Come scrivevo di là, oggi sono riuscito a giocare la missione 1 con tre giocatori al tavolo, insufficiente per elaborare una recensione, ma utile per buttare giù qualche impressione e analizzare le meccaniche di gioco.
Partiamo subito dai primi difetti: organizzazione delle scatole pessima e, di conseguenza, setup molto lungo e pesante. Oltre alla composizione della mappa, al piazzamento dei tokens, alla gestione delle carte armi ed equipaggiamento (che vanno dal livello 1 al livello 3), in particolare c'è da dover mettere le basette colorate alle miniature dei nemici, che variano per numero in base alla missione (nella prima sono 6 nemici per giocatore, 3 Endo e 3 HK). Questa operazione, tra l'altro, ha già causato la prima vittima, visto anche la delicatezza delle miniature
Niente che un po' di colla possa sistemare, ma insomma...
Superato questo primo scoglio, ecco come appare il tavolo da gioco dopo il setup e qualche turno:
(John Connor e il T-800 riprogrammato, detto Guardian, fanno fronte comune contro un solitario HK. Kyle Reese, in retroguardia, viene sorpreso alle spalle)
La spiegazione, vivaddio, è stata molto veloce, il gioco è semplice e, con giocatori scafati, i concetti base sono stati assimilati in fretta.
La meccanica dei pool di dadi per le azioni, sulla falsariga degli ultimi Warhammer Quest, garantisce un approccio molto tattico, ma che può diventare addirittura molto strategico se combinato col turno libero e la dinamica della queue (coda) dei nemici (insomma, un po' di sano determinismo unito al lancio dei dadi). Poco, pochissimo downtime, salvo voler calcolare al millimetro ogni mossa, e tanta azione mista a pianificazione. Le abilità dei personaggi, tutte diverse, garantiscono combo interessanti, senza contare quelle di armi ed equipaggiamenti.
(Coda di nemici del giocatore giallo, cioè io, cioè John Connor. Miniature in posa dinamica o pronte a cedere?
)
Le plance dei giocatori e tutta la grafica e l'iconografia sono chiarissime e sensate, ma nel regolamento e sulle carte riepilogo sono spiegate nel dettaglio, quindi i dubbi sono stati pochissimi e quelli che abbiamo avuto ci sono capitati solo nel finale (poi ci arrivo).
(Un T-800 col fucile di precisione? Se non è fasato al palsma (cit.) non vale niente. E infatti il buon Schwarzy decide di donarlo al prode John Connor)
La meccanica dei waypoint ricorda un po' quella di Zombicide, niente di nuovo sotto il sole e piuttosto derivativa, ma unita a tutto il resto credo che possa rendere diversa e imprevedibile ogni missione anche se rigiocata, garantendo una più che discreta longevità.
Il fattore fortuna c'è, inutile negarlo. Per mitigarla, oltre a qualche abilità e combo, ci vengono in soccorso i token Rango, utilizzabili sono una solo volta per partita
per poter rilanciare un qualsiasi numero di dadi azione o attacco sfavorevoli. La cosa bella è che sono cumulabili, quindi nel corso della campagna (si spera) potranno aumentare.
I materiali, uhm, direi così e così. Le miniature sono un po' da discount, le carte leggerine ma il cartoncino (odore di muffa a parte) è piuttosto spesso. Per fortuna, comunque, il colpo d'occhio, sul tavolo, è comunque notevole e soddisfacente. Direi che il tema si sente tutto (vabbè, noi abbiamo pure giocato con in sottofondo la colonna sonora originale) e la storia raccontata sembra molto intrigante.
Insomma, non la faccio ulteriormente lunga, del resto ho giocato solo la prima missione e queste sono solo mere impressioni, ma il gioco mi è piaciuto molto. Veloce, tattico e strategico, fortunoso ma deterministico, graficamente accurato e bello da vedere. Pecca solo nella qualità di alcuni materiali e nel luuungo setup e desetup. Al momento, dunque, promosso.
(Finale di missione. Vittoria ma col dubbio.)
Bonus: