
Reiner Knizia torna alla ribalta con questo interessante gioco medio-leggero in cui bisogna arrivare per primi al tempio gestendo al meglio il proprio mazzo di carte, potenziandolo ma senza esagerare troppo. Bello!
In El Dorado, players slip into the roles of expedition leaders who have embarked on a search for the legendary land of gold in the dense jungles of South America. Each player assembles and equips their own team, hiring various helpers from the scout to the scientist to the aborigine. All of them have but one goal in mind: Reaching the golden border first and winning all of the riches for themselves. Whoever chooses the best tactics will be rewarded!
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"Noi non seguiamo mappe di tesori nascosti e la x non indica, mai, il punto dove pescare"
The quest for Eldorado è un ottimo Family game che ha la peculiarità di introdurre i neofiti nel sistema di deckbuilding [Peschi 5 e scarti, pesci 5 ancora e poi rimescoli tutti gli scarti quando esaurisci il mazzo). Ogni giocatore, per poter raggiungere Eldorado, dovrà muoversi in diversi tipi di terreno (Foreste, deserti, fiumi e rovine [per superarle bisogna scartare carte) in una scacchiera ad esagoni (il percorso è costituito da maxi tesserone fronte e retro con tessere esagonali) che, creando un vero e proprio serpentone (modificabile a piacimento all'infinito), conduce alla meta agognata. Ogni singola tessera riporta un valore di difficoltà (da 1 a 3 generalmente) in cui per poterla superare bisognerà avere tra le cinque carte pescate una carta contenente il valore corretto (esempio: devo avanzare su una casella 3 foresta dovrò giocare una carta contenente un simbolo 3 o superiore foresta). Vincerà il primo giocatore a raggiungere Eldorado (ovviamente anche agli altri sarà data la possibilità nello stesso turno di cercare di raggiungerla e nel caso si andrà di spareggio in base alle tessere barriera acquisite. N.B ogni qualvola si cambierà "Tesserona" bisognerà fare una prova e se la si supera non solo si avanzerà ma si prenderà questa barriera utile per eventuali spareggi). La scelta principale sarà se provare a correre verso percorsi più difficili e brevi oppure se fare vie più lunghe ma che richiedono meno carte avanzate per poter proseguire. Interessante il sistema del mercato con una notevole disponibilità di tipologie di carte da acquisire ognuna con una propria peculiarità (mi è piaciuto che quando finisce uno dei sei mazzi disponibili è il giocatore che lo ha fatto finire che decide quale dei tanti mazzi mettere a disposizione nel mercato).Infine interessante dotare la mappa di caselle per eliminare le carte in eccesso al fine di avere un deck efficiente (sarà comunque responsabilità del giocatore non comprare troppo e/o comprare carte che potrebbero in late ralentare). Unica nota negativa a mio parere l'assenza di "bastardate". E' vero che in alcune condizioni posso mettermi in una casella bloccando quelli dietro me (non si può superare ma solo aggirare un avversario), ma sono casi limiti. Come ogni "avventura" avrei apprezzato la possibilità di essere "cattivo" e di danneggiare (e poi innescare vendette) gli avversari. Nel compresso un ottimo family (astenersi giocatori assidui in quanto è un gioco di corsa easy).
Peso: Leggero
- Materiali: 4/5
- Meccaniche: 3/5
- Rigiocabilità / Longevità: 4/5
- Eleganza: 4/5
- Ergonomia: 4/5
- Profondità: 3/5
- Rapporto qualità prezzo - 4/5
- ambientazione: 4/5
- Rapporto Tattica Strategia: T ---I-----S
- Accessibilità ai neofiti: Molto alta
- Interazione: Bassa
- Durata: 60-90 min
- Incidenza Alea: bassa
- Curva di apprendimento: Bassa
- Scalabilità: Ottima da 3 in su, buona in due
Dopo 5 partite posso dire che è veramente un bel gioco e che scala perfettamente. Uno dei migliori deckbuilding in quanto a personalizzazione del mazzo. Nella seconda partita di ieri ho finito la partita con solo 11 carte (il deck iniziale è di 8) di cui solo una del deck iniziale. Insomma si riesce a controllare abbastanza bene la corsa se si gioca con attenzione, quindi è vero che siamo difornte ad un family proponibile a tutti ma un gamer che costruisce il suo deck bene secondo me vince 9 volte su 10. I percorsi modulari lo rendono ogni volta diverso. Per ora ho fatto solo i percorsi consigliati ma immagino che facendoli random cambia anche il modo di costruire il deck perché potrebbere esserci, per esempio, più acqua che in quelli consigliati. La meccanica delle barriere che determinano il vincitore in caso di arrivo nello stesso turno è un piccolo tocco di classe che solo i grandi designer possono concepire. Così semplice ma così efficace e tematico in quanto premia chi è stato mediamente più avanti nella corsa. Per me un piccolo (per modo di dire) grande capolavoro: consigliatissimo
Gioco di corsa che utilizza una meccanica di deckbuilding. E mai i due aspetti sono stati così rigorosamente fusi. Ma il risultato, sebbene minimale, non da luogo a ripetitività o noia.
In El Dorado le carte fanno compiere soltanto 2 azioni: movimento e acquisto (se volgiamo secondariamente la pesca di carte). Ogni carta viene acquistata (mai a cuor leggero) solo ai fini del movimento futuro, non ci sono strutture da costruire, luoghi da visitare o altre azioni da fare lungo il percorso. Tutto è legato alla mappa e alle tipologie di terreno che si dovranno superare.
Notevole la variabilità degli scenari, con la posizione casuale delle tessere.
In El Dorado il deckbuilding è essenziale; a partire dalle sole 4 carte in mano a turno (a differenza delle usuali 5 dei titoli del genere) per passare al mazzo, che non risulta mai intasato e permette quindi di fare una previsione abbastanza accurata sul momento in cui una data carta dovrebbe uscire.
Nel gioco c’è inoltre un interessante componente di interazione nell’occupazione delle caselle in prossimità del percorso degli avversari.
Per me, dopo una prima prova su strada, promosso. Consigliato a chi piace Knizia e/o i giochi di corsa e/o la meccanica di deckbuilding. Sempre tenendo presente che si tratta di un titolo per famiglie (che può però dare ottime soddisfazioni anche a giocatori più esperti).
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