Ho finito la breve raccolta dei discorsi effettuati da Greta Thunberg)
Probabilmente perché le azioni dei singoli hanno un impatto talmente infinitesimale da essere nullo, anche se fossimo tutti a farlo.
Mhhh, mamma mia così mi pungolate però..
Qui si rischia di scrivere post chilometrici
Cercherò di rimanere asciutto nel discorso, non scambiate questa cosa per acidità
Per non andare OT cercherò di contestualizzare anche se faticherò a ricordarmi tutti i riferimenti.
So già che scriverò di getto e sarà un casino.. Vabbè
Io non seguo e non ho mai letto nulla di Greta Thumberg perché non credo abbia particolare valore da dare, però è innegabile che senza di lei (o meglio, senza tutta la narrazione che è stata costruita attorno a lei, un grazie va soprattutto ai giornali in cerca di "belle storie" da propinare al pubblico beone) a quest'ora la maggior parte delle persone non saprebbe nemmeno cosa sia il riscaldamento globale e ci sogneremmo sia il dibattito pubblico attuale e perfino tutte le politiche Europee tipo Fit for 55 e via dicendo.
La verità è che c'è un prima e un dopo Greta.
La storia di Greta ci ha catapultato 30 anni avanti nel discorso politico, è riuscita a portare il tema sulla bocca di tutti dopo anni e anni di fallimenti conseguiti dall'inefficacia della comunicazione della comunità scientifica.
Non solo, è stata in grado di costruire un movimento che ha portato in piazza milioni e milioni di persone, coinvolgendo giovanissimi, facendosi seguire da adulti con le loro idee e la loro storia, organizzando la manifestazione più grande di sempre (numeri alla mano).
È stato un fenomeno clamoroso, e c'è da considerare che gli sviluppi sul clima rallentati improvvisamente dalla pandemia prima e dalla guerra poi.
Inoltre non è lei che avrebbe dovuto fornire soluzioni, sia perché al tempo era poco più di una bambina, studente delle superiori (con una competenza certamente approfondita in questo ambito ma di sicuro non fuori dal comune, fintanto che non la si confrontava con gente totalmente ignorante sul tema, tipo tutti i politici), sia perché le soluzioni esistevano gia ed erano e sono tutt'oggi fornite da appositi organi creati anni fa dalle nazioni unite, e questa cosa lei l'ha sempre sottolineata in tutti i suoi discorsi.
Sono convinto che a un certo punto la sua presenza è diventata più deleteria che altro e credo che nel tempo se ne sia accorta, tanto che a differenza di quanto fa la quasi totalità dei politici ha ceduto il posto e si è defilata, pur continuando a fare quello sapeva fare senza avere i riflettori puntati addosso.
Capisco la perplessità dei più nel vedere in TV una bambina in lacrime che strilla e insulta politici e politicanti, parlando in prima persona a chi la TV la stava guardando.
Perché insulta tutti?
Perché una bambina parla nelle sedi istituzionali?
Perché mai dovremo ascoltarla?
Modalita discutibile, concordo, ma certamente di successo.
E in ogni caso non mi pare sia entrata a forza nel parlamento europeo a dare dei coglioni a tutti.. l'hanno invitata, più e più volte.
Credo che Greta Thumberg sia stato uno strumento, una parentesi fondamentale per avviare politiche, movimenti e dibattiti.
Non penso sparirà dalla scena, ma il tema da affrontare non è e non è mai stato Greta Thumberg.
"Gli ambientalisti giovani di oggi vengono descritti come infuriati perché il loro futuro è compromesso. Non è vero, è una sciocchezza tendenziosa: gli ambientalisti di oggi sono infuriati perché il futuro non sarebbe affatto compromesso, se non fosse per l'ostinazione con la quale i custodi dello status quo ignorano, o usano con esasperante parsimonia il catalogo di soluzioni disponibili, che invece è vasto, ricco, pieno dei frutti del miglior ingegno umano"
Primavera Ambientale, di Ferdinando Cotugno
Nel libro Cotugno parla di attivismo, di cosa spinge le persone a fare quello che fanno e soprattutto dello stretto legame tra attivismo e politica.
Cita più volte Greta Thunberg, ma solo per questioni "storiche".
Io in generale ho trovato la lettura altalenante, però alcuni passaggi sono da leggere in piedi sul divano..
È un libro che riordina e rende comprensibili i tuoi pensieri e ti prepara alla rivolta (pacifica).
In "A qualcuno piace caldo" Stefano Caserini racconta la storia del dibattito sul clima, se interessa.
È leggero e piacevole.
Alla fine c'è anche un elenco di 100 cose che ognuno di noi può fare per diminuire la propria impronta carbonica.
