GabrielGeek
Saggio





Ho provato ieri il tanto chiacchierato Terraforming Mars Ares Expedition e vorrei condividere con voi le mie impressioni.
Premetto che sono un grande estimatore di Terraforming Mars, a cui gioco regolarmente e di cui possiedo praticamente tutto, incluse espansioni, carte promo, Big Box e accessori di lusso (plance dual layer, cubetti di metallo, astronavine e cupolette). Personalmente trovo che TM sia uno dei giochi più completi e appaganti a cui io abbia avuto il piacere di giocare, coniugando un bel motore di produzione, un'ottima progressione, abilità tattica e strategica, il tutto condito con una coerenza tematica sconosciuta al più dei giochi "strategici" a cui sono abituato. Era quindi naturale per me dare un'occhiata anche al fratello minore. Ecco cosa ne penso.
MATERIALI ED ERGONOMIA
Una delle critiche che da sempre viene mossa a TM è la scarsa qualità dei materiali: carte fragili e con illustrazioni poco "professionali", cubetti risorsa in materiale plastico che si rovina al solo sguardo, plance giocatore in cartoncino leggero che lasciano scivolare via tutto quello che ci viene messo sopra, tessere poco attraenti. Tutte critiche secondo me fondate e per rimediare a (quasi) tutti questi problemi è necessario sborsare un bel po' di quattrini, per prendersi Big Box e accessori, ottenendo un gioco appagante anche esteticamente.
Ares Expedition in questo campo è nettamente superiore già dalla scatola base: le carte sono telate e con bellissime illustrazioni, le plance giocatore sono a doppio strato di default e i cubetti risorsa sono fatti con una plastica più pregiata con trama stile marmo molto più resistenti e belli da vedere. Perfino il regolamento è in carta telata e sono incluse delle comode scatoline porta risorse. Se poi comprate i playmat disponibili a parte, il colpo d'occhio e l'ergonomia sono del tutto soddisfatti.
Tutto ottimo quindi? Purtroppo no, un elemento negativo c'è ed è particolarmente fastidioso proprio nell'ergonomia generale del gioco. Parlo della plancia centrale (chiamarla tabellone sarebbe un'esagerazione). Qui sono ospitati i tracciati del TT, della temperatura e dell'ossigeno, che purtroppo sono troppo piccoli rispetto ai cubetti che li percorrono e spesso capita che non si capisca più a che livello ci si trovi, soprattutto quando il tracciato segna punti è affollato dai cubetti dei giocatori in posizioni vicine. Più di una volta ciò ha causato un po' di caos al tavolo. Un difetto minore, che solo chi non ha giocato a TM nota, è che la simbologia è spesso presa di peso dal fratello maggiore, a volte complicando inutilmente le cose: per esempio non ha senso avere due simboli diversi per acciaio/edifici e per titanio/spazio in Ares Expedition e una giocatrice alle prime armi mi ha fatto notare che questo l'aveva confusa.
FLUSSO DI GIOCO E SENSAZIONE AL TAVOLO
Do per scontato che chi legge conosca Terraforming Mars per cui non spiegherò nel dettaglio come si gioca ad Ares Expedition. Approcciandomi al gioco le mie aspettative erano quelle di un'esperienza più "snella" e veloce di TM, simile ma con una sua personalità distinta. Purtroppo alla prova dei fatti devo dire di essere rimasto abbastanza deluso.
La meccanica principale, la selezione contemporanea delle fasi di gioco, è pensata in modo che tutti i giocatori al tavolo svolgano le loro mosse contemporaneamente, tagliando i tempi di gioco e rendendo l'esperienza molto fluida. In pratica però il risultato lascia molto a desiderare, soprattutto se al tavolo ci sono giocatori che non conoscono il gioco originale: per evitare errori è necessario controllare quali carte vengono giocate o attivate e, non essendoci un ordine predefinito di gioco, spesso e volentieri i giocatori si sovrappongono spiegando quello che stanno facendo, generando un po' di confusione. Non proprio il flusso di gioco liscio che si sperava.
