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Jerusalem

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Goblin score: 7 su 10 - Basato su 86 voti
Gioco da Tavolo (GdT)
Anno: 2010 • Num. giocatori: 2-4 • Durata: 90 minuti
Autori:
Michele Mura
Categorie gioco:
Medieval
Sotto-categorie:
Strategy Games

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Jerusalem: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
1161
Voti su BGG:
780
Posizione in classifica BGG:
4276
Media voti su BGG:
6,69
Media bayesiana voti su BGG:
5,81

Voti e commenti per Jerusalem

8

Il gioco mi ha pienamente soddisfatto (fatta una partita intera in 4) l'interazione tra i giocatori è massima e sul tavolo la tensione si taglia con il coltello! Gran lavoro dell'autore per il bilanciamento, si vince davvero a stento, il primo non riesce mai a sfuggire ... Di certo ho voglia di rigiocarlo.

8

Quoto il commento di Pennuto77, ho giocato una partita a Lucca Comics e ho molto apprezzato questo titolo.

8

Titolo non proprio nuovo ma non avendolo provato in precedenza ho colto l’occasione di farlo ad Essen. Bella la grafica e buoni i materiali di questo gioco di maggioranze e controllo delle aree del tabellone ai fini di accumulare punti torre per erigere la più alta torre di Gerusalemme. Le meccaniche sono semplici ma non per questo banali ed ogni turno l’asta per le carte ruolo (che danno anche l’ordine di gioco e differenti vantaggi) è il momento fondamentale per decidere cosa fare. Tutto ben congeniato e bella l’idea delle differenti aree suddivise fra principali (con benefici maggiori) e secondarie (presumibilmente oggetto di un confronto meno serrato ma con minori vantaggi). La tipologia di gioco non è fra le mie preferite perché soggetta a Kingmaking e grandi bastardate ma il titolo è piacevole e scorre bene con spunti interessanti anche se non troppo innovativi. Da riprovare ma un buon titolo di sicuro.
Giudizio finale: BUONO (per chi ama i giochi di maggioranze e piazzamento).

5

5,5 per la precisione.
Sarà che non mi piacciono i giochi di maggioranze, ma nell'insieme ho trovato il gioco poco innovativo.

7

Gioco simpatico, specie per l'ambientazione: quando si parla di Templari l'interesse inevitabilmente sale. Buona anche la grafica, la componente strategica del gioco e l'interazione tra i giocatori. La meccanica di gioco soffre un po' di staticità: chi riesce ad acquisire una posizione dominante nel Patriarcato in genere vince.

7

Un buon gioco di maggioranze che ha molto in comune con El Grande (ma tutti i giochi di questo tipo devono fare i conti col mostro sacro di Kramer). Dimenticati l'orticello, Jerusalem è un titolo "cattivo" con molta interazione, e sia l'ordine di piazzamento che i privilegi dei personaggi sono ben pensati: piazzo per primo e ho la prima scelta sulle zone che mi interessano, o lo faccio per ultimo decidendo quali maggioranze andarmi a prendere? L'alea (delle carte evento e azione) rende il gioco meno prevedibile e il piazzamento meno "freddo".
Infine, è ottima sia la meccanica di costruzione dei piani della torre, che compatta il gruppo obbligando chi è più avanti a spendere di più, che la sua giustificazione a livello di ambientazione
(pagherò di più perché sono il primo fare una cosa del genere).

Mi è piaciuta meno l'impossibilità per chi è in testa di bloccare il palazzo del Re col proprio Barone: questa eccezione è l'unico neo in un complesso di regole molto elegante. Peccato, perché è un caso particolare che va ricordato continuamente durante il gioco (ma immagino che ciò sia stato introdotto per questioni di bilanciamento).

Infine, qualche considerazione personale che non influisce sul mio voto. Primo: ho particolarmente apprezzato la qualità grafica delle carte personaggio e dell'iconografia utilizzata, ma mi è piaciuta meno quella di alcune zone del tabellone con i palazzi (come il Patriarcato e la torre di David) che sembrano fotografie photoshoppate. Secondo: ho trovato le dimensioni del tabellone un po' sproporzionate rispetto all'uso che se ne fa. Terzo: sospetto che il gioco funzioni al meglio in quattro giocatori, non di meno. Quarto: vorrei approfondire il discorso longevità, per cui mi rifarò vivo dopo una decina di partite.