Nel libro riprende anche un passaggio molto interessante dell'enciclica "Laudato Sì" di Papa Francesco.
L'enciclica l'ho letta e l'ho trovata sorprendente!
Non scende mai nel tecnico ma è un concentrato di concetti perfettamente coerenti con la narrazione dell'artivismo del clima.
Non si parla solo di clima, né solo di ambiente, né solo di società e relazioni.
Qui il Papa introduce il concetto di ecologia integrale.
È di una sapienza che va al di là della teologia che non ti aspetteresti.
L'unica cosa che mi speravo di leggere non l'ho trovata, ovvero una trattazione un minimo approfondita sul tema del numero di figli.
Le risposte comunque le ho trovate in altri confronti e in altre letture/ascolti, anche non strettamente legati al clima (ma alla biologia e all'estinzione).
Ovviamente stiamo crescendo a dismisura e non possiamo permettercelo, nessun'altro animale lo fa e se lo fa poi arriva al collasso.
(PS: prima o poi riuscirò a leggere "Collasso" di Jared Diamond, per ora posso solo consigliarvi tantissimo "Armi Acciaio e Malattie").
Comunque, la crescita demografica risiede prevalentemente dove c'è la povertà, l'ignoranza, l'indigenza, l'abbandono, lo sfruttamento, e diminuisce al crescere del benessere.
Il miglior modo per trovare una stabilità è perseguire la giustizia e l'egualità, aiutando i più poveri e dando corso al concetto di giustizia climatica.
E poi dovremmo tutti raggiungere un emissione annua di circa 2t/CO2, senza affamare altre popolazioni per continuare a sfondsrci d carne.
La media italiana è di 18t/CO2, ma i cugini americani ci doppiano.
Intanto mi vengono in mente citazioni improvvisate.. "Bisogna limitare i nostri desideri" (Giovanni Storti).
Si, quello di Aldo Giovanni e Giacomo.
Dato che si parlava di cosa possiamo fare noi come singoli, e dell'utilità o meno:
Una prima illuminazione personale l'ho ricevuta proprio dal Prof. Caserini (Politecnico Milano) durante un dibattito:
Cambiare il contesto sociale.
La cosa più importante che possiamo fare è informarci e parlare, senza vergogna.
L'obiettivo deve essere quello di cambiare il contesto sociale, partendo dalla sfera delle tue conoscenze e nei limiti delle tue possibilità.
Un secondo spunto che ha dato voce a pensieri e sentimenti che già avevo in testa da tempo si può leggere proprio da Primavera Ambientale.
Purtroppo non ho ritrovato al volo il riferimento..
Ad ogni modo Cotugno dice che, se potesse tornare indietro, prima ancora di suggerire al suo prossimo di fare divulgazione, di cambiare dieta, di usare la bicicletta, etc etc, ora col senno di poi gli direbbe di entrare in politica.
Cotugno parla molto di questo aspetto.
Tutti dovrebbero entrare in politica, tutto dovrebbe diventare politica.
Si parla di una rifondazione della politica.
Se vi fa strano vi invito davvero a leggerlo..
A me ha ricordato una porzione dell'ultimo monologo dell'avvocato del diavolo: "sono all'apice, è il nostro tempo.. Perché la legge ci dà accesso a tutto quanto. Tu lo sai che ci sono più studenti alla facoltà di legge di quanti avvocati popolano il mondo? STIAMO ARRIVANDO! CON LE ARMI IN MANO!".
(mamma mia che film..)
Beh, è questa la rivoluzione di cui si parla nel libro..
Il punto è che si parte sempre da un singolo.
L'importante è iniziare e non aspettare che a iniziare sia qualcun'altro (si so che sembra retorica, come se non mi sentissi ipocrita a scrivere questa cosa).
Ultima considerazione;
Chi ci dice cosa dobbiamo fare di concreto?
Dieci giorni fa è stata resa pubblica la sintesi per i decisori politici che riassume tutti e tre i capitoli del report AR6 dell'IPCC, l'ultimo prima del 2030 (data in cui probabilmente sforeremo i +1,5°C).
Il report ha analizzato complessivamente più di 18.000 paper, quindi un po di idee ci sono.
Per essere in tempo, siamo in tempo..
Vanno implementate... Tutte e subito.
C'è un problema, nessuno si prende la briga di tradurre in parole popolari questi documenti.
Ci si limita a qualche articolo sui giornali a pagina 15, poi si intervista il negazionista di turno.
Almeno in Italia manca un'istituzione che faccia divulgazione seria
Come previsto, ho scritto un casino indicibile.
Però qualche libro l'ho citato!
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