Il punto più dolente però è il senso di progressione, che è secondo me uno dei pregi maggiori di TM: la sensazione di avanzamento nella costruzione del motore di carte e di progressiva terraformazione di Marte in Ares è del tutto assente. Si avanza nei tracciati scartando carte per far soldi che poi spendiamo per giocare altre carte, per accumulare piante e calore che poi spendiamo per innalzare i parametri finché non si arriva alla fine del gioco in una girandola abbastanza caotica. Le carte sono tutte diverse tra loro, ma alla fine si riducono ad aumenti di produzione di risorse o dei parametri di Marte. Mi è parso che le carte di TM offrano una varietà più marcata e una ricchezza di effetti, soprattutto una maggiore possibilità di combo tra loro, che solo marginalmente ho percepito in Ares Expedition.
La mancanza del piazzamento tessere su mappa e l'assenza di milestone e riconoscimenti poi fanno perdere il senso di corsa a chi arriva primo a certi obiettivi, riducendo al minimo l'interazione tra i giocatori. Per la cronaca, questo aspetto sarà in parte corretto con la prima espansione (che proprio ieri è stata presentata da Rhado), che reintrodurrà proprio le milestone e i riconoscimenti, tra le altre cose. Qui il video:
La durata finale della partita, con pensatori e inesperti al tavolo è stata di circa 2 ore. Comunque inferiore alla durata media di una partita a TM (che con il mio gruppo "esperto" in genere dura dalle 2,5 alle 3 ore, se non vengono utilizzate le espansioni maggiori, Colonies e Turmoil), ma inferiore è stato anche il divertimento generale.
In definitiva se si cercano le sensazioni appaganti di progressione e realizzazione di un obiettivo tipiche di TM, il gioco originale resta insuperato, se cercate invece un gioco di carte snello ma abbastanza profondo e con un motore soddisfacente, c'è sicuramente altro di meglio, penso ad esempio all'ottimo It's a Wonderful World, che tra l'altro si completa in un'oretta. Ares Expedition non è un brutto gioco, ma decisamente inferiore alle aspettative e in futuro mi risulta difficile pensare di scegliere di giocare ad Ares al posto di uno dei giochi succitati.
Premetto che sono un grande estimatore di Terraforming Mars, a cui gioco regolarmente e di cui possiedo praticamente tutto, incluse espansioni, carte promo, Big Box e accessori di lusso (plance dual layer, cubetti di metallo, astronavine e cupolette). Personalmente trovo che TM sia uno dei giochi più completi e appaganti a cui io abbia avuto il piacere di giocare, coniugando un bel motore di produzione, un'ottima progressione, abilità tattica e strategica, il tutto condito con una coerenza tematica sconosciuta al più dei giochi "strategici" a cui sono abituato. Era quindi naturale per me dare un'occhiata anche al fratello minore. Ecco cosa ne penso.
MATERIALI ED ERGONOMIA
Una delle critiche che da sempre viene mossa a TM è la scarsa qualità dei materiali: carte fragili e con illustrazioni poco "professionali", cubetti risorsa in materiale plastico che si rovina al solo sguardo, plance giocatore in cartoncino leggero che lasciano scivolare via tutto quello che ci viene messo sopra, tessere poco attraenti. Tutte critiche secondo me fondate e per rimediare a (quasi) tutti questi problemi è necessario sborsare un bel po' di quattrini, per prendersi Big Box e accessori, ottenendo un gioco appagante anche esteticamente.
Ares Expedition in questo campo è nettamente superiore già dalla scatola base: le carte sono telate e con bellissime illustrazioni, le plance giocatore sono a doppio strato di default e i cubetti risorsa sono fatti con una plastica più pregiata con trama stile marmo molto più resistenti e belli da vedere. Perfino il regolamento è in carta telata e sono incluse delle comode scatoline porta risorse. Se poi comprate i playmat disponibili a parte, il colpo d'occhio e l'ergonomia sono del tutto soddisfatti.
