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Hannibal: Rome vs. Carthage: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
7434
Voti su BGG:
4998
Posizione in classifica BGG:
389
Media voti su BGG:
7,78
Media bayesiana voti su BGG:
7,08

Voti e commenti per Hannibal: Rome vs. Carthage

8

Premetto che i card driven sono dei wargames semplificati e velocizzati da delle carte di gioco che possono simulare determinati eventi storici. Tolta la "storicità" degli eventi potrebbero essere tranquillamente equiparati ad un "Axiss & Allied" o qualche latro gioco strategico analogo.
Hannibal è un'evoluzione ben riuscita del primo card driven (We the People) ed è ancor oggi uno dei preferiti in circolazione, soprattutto in Italia visto il periodo storico ricreato.
Le regole di gioco non sono eccessivamente complesse, le strategie degli schieramenti sono abbastanza varie, all'inizio Annibale ha l'inziativa ed in genere a partire con l'entrata di Scipione l'Africano questa passa la romano. Determinante è il controllo politico è il relativo "rifornimento" a fine turno. La rigiocabilità è ottima ed in genere tra due giocatori esperti le partite terminano all'ultimo turno. Da ciò però si può trarne una pecca, una partita equilibratissima può sbilancirsi enormemente se uno dei due giocatori pesca all'ultimo turno degli eventi particolarmente validi rispetto l'altro (in genere la strategia del turno viene impostata sugli eventi che si sono pescati).
I materiali sono di ottima fattura ad eccezione delle carte che sono di un formato non standard e monocromatiche. Essendo il secondo card driven messo in commercio l'originalità è stata buona con qualche spunto diverso rispetto al suo predecessore We the People.

8

Dunque, ho rivisto il mio giudizio dopo un certo numero di partite. Ho voluto provare e riprovare questo titolo per poter capirne meglio pregi e difetti. Indubbiamente il gioco è bellissimo ed è uno dei pochi titoli che possiedo di cui non mi priverei mai per nulla al mondo. Ci sono alcune riflessioni da apportare, però: forse difetti non insormontabili, ma comunque avvertibili.
Il regolamento è piuttosto chiaro, in linea di massima non lascia adito a dubbi, tranne che per un paio di indecisioni che purtroppo non vengono chiarite su nessun sito; gli unici problemi risiedono nel tempo di spiegazione, secondo me piuttosto lungo(se si vuole spiegare per filo e per segno il regolamento senza tralasciare nulla ci vuole davvero parecchio..) e nelle tante eccezioni da ricordarsi (dopo la prima partita tutto migliora, ma all'inizio si commettono tanti errori..). Il materiale è molto buono: il tabellone è affascinante(un colpo d'occhio molto bello, non so spiegare perchè..), le carte sono sufficientemente illustrate e storicamente molto attendibili, davvero complimenti.
Discreta l'originalità: è sempre un war game, con un sistema di gioco già visto, ma nel suo complesso e nelle meccaniche di svolgimento ha una sua ottima originalità.
Per quanto riguarda il divertimento, purtroppo esso varia sensibilmente da partita a partita: ci sono dei momenti in cui tutto ti inizia a girar storto e cominci a detestare il gioco, altri in cui ti esalti e vorresti giocare dodici partite di seguito. Con il passare del tempo ho constatato come la presenza della Fortuna sia SPESSO DETERMINANTE; a me non dispiace, perchè in fin dei conti rispecchia veramente gli eventi del tempo, incerti sempre ed esposti a continui ed improvvisi capovolgimenti di fronte, spesso inattesi. A qualcuno con cui ho giocato però ha dato fastidio: perdere per i tiri di dadi o semplicemente perchè su sette carte pescate non c'è ne è una decente può davvero dar fastidio.
Una volta mi è capitato di perdere un'intera regione per una carta, di rimischiare il mazzo e perdere la regione ad essa vicina con la stessa carta subito ripescata! Questo è davvero fastidioso.
Inoltre credo vi siano delle strategie predefinite tanto per il romano quanto per il cartaginese: entrambi DEVONO condurre determinate azioni, altrimenti rischiano di restare tagliati fuori al secondo turno. Non le elencherò per rispetto nei confronti di coloro che ancora non le hanno trovate..
Il sistema di battaglia è terribilmente affascinante ma molto spesso davvero penalizzante; la maggior parte delle volte perdi così, senza un motivo.
Credo inoltre che il gioco sia ABBASTANZA sbilanciato a favore dei Romani, che possiedono delle risorse non indifferenti: se al Cartaginese non escono determinate carte, praticamente non si può muovere per nave, soprattutto con Annibale - che poi è il più utile.. I rinforzi punici sono spesso inutili, quelli Romani sono troppi. Le capacità di Hanno sono quasi prive di senso, poichè egli non può lasciare l'Africa(e vi assicuro che ci sono partite in cui il Romano neanche si avvicina all'Africa..).
Per quanto riguarda la longevità, essa è abbastanza buona: l'unico problema è la durata della partita.
Talvolta un incontro ad Hannibal può durare davvero secoli, soprattutto se giocato lentamente, con riflessioni a lungo termine(in realtà non molte) e continue battaglie.

Il giudizio finale resta comunque positivo: gioco affascinante, costruito molto bene, storicamente affidabile e con un ottimo meccanismo. Ci si può concentrare su diversi obiettivi, bluffare clamorosamente, distrarre l'avversario: sembra una battaglia vera e propria. Ci si immerge pienamente nel contesto storico, si rivivono davvero gli avvenimenti; si prova frustrazione, gioia, paura e disperazione. Personalmente adoro il gioco, ma ho cercato di essere il più obiettivo possibile.
Se tutti i miei avvertimenti non vi spaventano, allora comprate il titolo(se lo trovate): ne vale la pena, è splendido.

Davvero un capolavoro nel suo genere.

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