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Sid Meier's Civilization: The Boardgame

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Goblin score: 6 su 10 - Basato su 71 voti
Gioco da Tavolo (GdT)
Anno: 2002 • Num. giocatori: 2-6 • Durata: 180 minuti
Autori:
Glenn Drover
Sotto-categorie:
Strategy Games
Espansioni:
Civilization CHR

Recensioni su Sid Meier's Civilization: The Boardgame Indice ↑

Articoli che parlano di Sid Meier's Civilization: The Boardgame Indice ↑

  • Approfondimenti
    | 18 commenti
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    Autore:
    Agzaroth
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    | 3 commenti
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    tika
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    tika

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Sid Meier's Civilization: The Boardgame: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
4930
Voti su BGG:
2824
Posizione in classifica BGG:
22766
Media voti su BGG:
5,60
Media bayesiana voti su BGG:
5,49

Voti e commenti per Sid Meier's Civilization: The Boardgame

5

Nessun commento

7

Nessun commento

7

Nessun commento

5

materiali meravigliosi ma troppo basato sulla fortuna, davvero troppo, basta che uno dei giocatori abbia un po' di fortuna con i piazzamenti iniziali per staccare gli altri in modo quasi imprendibile.

8

Nessun commento

4

Sicuramente uno dei giochi che piu' mi hanno deluso negli ultimi anni. Avevo grandi aspettative visto i precedenti sia su computer che da tavolo ma alla fine il gioco, non so spiegare bene perche', non decolla ed e' nel complesso un po' noioso, ripetitivo e poco avvincente. I materiali (quantita' e tipo di pedine, dimensione della mappa) sono senz'altro di valore ma anche in questo caso le scelte grafiche non sono state secondo me azzeccate e il tutto e' un po' "spento". Peccato!

