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Elasund: The First City

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Goblin score: 7 su 10 - Basato su 57 voti
Gioco da Tavolo (GdT)
Anno: 2005 • Num. giocatori: 2-4 • Durata: 90 minuti
Autori:
Klaus Teuber

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  • Guide Strategiche
    L’ultimo gioco del papà di Coloni di Catan è più profondo e impegnativo di quanto non sembri a prima vista. Serve però almeno un giocatore che “insegni” agli altri come attaccare, difendersi e gestire le risorse se non volete un giochino...
    Autore:
    linx

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Elasund: The First City: voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
4509
Voti su BGG:
3331
Posizione in classifica BGG:
2184
Media voti su BGG:
6,59
Media bayesiana voti su BGG:
6,16

Voti e commenti per Elasund: The First City

8

Gioco molto interessante. I materiali sono di ottima fattura, il regolamento è abbastanza chiaro e breve e finalmente vedo un gioco in cui anche la scatola è stata pensata e realizzata con criterio. Infatti tutti i materiali hanno un loro allogiamento che consente di trasportare il gioco senza che alla riapertura della scatola si abbia l'impressione di aver gettato una bomba nel box. Le mecaniche semplici ed intuitive lasciano ai giocatori, soprattutto quelli meno esperti, il tempo per dedicarsi a tattiche aggressive nei confronti degli avversari. La cosa più bella, secondo me, resta la possibilità di ostacolare in modo netto e deciso un determinato avversario. Va anche detto però che questo aspetto può diventare un limite, come nel mio caso, quando un giocatore, di solito quello che ha maggiori possibilità di vittoria, viene osteggiato dall'inizio della partita.
Il fatto che sia perfettamente giocabile in 2 come in 4 è un ulteriore punto a favore.
In definitiva potrebbe essere un 8,5 ma non un 9 per cui devo arrotondare per difetto.

7

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8

Davvero un gran bel gioco: molto tattico, possibilità di danneggiare gli avversari in vari modi e la vittoria arriva sul filo del rasoio. Molto interessante!

8

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8

Questo gioco mi ha sopreso: inadatto da giocare con giocatori light (anche se si spiega facilmente) rende al meglio (ma con una durata da 90 minuti come dice il re) con giocatori esperti che si minacciano in continuazione con astuti piazzamenti di gettoni costruzione.
Avevo paura di chi giudicava il gioco bastardo perchè ciò in genere vuol dire che vengo completamente brasato dagli altri che si coalizzano contro di me; ho trovato invece che il (contestato) sistema del lancio dadi tipico dei prodotti di Teuber limita in qualche modo la possibilità di essere attaccato in maniera eccessivamente frustrante e lo rende un ottimo gioco.
Il gioco è anche ottimamente bilanciato in modo da non penalizzare troppo chi sta dietro, ma solo chi gioca male (che se la prende come al solito con i dadi).

3

sinceramente questa e' l'ennesima variazione di catan...
e' solo fino a 4 (uscira' l'espansione ? e certo...le attuali tecnologie non permettono la realizzazione di un gioco gia' fino a 6 ;-) )
meno divertente del solito ,
si litiga spesso , anzi sembra una costante forzata del gioco,
una lunga pianificazione e' impossibile ,
complicato per forza per farlo sembrare diverso da tutti gli altri... fare un gioco nuovo no ?
SOLO per sfegatati di catan...

8

Come dice il recensore, nell'esprimere un'opinione su Elasund è difficile ricordarsi che l'autore, Klaus Teuber, è lo stesso dei Coloni di Catan, poiché in questo gioco l'interazione con gli avversari è molto diretta, forte e continua. La paternità torna subito all mente tuttavia quando ci si rende conto che, come prima cosa nel proprio turno, bisogna lanciare i dadi per spostare la nave determinando così chi produrrà risorse e quali. Anche in questo caso, quindi, la fortuna gioca un ruolo importante, anche se a mio parere meno determinante che nei Coloni.

Con le numerose opzioni a disposizione, la meccanica dei permessi di costruzione e delle demolizioni, la costruzione della chiesa e la possibilità di giocare sulle mura della città, il gioco resta piuttosto vario di partita in partita e si presta a scelte e strategie differenti. In particolare, l'impiego dei permessi di costruzione per gli edifici più impegnativi porta a mosse e contromosse in stile scacchistico, che aumentano ulteriormente la competitività e l'interazione, così come la chiesa può risultare un fattore decisivo per rimettere in gioco le sorti di una partita che, in generale, si mantiene sempre bilanciata, a meno di errori di impostazione dei giocatori che nella maggior parte dei casi sono recuperabili.

Non sono dell'opinione che risulti troppo cervellotico, se non si forza il paragone istintivo con i Coloni di Catan, infatti questo titolo va inquadrato a mio parere in tutt'altra categoria, meno indicata per gli inesperti e gli occasionali, e più adatta ai giocatori assidui. Anche la durata, che di certo è sottostimata nei 60 minuti, non è poi così esagerata e ritengo possa attestarsi in media sui 90 minuti, a meno che al tavolo non vi sia qualche "pensatore" che rallenti il gioco, poiché in effetti di cose da valutare e ponderare ce ne sono in abbondanza. Quanto alle strategie, è vero che le azioni degli avversari possono costringere a cambiare i propri piani, ma non sono dell'opinione questo sia devastante per l'aspetto strategico, come invece può accadere in altri giochi (come ad esempio Alhambra giocato in più di quattro persone), preferisco considerarla un'imprevedibilità che non disdegno rispetto ai giochi completamente deterministici che trovo alla fine più noiosi.

In conclusione, è secondo me un ottimo gioco che mescola fortuna e strategia con ottime componenti e meccaniche collaudate. Sicuramente da provare e, per quanto mi riguarda, degno di entrare nella lista dei possibili acquisti.

7

Dopo poche partite non ho un giudizio deciso,
ma di sicuro è un bel titolo emancipato dal modo di giocare Catan-esco (?)
E' molto divertente rubare i permessi e distruggere gli edifici avversari, anche se ci vuole un po' prima di comprendere bene l'utilizzo delle carte potere. Componentistica eccellente.

8

Nessun commento

9

molto molto bello anche se un po cervellotico , , bello distruggere gli edifici avversari ma che mal di testa .

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