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Maharaja: The Game of Palace Building in India

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Goblin score: 7 su 10 - Basato su 157 voti
Gioco da Tavolo (GdT)
Anno: 2004 • Num. giocatori: 2-5 • Durata: 90 minuti
Categorie gioco:
City Building
Sotto-categorie:
Strategy Games

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    Autore:
    Agzaroth
  • Autore:
    SARGON

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Maharaja: The Game of Palace Building in India: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
5851
Voti su BGG:
5091
Posizione in classifica BGG:
994
Media voti su BGG:
7,10
Media bayesiana voti su BGG:
6,62

Voti e commenti per Maharaja: The Game of Palace Building in India

7

Facile ma complesso. Molto molto interessante anche nelle meccaniche. Mi piacerebbe giocarci ancora.

7

Nessun commento

7

Gioco semplice, belllo, divertente, che può addirittura stupirvi. La meccanica dei turni è particolare ed è adatta allo sviluppo di alcune strategie.

Partite Giocate: 5

Partite Giocate: 5

7

Nessun commento

7

Si lascia giocare, cervelloticamente, abbastanza bene, nonostante non sia affatto il mio genere.

7

7,5 per la precisione.
Bel gioco, mi sembra soprattutto ben equilibrato e permette il recupero. La colonna che determina l'ordine dei palazzi da valutare offre possibilità di calcolo non eccessive ma alla fine funzionali.
Non mi convincono tantissimo i personaggi speciali, mi sembra che girano poco tra i giocatori nel corso della partita. Buoni i materiali anche se la plancia poteva avere una grafica più ricercata.

7

Nessun commento

8

Nessun commento

6

- [FAIR-VOTE] Commento basato su parecchie (tra 5 e 20) partite

Splendido gioco dalle meccaniche apparentemente semplici.
Partita dopo partita le reali strategie e le tattiche migliori vengono fuori meglio che con una sola partita.
Personalmente non mi piaccino le "gemme" di vetro per i palazzi...de gustibus...

MECCANICA 1,6
STRATEGIA 1,6
AMBIENTAZIONE 1,1
COMPONENTI 0,9
LONGEVITA' 1,1

8

Un gioco bellissimo, con un ottima componentistica e regole molto semplici, ma dallo svolgimento straordinariamente vario e assolutamente imprevedibile a causa dell’enormità di mosse possibili.
La logica di scegliere un personaggio (come nel caso di Puerto Rico o Citadels), che già di per sé comporterebbe una varietà tattica molto ampia, in questo caso viene portata all’estremo, introducendo la possibilità, durante il turno, di cambiare il proprio personaggio con uno degli altri a disposizione, compresi quelli scelti dagli avversari. Questa possibilità costituisce il vero fascino del gioco, anche se in certi casi può finire per provocare una specie di senso di smarrimento in alcuni giocatori, travolti dall’infinità di combinazioni che si presentano davanti a loro, lasciandoli incerti su quale possa essere quella migliore. Come se non bastasse, poi, fra le varie mosse viene data anche la possibilità di modificare l’ordine cronologico di valutazione delle città presenti sul piano di gioco, introducendo così ulteriori variazioni tattiche.
C’è però un grande difetto, costituito dal criterio di vittoria, che mi sembra assolutamente inadeguato alla sua bellezza: vince infatti chi per primo riesce a costruire un certo numero di palazzi all’interno delle città, il che tende a banalizzare il gioco, in quanto, da un certo momento in poi (diciamo approssimativamente da metà gara), per chi si trova in svantaggio, anche di un solo palazzo rispetto a chi è in testa, risulta difficile pareggiare i conti e ribaltare l’andamento della partita, facendo così perdere interesse al gioco stesso, soprattutto nei turni finali. A parer mio sarebbe stato opportuno introdurre una scala di valutazione che, oltre a far guadagnare soldi, come effettivamente avviene, facesse ottenere anche dei banalissimi punti vittoria, in modo da rendere il gioco più aperto e magari incerto fino all’ultimo. Peccato, perché altrimenti sarebbe sicuramente alla pari con i migliori in assoluto.

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