b>commento basato su solo due partite

6

VOTO REALE: 6,2
Questo gioco avrebbe potuto sicuramente avere le carte giuste per diventare un grande classico, ma è invece finito rapidamente nel dimenticatoio a causa dei suoi innegabili difetti. Non a caso, infatti, la casa editrice ha prodotto la seconda edizione poco dopo l’uscita della prima. Per fortuna, questa nuova edizione si differenzia dalla precedente soltanto dal manuale delle regole, tuttavia pesantemente rivisto, ma scaricabile dal sito della casa editrice. Comunque una pessima pubblicità per il gioco.
Le meccaniche di gioco sono relativamente chiare, ma non sempre di rapida esecuzione.
Il combattimento, per esempio, richiede che i giocatori scelgano ad ogni round quale tipo di unità mandare in combattimento, tentando di prevedere la scelta dell’avversario, e tenendo in considerazione i possibili bonus e malus relativi al divario tecnologico ed alla combinazione di truppe combattenti. Metodo sicuramente d’effetto, ma che porta spesso al rallentamento del gioco, spesso con i giocatori più indecisi e/o inesperti.
Il calcolo della produzione, poi, già non rapidissimo, deve essere ripetuto ad ogni turno, diventando spesso lento e prolisso, ma necessario perché ogni volta potrebbero cambiare alcuni fattori della sommatoria.
Tutto questo senza che, comunque, si riesca a raggiungere il livello di dettaglio che ha reso famosa la versione per PC del gioco. Non che questo fatto sia di per se’ un male, ma penso sia bene sottolinearlo, onde evitare delusioni a chi volesse acquistare il gioco da tavolo convinto di ritrovare tutte le potenzialità del gioco per computer, perché ovviamente così non è.
Inoltre, il gioco tende spesso a diventare ripetitivo, specialmente in certi momenti, come quando i giocatori si alternano semplicemente a rinnovare il proprio “parco truppe”, per tenere il passo con le ultime scoperte, o come quando combattono accanitamente, utilizzando i propri turni principalmente per acquistare truppe e mandarle in combattimento.
La durata del gioco, poi, è a dir poco sconcertante. L’unico vero modo per vincere una partita è acquistare specifici sviluppi tecnologici, ma per farlo è necessario che i giocatori stanzino parecchie risorse per finanziare tale acquisto, cosa non sempre semplice quando si ha maggiormente necessità di utilizzare il proprio denaro per rimpiazzare le perdite o, come detto in precedenza, sostituire le truppe od i miglioramenti cittadini obsoleti con le relative versioni più moderne. Il risultato è spesso la stagnazione del gioco per decine di minuti di frenetica attività, senza che però, in effetti, il gioco avanzi verso la conclusione. E’ vero che esiste la possibilità di calcolare il punteggio in qualunque momento (facendo quindi terminare la partita quando si vuole), ma per arrivare nell’Epoca Moderna e “concludere” veramente il gioco, possono tranquillamente volerci diverse ore.
Questo sicuramente lede anche alla longevità del gioco, visto che difficilmente dopo una partita si ha voglia di ricominciarne un’altra prima che un bel po’ di tempo sia trascorso. Come già detto, alla lunga può facilmente risultare ripetitivo e noioso, se non per i più accaniti giocatori.
Se non altro, sia il sistema di combattimento interattivo che la possibilità di commerciare mantengono più o meno tutti i giocatori costantemente attivi, evitando fastidiosi tempi morti. In mezzo a tanti difetti, questo è sicuramente un aspetto positivo perché, anche se la partita dura ore, almeno la frenesia può in parte far dimenticare del tempo che passa.
Anche il bilanciamento non è dei migliori. La distribuzione totalmente causale delle risorse e delle tecnologie iniziali, infatti, può facilmente svantaggiare alcuni giocatori. Non è impossibile, per esempio, che un giocatore si ritrovi circondato da territori privi di risorse, rimanendo subito indietro e dovendo lottare accanitamente contro i vicini per qualche risorsa critica, mentre un altro giocatore si ritrovi per caso padrone di un ricco e prospero continente fin dall’inizio.
Ultima nota riguarda la componentistica. Tanto per cominciare, il gioco richiede sicuramente un bel po’ di spazio. Nulla di esagerato, ma la mappa è grande ed ogni giocatore ha bisogno di un posto relativamente ampio dove mettere le carte rappresentanti risorse, i miglioramenti cittadini e le tante carte tecnologia che devono rimanere ben visibili a tutti.
Le pedine, poi, sono fatte molto bene e ben definite, anche se non tutte sono immediatamente distinguibili al colpo d’occhio (cosa che provoca talvolta alcuni malintesi in combattimento).
Curiosa la scelta di fare quasi tutte le pedine di un unico colore. Vista la diversità di truppe previste nel gioco, questo solitamente garantisce che ogni giocatore abbia sempre a disposizione abbastanza pedine, senza preoccuparsi del relativo colore delle stesse, visto che l’appartenenza di un esercito ad un giocatore è garantito dal porre nello stesso territorio uno stendardo del proprio colore. Il problema è che, sebbene i territori siano relativamente grandi, talvolta si rischia comunque di fare confusione e non capire più a chi appartenga (cioè a quale bandierina sia più vicina) quella tale catapulta, visto che armate di più giocatori possono coesistere nello stesso territorio. Piccolo scotto da pagare, tuttavia, per evitare che il gioco possa pesare e costare di più (ed è già abbastanza pesante e costoso così).
Non si può infine ignorare il fatto che la scatola del gioco non includa alcun tipo di divisore interno, rendendo necessario ricorrere a soluzioni arrangiate, se non si vuole semplicemente riversare tutte le pedine e le carte in quell’unico spazio vuoto che è, appunto, la scatola.
Una sufficienza, quindi, per un gioco potenzialmente accattivante, ma spesso troppo lungo e non raramente troppo ripetitivo, che ha solo lontanamente a che fare con la versione per PC da cui prende il nome.

7

Estenuante, infinitamente lungo e lentissimo soprattutto se alto è il numero dei giocatori. Il gioco è sicuramente molto bello almeno nelle sue fasi iniziali proprio per la sensazione di gestione politico/militare/geografica. Alcuni salti temporali possono verificarsi troppo rapidamente e favorire un singolo giocatore. Davvero impegnativo, forse troppo... sarebbe un 6,5 ma la componentistica è davvero molto bella..

4

Troppo lungo e fortunoso, inoltre la mappa è esageratamente enorme (come tutti i giochi della eagle).
A discapito di una buona componentistica il gioco è una delusione, peccato perchè l'idea di base è interessante.

Pagine

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