Tutto ottimo quindi? Purtroppo no, un elemento negativo c'è ed è particolarmente fastidioso proprio nell'ergonomia generale del gioco. Parlo della plancia centrale (chiamarla tabellone sarebbe un'esagerazione). Qui sono ospitati i tracciati del TT, della temperatura e dell'ossigeno, che purtroppo sono troppo piccoli rispetto ai cubetti che li percorrono e spesso capita che non si capisca più a che livello ci si trovi, soprattutto quando il tracciato segna punti è affollato dai cubetti dei giocatori in posizioni vicine. Più di una volta ciò ha causato un po' di caos al tavolo. Un difetto minore, che solo chi non ha giocato a TM nota, è che la simbologia è spesso presa di peso dal fratello maggiore, a volte complicando inutilmente le cose: per esempio non ha senso avere due simboli diversi per acciaio/edifici e per titanio/spazio in Ares Expedition e una giocatrice alle prime armi mi ha fatto notare che questo l'aveva confusa.
FLUSSO DI GIOCO E SENSAZIONE AL TAVOLO
Do per scontato che chi legge conosca Terraforming Mars per cui non spiegherò nel dettaglio come si gioca ad Ares Expedition. Approcciandomi al gioco le mie aspettative erano quelle di un'esperienza più "snella" e veloce di TM, simile ma con una sua personalità distinta. Purtroppo alla prova dei fatti devo dire di essere rimasto abbastanza deluso.
La meccanica principale, la selezione contemporanea delle fasi di gioco, è pensata in modo che tutti i giocatori al tavolo svolgano le loro mosse contemporaneamente, tagliando i tempi di gioco e rendendo l'esperienza molto fluida. In pratica però il risultato lascia molto a desiderare, soprattutto se al tavolo ci sono giocatori che non conoscono il gioco originale: per evitare errori è necessario controllare quali carte vengono giocate o attivate e, non essendoci un ordine predefinito di gioco, spesso e volentieri i giocatori si sovrappongono spiegando quello che stanno facendo, generando un po' di confusione. Non proprio il flusso di gioco liscio che si sperava.
Il punto più dolente però è il senso di progressione, che è secondo me uno dei pregi maggiori di TM: la sensazione di avanzamento nella costruzione del motore di carte e di progressiva terraformazione di Marte in Ares è del tutto assente. Si avanza nei tracciati scartando carte per far soldi che poi spendiamo per giocare altre carte, per accumulare piante e calore che poi spendiamo per innalzare i parametri finché non si arriva alla fine del gioco in una girandola abbastanza caotica. Le carte sono tutte diverse tra loro, ma alla fine si riducono ad aumenti di produzione di risorse o dei parametri di Marte. Mi è parso che le carte di TM offrano una varietà più marcata e una ricchezza di effetti, soprattutto una maggiore possibilità di combo tra loro, che solo marginalmente ho percepito in Ares Expedition.
La mancanza del piazzamento tessere su mappa e l'assenza di milestone e riconoscimenti poi fanno perdere il senso di corsa a chi arriva primo a certi obiettivi, riducendo al minimo l'interazione tra i giocatori. Per la cronaca, questo aspetto sarà in parte corretto con la prima espansione (che proprio ieri è stata presentata da Rhado), che reintrodurrà proprio le milestone e i riconoscimenti, tra le altre cose. Qui il video:
La durata finale della partita, con pensatori e inesperti al tavolo è stata di circa 2 ore. Comunque inferiore alla durata media di una partita a TM (che con il mio gruppo "esperto" in genere dura dalle 2,5 alle 3 ore, se non vengono utilizzate le espansioni maggiori, Colonies e Turmoil), ma inferiore è stato anche il divertimento generale.
In definitiva se si cercano le sensazioni appaganti di progressione e realizzazione di un obiettivo tipiche di TM, il gioco originale resta insuperato, se cercate invece un gioco di carte snello ma abbastanza profondo e con un motore soddisfacente, c'è sicuramente altro di meglio, penso ad esempio all'ottimo It's a Wonderful World, che tra l'altro si completa in un'oretta. Ares Expedition non è un brutto gioco, ma decisamente inferiore alle aspettative e in futuro mi risulta difficile pensare di scegliere di giocare ad Ares al posto di uno dei giochi succitati.