In ogni caso la valutazione è positiva e sono soddisfatto di averlo nella mia collezione.

7

Gioco di posizionamento molto ben congegnato, che ricorda El Grande, rispetto al quale, sotto certi aspetti, è anche più equilibrato. E' interessante, ma soffre un po' di astrattezza e della mancanza di originalità di alcune meccaniche.

8

mi è piaciuto molto come gioco soprattutto l'aspetto dell'interazione con gli altri giocatori.Per una maggiore rigiocabilità sia in termini di carte azione/eventi,sia in termini di carte personaggi (solo 4). Aspetto fiducioso le espansioni.

6

Gioco basato essenzialmente sulle maggioranze, che premiano i giocatori che hanno piazzato di più nelle rispettive zone: chi punta di più acquisisce le risorse, che da la zona: le risorse sono necessarie per la costruzione della propria torre, per stabilire l'ordine del successivo round o utili per scambiarle con altre risorse (tramite carte che si possono acquisire durante il gioco).
Di per se il gioco è quasi esente dalla componente "fortuna" lasciando spazio principalmente al ragionamento: il meccanismo funziona bene ed è ben bilanciato.
Non voletemi male vi prego, ma nonostante sia strutturato bene e ci sia da ragionare il gioco è troppo "freddo" (non mi fa provare emozioni e di conseguenza non mi coinvolge nel giocare) a causa proprio del suo sistema di gioco.
Inoltre, colui che conosce meglio il meccanismo riesce, nella maggior parte dei casi (qualcuno può capirlo già dalla prima partita), ad avere la meglio nei confronti degli altri.
Siccome Jerusalem è basato su un meccanismo, se quest'ultimo viene decifrato (sfruttato al massimo), il gioco perde il suo appeal (a meno che non ne siate estimatori).
Lo consiglio agli estimatori dei giochi alla tedesca, per tutti gli altri consiglio solo di provarlo più volte, poi se proprio vi è piaciuto tanto prendetelo, altrimenti giocatelo con chi ce l'ha.

8

Giudizio basato su sei partite complete (più una a Play 2010 con l'autore).

Premessa: il voto dovrebbe essere indicativamente un 4+, perché non sono MAI riuscito a vincere una partita e perché di solito arrivo irrimediabilmente ultimo. Ma ho come idea che NON sia un problema del gioco... :(

Giudizio vero: un valido gioco di piazzamento e maggioranze che sin dalla prima partita sembra molto equilibrato. Piacevole la struttura in cinque round che, stringi stringi, sembrano 5 mini-partite, con vincitori e vinti che vengono dichiarati nella fase di costruzione.

Ci sono un paio di eccezioni che vanno sempre tenute a mente e i meccanismi di base sono davvero molto asciutti. Nel globale tutto sembra davvero molto equilibrato e rifinito, regolato col bilancino di precisione. Tra i lati positivi devo assolutamente citare la grafica, veramente bella e, seppur sfarzosa, anche abbastanza funzionale, nonché la durata: dopo qualche partita si riesce a stare sui 90-100 minuti senza eccessivi problemi.

Un paio di aspetti che non mi hanno del tutto conquistato sono la difficoltà a recuperare quando un paio di round sono andati male (alla fine si rischia di arrancare per metà partita senza eccessive speranze) e il peso non indifferente che i tre eventi casuali hanno sul gioco: ok, bisogna tenerli in considerazione da subito, ma quando colpiscono "bene" c'è poco da fare se non subire.

Per tutta una serie di motivi l'ho sempre giocato in 4, per cui non posso esprimermi sulla scalabilità.

Sebbene non brilli per originalità, Jerusalem è un gran gioco di piazzamento e maggioranze, veramente molto severo e combattuto su ogni "cubetto". Può essere un "brucia-cervello" e consiglio di evitarlo in caso siate circondati da "pensatori", ma in ogni caso è davvero un'ottima aggiunta alla vostra ludoteca in caso vi piacciano i giochi con un certo spessore e non abbiate paura di affrontare un boardgame piuttosto punitivo. Promosso a pieni voti.

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