’è il piccolo problema delle spese di spedizione che noi negozi online dobbiamo affrontare e che invece non pesa ai negozi tradizionali. Quello che POSSIAMO offrire ai nostri clienti è la convenienza del comprare un gioco da casa propria e ridurre il costo del gioco al punto che, una volta contate le spese di spedizione, non stiano pagando DI PIU’ di quanto farebbero comprandolo al negozio locale. E poi possiamo permettere ai clienti che non hanno un negozio locale di comprare i giochi che vogliono.

Alla fine, penso che negozi tradizionali e online possano tranquillamente coesistere. I clienti che amano andare in negozio e ne hanno uno nella loro zona dovrebbero continuare ad andarci. Ma quelli che preferiscono la comodità dell’acquisto online o sono più sensibili alla questione prezzodovrebbero sapere che possono acquistare online e continuare tuttavia a supportare i negozi locali.

Tom Vasel: In Corea,il “negozio di giochi” praticamente non esiste. In pratica si trovano solo negozi online. Se vuoi un posto dove giocare, vai in un boardgame cafè. Per cui penso si possa dimostrare che i negozi online possono dominareil mercato, specialmente dove ci siano altre strutture dove ci si può incontrare e giocare. Pensi che, a causa di fattori economici etc., la maggior parte dei negozi tradizionali chiuderà in America, sostituita dagli acquisti online?

Adam Hill: Anche se questo significherebbe sicuramente più affari per Gamefest.com, non mi piacerebbe affato che accadesse. E sinceramente non vedo che le cose si stanno evolvendo in quella direzione. Non conosco I fattori culturali che in Corea hanno portato all’assenza dei negozi di giochi, ma penso che ci sia troppa gente che desidera acquistare giochi in negozio negli Stati Uniti perché una cosa così drastica possa accadere. Penso che in QUALUNQUE settore di vendita – siano essi libri, CD, elettronica, o giochi – l’esistenza di negozi tradizionli porterà solo ad una competizione per i clienti, e ad una migliore (e più economica) esperienza per i clienti stessi. Questo significa che sia i negozi online che quelli tradizionali dovranno essere più creativi nella pubblicità e più flessibili sui prezzi.

Stiamo assistendo all’influsso delle compagnie online su ogni settore immaginabile. L’esistenza di Amazon.com non ha fatto chiudere Barnes & Noble (una catena di librerie tradizionali in USA, ndt) e per quanto ne sappia Barnes & Noble ed Amazon sono entrambe compagnie di successo nonostante la competizione per i clienti. Barnes & Noble si è adattata ed ha promosso il valore della “esperienza in negozio”. Hanno poltrone comode, musica rilassante ed una caffetteria nel negozio, per cui io mi posso sedere e leggere il primo capitolo di un libro sorseggiando un caffè e mangiando un dolcetto, prima di decidere se quel libro lo voglio comprare o no. Amazon non può competere con queste cose, ed ecco che si basa sulla riduzione dei prezzi per attirare il cliente che deve stare appresso ai prezzi, mentre Barnes & Noble probabilmente avrà sia I clienti che hanno bisogno SUBITO di un dato libro che quelli che preferiscono l’esperienza di negozio che loro offrono, e sono disposti a pagare di più per quello.

Ed io mi aspetto che se questo non è ancora accaduto nell’industria dei boardgame in USA, succederà presto. Proprio ora sembra che ci siano più negozi (sia online che tradizionali) di quanti il numero di clienti possa supportare. Ciò che probabilmente accadrà è che I migliori di ciascuna categoria saliranno in vetta, e quelli che non ce la faranno a tenere il passo chiuderanno.

Tom Vasel: E a proposito dei negozi online? Qualche anno fa, c’erano i "Grandi Tre" negozi online dove si potevano acquistare boardgame. Ora ce ne sono più di trenta, e tutti con prezzi competitivi. Anche se per me come cliente questo è un bene,tendo a chiedermi se il mercato possa supportare tutti questi negozi online. Che ne pensi?

Adam Hill: Dubito che possa farlo. Credo che tra un anno o due diversi negozi online non ci saranno più. Pochi si distingueranno dalla massa e resisteranno, mentre altri svaniranno e verranno rimpiazzati da altri.

Anche se lavorare coi giochi ogni giorno è un sogno per molti, non credo che molta gente capisca quanto sia difficile avere un negozio – online o tradizionale. Ci possono volere anni prima di andare in attivo – e questo solo se la gestione è buona. La realtà di essere una piccola impresa è che tipicamente tu lavori molto di più per un ricavo molto piccolo – almeno nei primi anni. Io spero che alla fine Gamefest resterà uno dei pochi superstiti e che io possa vivere decentemente facendo quello che mi piace.

Tom Vasel: Parliamo dei giochi che vendi. Senza entrare nel merito delle cifre, quali sono i giochi più venduti? Quali hanno venduto bene ianspettatamente, e quali invece no, altrettanto inaspettatamente?

Adam Hill: I più venduti probabilmente non sorprendono nessuno. Le serie dei Coloni di Catan e di Carcassonne vendono incredibilmente, come anche Ticket to Ride i giochi in DVD Scene It?. La maggior parte dei giochi che vendono bene vengono da compagnie che investono molto sulla pubblicità – ecco perché Tahuantinsuyu si è rivelata una splendida sorpresa. È un bellissimo gioco di una piccola casa, ed ha venduto molto più di giochi più famosi di case più note. Invece non dovrei probabilmente segnalare i flop, per evitare di ferire i sentimenti dei produttori o inventori dei giochi che potrebbero star leggendo. Per i flop – non penso che per me sia una buona idea soffermarmi su questi, perchè devo mantenere buone relazioni con le case produttrici, e segnalare i loro prodotti di minor successo potrebbe darmi dei problemi. Ci sono stati molti giochi che hanno avuto un bell’inizio (e quindi ne ho acquistate molte copie), ma che poi non hanno fatto altro che accumulare polvere nei magazzini di Gamefest.

Tom Vasel: Come venditore di giochi, sono certo che ricevi un feedback dai clienti. Perchè molti di loro acquistano determinati giochi? Li trovano su siti internet, pubblicità, recensioni, notizie sul tuo sito, o che altro?

Adam Hill: Penso che per il giocatore esperto, le recensioni siano il più importante dei fattori che portano all’acquisto di un gioco – quello,o il fatto che li abbiano già provati da un amico e quindi abbiano deciso che devono averne una copia. I giocatori veterani vengono sul sito sapendo già cosa prendere.

I novizi invece o cercano un gioco che hanno giocato con amici (quasi sempre si tratta dei Coloni di Catan, Carcassonne o Ticket to Ride), o ne hanno già qualcuno e vogliono ingrandire la loro collezione. Le recensioni possono essere un fattore importante per I nuovi giocatori, ma questi ultimi sono più propensi a navigare nel sito e cercare qualsiasi cosa che sembri interessante, o chiedere un parere a me.

Tom Vasel: Adam,grazie mille per avermi concesso questa intervista. Qualche commento finale per I nostri lettori?

Adam Hill: Figurati, Tom! Grazie a te per avermi concesso il tempo di parlare della nostra passione per i giochi. Grazie anche per le splendide recensioni, per i blog, e per tutto quello che fai per promuovere questo eccezionale hobby!

Per me è stato un piacere gestire Gamefest per l’ultimo anno e mezzo, e spero di poter continuare a fornire un posto dove la gente possa leggere le ultime notizie ed informazioni sul loro hobby e possano anche trovare copie dei loro giochi preferiti!